Recensione a cura di Valeria Lorusso
Il romanzo si apre con Alba, la nipote di Aurora, sua bisnonna, che chiede alla madre Ana di prestarle la vecchia Singer per un suo progetto artistico. Ana comprende che è arrivato il momento di raccontare la storia di quella vecchia macchina per cucire e il segreto legato ad essa che ha condizionato e minacciato la vita di Aurora fin quasi al termine della sua esistenza, quando decide di raccontare in un libro le sue memorie.
Aurora inizia a lavorare in miniera per contribuire al menage familiare, ma il lavoro è pesante e lei non vuole continuare per sempre a svolgere la mansione di carbonera, così decide di chiedere a don Ceferino, che gestisce il lavoro delle donne e degli uomini, di trasferirla in ufficio come telefonista.
“Quando Aurora finalmente, diversi giorni dopo, incontrò Ceferino, no perse l’occasione. Quel lavoro la stava uccidendo e temeva di perdere ogni vantaggio se fosse arrivata una ragazza più bella, con più seno e i fianchi più tondi”.
Grazie alla sua bellezza riesce nell’intento, e sarà l’inizio di una relazione che proseguirà fino al momento in cui l’uomo deciderà di convolare a nozze con dona Pilar.
Aurora deciderà di sposarsi con Paulino per sfuggire alla miseria. Due mesi prima del matrimonio ricevette in regalo una Singer usata come regalo di nozze. Un pomeriggio del 1940 due uomini della Guardia Civil africana irruppero in casa di Aurora, mentre lei e la madre cucivano il suo vestito da sposa, ubriachi e incattiviti i due stuprano le donne che per difendersi dalle violenze li uccidono.
“Molte giornate avevano segnato la vita di Aurora ma nessuna come quella finita con due cadaveri sul pavimento della cucina di sua madre, e con la sua Singer nuova fiammante macchiata del sangue di quell’orribile soldato”.
Lo stupro porta come conseguenza oltre al seppellimento di due cadaveri, anche una gravidanza indesiderata perchè Aurora si accorge di essere incinta. Non avrà mai un grande amore per la figlia Agueda che tratterà sempre duramente. Le insegnerà a cucire e insieme metteranno su una sartoria che riscuoterà molto successo.
Agueda, dopo un’infanzia triste, sposerà Jesus e saranno allietati dalla nascita di Ana, la cui bellezza straordinaria le permetterà di conoscere e poi sposare Carlos Fresno. Bello, ricco, le permetterà di vivere una vita dorata in cui non dovrà prendere decisioni affidandosi nelle mani del marito e della suocera.
L’arrivo di Alba, caratterialmente vicina alla bisnonna Aurora, porterà dei cambiamenti nella vita e nelle decisioni di Ana che culmineranno in un divorzio. Alba carattere combattivo e lesbica dichiarata, si troverà ad affrontare un’esperienza psicologicamente traumatica dalla quale riuscirà a rialzarsi grazie a quelle capacità resilienti che le donne riescono a far emergere nei momenti tristi.
“Alba che allora aveva quindici anni, si sedette per ultima a tavola, chiese un piatto di frutta fresca senza kiwi alla domestica che ci preparava la colazione e sganciò la bomba: <<Papà, mamma, sono lesbica. Mi piace una ragazza del mio corso di pittura>>.
E’ stato difficile sintetizzare al massimo la trama di questo romanzo corale che racconta la vita di quattro donne accomunate dalla familiarità e dalla Singer che fa da trait-union delle loro vite perchè gli avvenimeni che si susseguono sono molteplici.
Il racconto delle vite delle protagoniste va inserito nel contesto storico: i bacini minerari delle Asturie, la guerra, il franchismo, vissuti da donne con caratteri, aspettative diverse, ma unite dall’aver vissuto in un mondo in cui gli uomini esercitavano un ruolo preminente e in cui incesto, abusi, stupro e paura erano presenti esattamente come accade nel nostro presente.
Questo non è un romanzo basato solo sui legami familiari, ma è anche una riflessione sull’amicizia e sulla consapevolezza di un percorso di vita diverso per ciascuna di loro. Viene affrontato anche il tema del lavoro delle donne a cui si ricorse durante la guerra per sostenere lo sforzo bellico, per poi relegarle nuovamente al ruolo di mogli e madri, non appena gli uomini ritornarono alla vita civile.
Con la Singer venivano cuciti abiti ma al tempo stesso si snoda una vicenda in cui segreti, paure, inadeguatezze, catturano l’attenzione di chi legge portando a riflettere sulle dinamiche familiari. Sono proprio il non dire, la mancanza di chiarezza che spingono a cercare delle risposte al modo di essere di ciascuna delle protagoniste.
Ognuna di loro riesce a elaborare la realtà nuda e cruda secondo il proprio carattere, decidendo quali siano le scelte migliori da compiere per se stesse.
Ricordi, sogni, speranze, passioni, avventure, amori, tutte esperienze vissute in modo differente perchè ognuno di noi è diverso e proveniente da una realtà filtrata da un modo di sentire personale che ci rende unici.
PRO
Una saga convincente con delle protagoniste che lasciano il segno.
CONTRO
I continui salti temporali che alla lunga rendono pesante e poco fluida la narrazione
Trama
Quattro generazioni di donne legate dal segreto della più famosa macchina per cucire.
A volte un solo oggetto può raccontare una grande storia e unire le persone oltre il tempo. Un matrimonio senza amore è l’unica via d’uscita dalla miseria per Aurora, bisnonna di Albaa e una macchina per cucire Singer, usata, ricevuta come regalo di nozze, diventerà il simbolo del suo riscatto. Quella Singer, un semplice oggetto, avrà però un valore particolare per Aurora, tanto che verrà tramandata di generazione in generazione… fino ad arrivare ad Alba. Sua madre, Ana, la custodisce gelosamente, finché un giorno Alba gliela chiede in prestito per un progetto artistico. Ana capisce allora che è arrivato il momento di raccontarle la vera storia di quella vecchia Singer e il suo terribile segreto, che ha gravato come una minaccia sulla vita di Aurora. Un segreto che le trasporterà in un viaggio a ritroso nel tempo, in una vicenda famigliare fatta di amori, tragedie, cuori spezzati e grandi sogni e, come spesso accade, nella Storia più grande.