Recensione a cura di Roberto Orsi
E l’Eterno fe’ levare un vento contrario, un gagliardissimo vento di ponente, che portò via le locuste e le precipitò nel mar Rosso. Non ci rimase neppure una locusta in tutta l’estensione dell’Egitto. Ma l’Eterno indurò il cuor di Faraone, ed egli non lasciò andare i figliuoli d’Israele.
Locuste, l’ottava piaga inflitta da Dio, secondo la Bibbia, all’Egitto per non aver liberato gli ebrei dalla schiavitù. Il vento orientale portò le locuste su tutto il territorio, mentre il vento contrario, un vento di ponente, “Vento dell’Ovest” appunto, le fece precipitare tutte nel Mar Rosso, liberando il Faraone da questa piaga.
Un vento liberatorio, di salvezza. Il vento dell’Ovest che John Reve, parroco della piccola cittadina inglese di Oakham, invoca al Signore per l’anima del suo compaesano Thomas Newman. Ma procediamo con ordine.
Sono i giorni che precedono la Quaresima, è Martedì Grasso, il 17 febbraio 1491. Siamo nel Somerset, contea nel sud-ovest dell’Inghilterra immersa nel verde delle colline e delle campagne. Specchio di una vita rurale britannica che ancora oggi affascina con il suo passato misterioso e la Storia che lo permea.
Pochi giorni prima, il sabato precedente, Thomas Newman, facoltoso proprietario terriero di Oakham è sparito inghiottito, secondo i testimoni oculari, dai flutti del fiume impetuoso. Il corpo non è stato ritrovato, ciò che rimane di lui è una camicia verde, riemersa quasi miracolosamente proprio all’alba del martedì, tre giorni dopo la scomparsa, impigliata tra i giunchi in riva al fiume.
“Abbiate fede! Il buon vento di ponente aiuterà l’anima di Thomas Newman ad abbandonare questo mondo e giungere sana e salva nell’aldilà.”
Come è morto Thomas? Si tratta di una semplice disgrazia? E, in questo caso, che ci faceva Newman in piena notte, tra venerdì e sabato, in riva al fiume? Oppure ha deciso autonomamente di togliersi la vita? O, ancora, qualcuno può averlo intenzionalmente spinto nel fiume? Chi poteva volerlo morto?
Thomas Newman era un uomo abbiente del paese, proprietario terriero e benefattore per la piccola comunità di Oakham. Basti pensare che il finanziamento per la costruzione del ponte sul fiume di diverso tempo prima è arrivato completamente dalle sue tasche. Apparentemente non aveva alcun nemico palese.
Il parroco John Reve, padre confessore e grande amico di Thomas, sa che si tratta di una grave perdita: il buon nome della cittadina di Oakham e, di riflesso, il suo come pastore delle anime che lo compongono, è in pericolo. Inoltre, i possedimenti di Newman possono essere messi nel mirino dei monaci di Bruton, che potrebbero chiederne la disponibilità al Vescovo della contea.
La trama è semplice: un uomo sparisce e il suo corpo non viene ritrovato; alcuni testimoni oculari garantiscono di averlo visto vicino al fiume; il vicario del vescovo, interpellato dal parroco John Reve, si reca nel piccolo paese di Oakham in cerca di un colpevole.
Oakham non naviga in buone acque. La povertà la fa da padrona, si vive di pascolo e agricoltura ma i terreni delle contee vicine sembrano rendere molto di più. Inoltre, il crollo dello stesso ponte finanziato da Newman ha tagliato fuori il piccolo paese del Somerset dai traffici locali. Gli abitanti del villaggio vivono nel timore di Dio, in un rigore religioso tipico medievale, tra superstizioni e maldicenze, segreti inconfessabili e peccati veniali.
C’è chi ha rubato una mela nel terreno del vicino e chi ha desiderato la moglie d’altri; c’è chi ha dimenticato di ringraziare il Signore prima del pranzo e chi si è ubriacato senza motivo. Chi ha rubato un coniglio e chi ha palpato il sedere alla cameriera della locanda. C’è chi ha disonorato i genitori e chi “ha ammazzato Thomas Newman”… Sì, c’è anche chi ammette la propria colpevolezza, eppure non sembra raccontare la verità.
“La mia gente è superstiziosa, sapete. Lo è sempre stata. Vivono nella trepidazione, temendo il castigo Dio, i suoi capricci, e prendono tutto come un avvertimento. Basta un niente per gettarli nel panico. Sono convinti che Dio abbia aizzato il fiume contro di loro, che voglia ostacolare in ogni modo la loro opera. Eppure siamo gente di buon cuore a Oakham, e questo neppure Dio può negarlo.”
Le indagini non procedono come in un classico giallo storico: non troverete il classico indagatore che torchia tutti i sospettati, nossignore. Le relazioni tra i protagonisti vengono sviscerate attraverso la confessione. Padre John Reve è il “recipiente” dentro il quale vengono versate le informazioni e le dicerie, le mezze conversazioni e le false verità. John, l’io narrante del romanzo, porta su di sé le colpe e le mancanze del suo gregge, quale buon pastore di Dio in terra. Si fa carico dell’incertezza e dell’instabilità di una intera comunità, scossa da questo avvenimento nefasto. Ma è pronto a proteggere i suoi parrocchiani, è questo il suo ministero in terra.
Ecco che il giallo storico che ci si aspetta nelle prime pagine si trasforma piano piano in un racconto di passioni e di paure, di stupore e sgomento. La soluzione del giallo perde di impatto, si affievolisce all’interno dell’economia del romanzo stesso e lascia il posto a una visione più intimistica dell’animo umano e di una intera comunità.
“Non cedere allo sgomento davanti alla ferocia della morte, mi dicevo, pensa alla luce rosata sui giunchi. Pensa che è stato un bene che la sua camicia sia stata trovata lì,nella semplice sacralità dei giunchi, il migliore dei segni possibili. Perché anche se quell’uomo aveva dovuto partire una morte così violenta e inspiegabile per poi sparire nel nulla, almeno qualcosa di lui era riapparso, quasi trattenuto e acciuffato per i capelli da quella schiera di canne, come uno che si è smarrito e poi tornata tra le braccia della sua gente”.
L’autrice, Samantha Harvey, adotta un espediente narrativo molto particolare: il racconto procede all’inverso. È un viaggio a ritroso nel tempo, un racconto di quattro giorni dal martedì al sabato precedente. Una scelta stilistica particolare che consegna al lettore un romanzo fuori dal comune.
“E come reagiremo noi? È presto detto: se avremo cura di confessare i nostri peccati. Se terremo puliti i nostri corpi e le nostre dimore. Se baderemo alle nostre creature. Se prenderemo la messa accogliendo in noi l’ostia divina. Se pagheremo le decime ai signori della terra e offriremo le nostre preghiere al Signore del Cielo. Allora, forse, Egli ci reputerà degni del suo amore e ci guadagneremo la salvezza.”
Pro
Il racconto che procede all’inverso riannodando la trama come un flashback continuo. Le atmosfere grigie e affascinanti dell’Inghilterra medievale perfettamente ricostruite dall’autrice. La lettura dell’uomo di fede che sta attraversando, alla fine del ‘400, il passaggio dal medioevo al Rinascimento.
Contro
Un racconto che parte come giallo perde un po’ di sprint e brillantezza, lasciando spazio a una narrativa diversa.
Trama
Somerset, XV secolo. Oakham è un piccolo villaggio diviso a metà da un fiume senza ponti. Una mattina, alle prime luci dell’alba, John Reve, il parroco, viene svegliato da Herry Carter, un giovane noto a tutti in paese. Con voce concitata Carter gli dice che c’è un annegato nel fiume, giù a West Fields. Il corpo si è impigliato in un tronco e ci sbatte contro come uno straccio. Reve afferra l’ampolla del vino consacrato e quella dell’olio santo, e si precipita al fiume per impartire l’estrema unzione all’annegato. Una corsa a perdifiato alle calcagna di un giovanotto basso di statura ma di buone gambe, e il parroco è a West Fields. Del corpo, però, non c’è più alcuna traccia, tutto ciò che rimane è un pezzo di stoffa, una bella camicia olandese di buon lino, verde come i campi in primavera. Un indumento prezioso che può appartenere soltanto a una persona a Oakham, al benestante del paese che risponde al nome di Thomas Newman. Newman, del resto, è scomparso da due giorni, dalla mattina in cui il corpulento Robert Tunley, di ritorno forse da una delle sue numerose conquiste femminili, ha visto qualcuno rotolare nel fiume e svanire tra i flutti. È chiaro che l’uomo, che ha appena donato una cospicua somma per la costruzione di un ponte, non può essere annegato, né per accidente né per mano di qualcuno, senza che si indaghi attentamente sulla sua sorte. Il solo sospetto che possa essere stato ucciso spinge il vicario episcopale a recarsi a Oakham e dà inizio a una convulsa serie di false ammissioni, intrighi e sospetti che John Reve ha l’ingrato compito di raccogliere nel segreto della confessione. Thomas Newman è stato ucciso davvero? E chi può essere l’assassino? Il violento Oliver Townshend, signore del villaggio? O l’esangue Sarah Spenser che va dicendo di essere lei la colpevole? Oppure ancora Tunley, il seduttore abile nell’uso del veleno? Del resto, a Oakham, tutti hanno i loro segreti…