Antichi misteri Viaggio nella storia

Storia degli antichi mestieri: lo spazzacamino

Quasi inevitabilmente quando si pensa allo spazzacamino la memoria riporta a un personaggio famoso del mondo Disney: Bert, il romantico e divertente personaggio del film Mary Poppins. Diciamo che la realtà è ben diversa dalla pellicola cinematografica…

Lo spazzacamino è un mestiere secolare, secondo molti esisteva già nel IV secolo a.C. e a testimoniare questa scoperta è il ritrovamento di alcuni vasi greci risalenti a quell’epoca sulla cui superficie sono riportati alcuni disegni che ne ritraevano la figura. Se questa è da considerare una supposizione, notizia sicura, invece, è che gli spazzacamini erano presenti già dal medioevo. Una prova ben documentata dell’esistenza di queste figure si ha nel Seicento: a quanto pare nel 1612 fu emanato, in Francia, un editto con cui veniva concesso agli spazzacamini di vendere ai clienti oggetti di poco valore. Secondo le cronache dell’epoca era un modo per premiare il celebre spazzacamino Mellerio che, calatosi nel camino sbagliato, finì per svelare un complotto ordito ai danni di re Luigi XIII. All’intrepido spazzacamino, per aver comunicato il tradimento in atto, furono concessi appunto dei privilegi e il premio si estese a tutta la categoria.

A partire dal 1500 e fino agli anni Cinquanta del secolo scorso, molti piccoli spazzacamini (ricordiamo che a svolgere questo lavoro erano soprattutto i bambini dagli 8 ai 12 anni che grazie alle loro esili figure potevano facilmente introdursi nella canna fumaria) emigrarono verso Milano e la Svizzera finendo spesso sperduti in piccoli paesini di montagna. Le loro condizioni non erano delle migliori, erano bambini e ragazzi sfruttati e malnutriti, la loro ricompensa bastava appena alla sopravvivenza.

STRUMENTI DI LAVORO

Ma quali erano le attrezzature utilizzate per svolgere questo lavoro? Erano dotati di scopino, di una spatola metallica, un sacco da infilare sulla testa per ripararsi da polvere e fuliggine e uno strumento di lame a raggiera chiamato “Riccio” che veniva calato nella canna fumaria attraverso una corda. Molti però preferivano che il lavoro fosse portato avanti manualmente, senza strumenti -pensavano fosse più efficace- e per questo motivo i padroni preferivano che i bambini fossero introdotti direttamente nel camino per eliminare ogni possibile incrostazione. I bambini e i ragazzi lavoravano sodo per portare a casa pochi spiccioli, venivano “affittati” (all’epoca si diceva così) dall’autunno alla primavera e spesso veniva offerto loro solo il vitto senza una paga effettiva. Il più delle volte dovevano contare sulla generosità dei clienti e sulle loro mance.

L’UOMO NERO

Oltre al personaggio di Bert, amico di Mary Poppins, un’altra immagine dal sapore di luogo comune è lo spazzacamino costantemente sporco di fuliggine e con il viso nero. In realtà le cose non erano proprio così…erano i padroni a imporre ai bambini di sporcarsi la faccia con pezzi di fuliggine portati da casa, questo perché se i clienti avessero visto i bimbi puliti avrebbero potuto pensare che non venivano chiamati spesso a svolgere quel lavoro e che quindi non fossero poi così competenti. È in questo modo che è nata l’immagine dell’uomo nero (gli spazzacamini erano chiamati anche così).

Tempi antichi direte voi…non così tanto in realtà; infatti, l’usanza di “affittare” i bambini per portare avanti questo “sporco” lavoro era ancora molto diffusa nella prima metà del Novecento.
Ad oggi, la tradizionale e folcloristica figura dello spazzacamino è stata sostituita dal fumista moderno dotato di attrezzature tecnologiche all’avanguardia, ma per un attimo che ne dite di tornare bambini e di accompagnare Bert nei suoi magici giri sui tetti?

Curiosità

La dieta dello spazzacamino era molto restrittiva, infatti era indispensabile evitare di ingrassare per poter continuare a svolgere il proprio lavoro.


Era abitudine per gli spazzacamini bere grappa, all’epoca si credeva che aiutasse a bruciare i grassi.


Per onorare questa figura, in Val Vigezzo, è stato creato un museo dedicato allo spazzacamino e ogni anno si organizza un raduno internazionale che attira turisti curiosi da ogni parte dell’Europa.


Ai tempi di Lorenzo il Magnifico era molto in voga una filastrocca dedicata agli spazzacamini: “Il canto degli Spazzacamin”

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