Novità in libreria

TSD consiglia le novità in libreria dal 15 al 30 novembre

Dite la verità, eravate in trepidante attesa di questa seconda parte delle novità in libreria vero? E chi siamo noi per lasciarvi attendere oltre?! Ecco per voi una carrellata di titoli pronti per finire nella vostra lista dei desideri.

La tomba divina
Antonio Tenisci
Leone Editore
In libreria il 15 novembre

1519 d.c. Firenze reclama le spoglie del suo illustre figlio, Dante Alighieri, tumulato a Ravenna. Papa Leone x Medici, fiorentino di nascita, accoglie la richiesta a firma del grande Michelangelo per la costruzione di un sontuoso mausoleo. La missione di recuperare le ossa è delicata e viene affidata a Pietro Bembo, segretario del Papa, e a Mario Perusco, il temuto procuratore fiscale, uomo di fiducia di Leone x. Ravenna, tuttavia, non è disposta a cedere le spoglie del Sommo Poeta, che venera gelosamente da secoli. Mentre Bembo e Perusco si trovano nella città, una serie di eventi misteriosi e inquietanti si susseguono, avvolgendo il convento francescano che custodisce la tomba in un’atmosfera di paura e sospetto. La tensione tra Firenze e Ravenna aumenta, mentre i due inviati del Papa si trovano a dover affrontare oscure trame e segreti inconfessabili che sembrano nascondersi proprio tra le mura del convento. In una città preda della nebbia il recupero delle ossa si trasforma in una corsa contro il tempo, in cui Perusco e Bembo dovranno affrontare pericoli inaspettati e mettere in discussione ogni certezza per portare a termine la missione di profanare la tomba divina.

Hotel Jerusalem
Francesco Battistini
Neri Pozza
In libreria il 19 novembre

C’è un luogo, l’American Colony di Gerusalemme, che è sempre stato sulla prima linea del conflitto arabo-israeliano. Non è solo un albergo storico e di fascino. Nato quasi 150 anni fa nella vecchia casa di un effendi, culla d’una piccola colonia di presbiteriani americani, il Colony, sul limite fra l’Est e l’Ovest, ha sempre cercato d’essere un luogo di neutralità, di dialogo, d’incontro fra cristiani, ebrei, musulmani. Il libro è la storia di questo albergo. Raccontato attraverso i suoi personaggi, le sue stanze, gli eventi che l’hanno abitato. Fu un lenzuolo del Colony, usato come bandiera bianca, a sancire la fine della dominazione ottomana. Qui venivano Lawrence d’Arabia a rifugiarsi e Churchill a ridisegnare il Medio Oriente, Selma Lagerlöf a scrivere il suo romanzo da Nobel e Mark Twain a riposarsi. Nel 1948 da questi tetti si sparavano la Legione Araba e la Banda Stern. Durante le guerre dei Sei giorni e del Kippur in questa reception bivaccavano i giornalisti di tutto il mondo. In questi giardini giocava un piccolo Rudolf Hess, futura anima nera della Shoah, e nella camera 16 ci furono le prime trattative per gli accordi di Oslo. Qui alloggiava Tony Blair quand’era inviato per la Cisgiordania e Gaza e qui passava John Kerry, dopo gli incontri con Netanyahu. Il Colony è ancora oggi una piccola Palestina nella Gerusalemme occupata, dove molti leader palestinesi non mettono piede, e insieme un pezzo d’Israele che pochi politici israeliani frequentano. Una terra di nessuno e di tutti. Plato Ustinov vi piantò due palme della pace più volte incendiate e poi ripiantate dal nipote Peter. Durante le intifade, il Colony era una fortezza sicura: un rigido statuto fissa le quote “etniche” dei camerieri che vi possono lavorare, e per questo nessuno l’ha mai attaccato.

Miss Bee e il cadavere in biblioteca
Alessia Gazzola
Longanesi
In libreria il 19 novembre

Londra, anni Venti del Novecento. Beatrice Bernabò, detta Miss Bee, è una ventenne italiana che vive nella capitale inglese da qualche anno. Insieme alle sorelle, Beatrice si è trasferita al seguito del padre Leonida, docente di italianistica all’Università. Il mandato del padre gode della protezione dell’ambasciatore italiano in UK, che non può che essere fascista.
Invitata a cena dalla nobile dirimpettaia, Mrs Ashbury – vedova e madre di un unico e affascinante figlio, il conturbante Christopher detto Kit – Beatrice si trova suo malgrado in mezzo a un giallo che è al contempo un triangolo amoroso: se non è colpevole l’uno, lo è l’altro. Ma lei di chi è innamorata, dell’uno o dell’altro?
Ambientata nel mondo patinato e decadente dell’aristocrazia britannica al risveglio dall’incubo della Prima Guerra Mondiale, tra seducenti visconti e detective che sognano di tagliar loro la testa come nella rivoluzione francese, questa avventura di Miss Bee è una frizzante e incantevole combinazione di suggestioni – da Agatha Christie a Downton Abbey, dai romanzi di Frances Hodgson Burnettfino a Bridgerton – cui si aggiunge l’inconfondibile unicità del tocco di Alessia Gazzola.

Il falco e la fenice. La ribelle 
Stanfill Francesca
HarperCollins Italia
In libreria il 19 novembre

Francia-Inghilterra, XII secolo. Caparbia e intraprendente, la sedicenne Isabelle desidera più di ogni altra cosa sfuggire alla vita soffocante nella provincia francese e all’intransigenza della madre, una donna austera e di vedute ristrette che la vorrebbe confinata in casa e che disapprova il suo sconfinato amore per i libri e le storie. Il matrimonio combinato con Gérard de Meurtaigne, un ricco nobile, altero e imprevedibile come i falchi da cui è ossessionato, sembra, all’inizio, soddisfare il suo desiderio di avventura. Ma quando la natura autoritaria del marito e il suo divorante desiderio di un erede maschio diventano più evidenti e mettono in pericolo la sua stessa vita, Isabelle inizia a prendere decisioni audaci, talvolta pericolose, che la spingono infine a lasciare Château Ravinour portando con sé soltanto un incensiere di bronzo smaltato a forma di falco, pronta a iniziare una nuova vita nell’abbazia di Fontevraud.

Il Gladiatore
Andrea Frediani
Newton Compton Editori
In libreria il 19 novembre

146 a.C. La Roma repubblicana inizia il suo percorso verso l’epoca imperiale, ma dietro le numerose conquiste si cela una crisi sociale senza precedenti. Alla periferia dell’impero, nelle vicinanze di Enna, nove anni dopo schiavi e reietti si preparano alla rivolta, guidati dal veggente Euno e dall’impavido gladiatore Acheo. Quell’ondata di ribellione trasformerà la Sicilia in un regno autonomo, che per oltre quattro anni resisterà agli eserciti dell’Urbe e a ogni tentativo di repressione. Sarà proprio Acheo, molto tempo dopo, a raccontare la sua incredibile storia: una storia in cui i destini degli ultimi, e di due donne rivali in amore, finiscono per intrecciarsi in modo inatteso con quello del celebre tribuno della plebe Tiberio Gracco. Da un grande maestro del romanzo storico, il racconto epico della rivolta di gladiatori e schiavi che fece tremare Roma sessant’anni prima della ribellione di Spartaco.

Voci da casa Pascoli
Claudio Giovanardi
La Lepre Edizioni
In libreria il 19 novembre

Questo libro non è una biografia di Giovanni Pascoli. È un romanzo nel quale si indaga la grandezza del poeta attraverso le vicende di una vita, la sua, così normale che più normale non si sarebbe potuto, sia pure con la tragedia dell’uccisione del padre. La sua storia è quella di un gigante malgré lui. Un uomo che non ha cercato la poesia, ma che è stato cercato e trovato dalla poesia, alla quale si è dovuto piegare quasi controvoglia. Un uomo che, quando faceva il professore, si vergognava di essere poeta e che, quando faceva il poeta, si vergognava di essere professore. Un uomo pienamente immerso nella vita della provincia italiana del secondo Ottocento. Il romanzo è una festa di coriandoli, in ciascuno dei quali è raffigurato un frammento della vita di Giovanni o dei suoi fratelli o delle sue sorelle o dei suoi amici o dei suoi nemici; un coro polifonico in cui ogni voce s’incontra o si scontra con quella del poeta; un affresco in cui le figure laterali assumono la stessa importanza di quella centrale.

Le tecniche dell’arte medievale. Materiali, lavorazioni e percezione
Virginia Caramico
Einaudi
In libreria il 19 novembre

Tutt’altro che inerti, i dipinti medievali sono animati in superficie da trapassi continui di luce, materia e spessori: effetti di pittura a corpo si alternano a campiture levigate, intarsi di opaca immaterialità a fenomeni di lucentezza puntuale, parti concave a inserti in rilievo, e così via. Sin dalle prime fasi del lavoro, i pittori perseguivano la sensibilizzazione ottica delle superfici combinando materiali e lavorazioni in tessiture pittoriche screziate, che reagivano alla variabile incidenza della luce e alla mobilità del punto di vista dei fruitori nello spazio. I modi della percezione cangiante che così si realizzava sono poco evidenti all’occhio moderno, abituato a condizioni di fruizione delle opere sempre più standardizzate e uniformanti. Questo libro vuole guidare lo sguardo a riconoscere le operazioni strumentali a quella valorizzazione mutevole e soggettiva dei materiali che è cifra caratteristica della pittura medievale. Dalla progettazione alla finitura delle superfici, le fasi della pittura, in tavola e in muro, sono ripercorse e illustrate sul filo di una rilettura critica del celebre “Libro dell’arte” di Cennino Cennini (1400-1420 circa) e attraverso una selezione di casi esemplari. Così concepito, il volume è un esercizio di esegesi delle tecniche pittoriche, interpretate non come episodi di adesione normativa a un formulario statico di conoscenze, bensì come fenomeni dinamici di cultura visiva, pienamente organici allo stile e all’iconografia.

La Siria antica. Arte e architettura 
Paolo Matthiae
Einaudi
In libreria il 19 novembre

Le meraviglie di una civiltà dimenticata riemergono da una serie di nuovi scavi, e si mostrano scintillanti davanti ai nostri occhi increduli. In pagine riccamente illustrate, avvolte dal fascino misterioso dell’era che riportano alla luce, Paolo Matthiae ci guida, trasmettendoci tutta l’emozione della scoperta fatta sul campo, attraverso le stupefacenti rovine di un tempo perduto e ora ritrovato. La Siria è comparsa tardi da protagonista nel grande scenario dell’Archeologia orientale, dominato prima dall’Egitto e poi, dall’Ottocento, dalla Mesopotamia; e solo negli ultimi decenni di quel secolo di straordinarie esplorazioni ebbero inizio gli scavi nell’area siriana. Nel Novecento si sono poi susseguite clamorose scoperte che ci hanno restituito un’inedita immagine del territorio siriano nell’antichità: nel 1929 a Ugarit sulla costa del Mediterraneo, nel 1933 a Mari sul medio Eufrate e nel 1964 a Ebla nella Siria interna. Gli Egizi, creatori della più antica, complessa, durevole e splendida civiltà tra quelle affacciate sul Mediterraneo, consideravano la Siria negativamente singolare per la mutevole situazione climatica, per la costante frammentazione politica, per la bizzarria dei grandi fiumi, Eufrate e Tigri, che avevano un corso, a differenza del Nilo, da nord a sud, e utile solo per rifugiarvisi, come accadde a Sinuhe, o per crearvi un impero, come fecero i Thutmosidi. Ma la Siria, proprio per la sua conformazione geografica, è stata protagonista nel III millennio a.C. della seconda urbanizzazione della storia dell’umanità a scala planetaria, indipendente dalla presenza di una valle alluvionale. La Siria dell’Età del Bronzo ha reso piena verità al detto che «città» è sinonimo di «civiltà» e ha fatto sì che la città divenisse un modello universale di illimitata versatilità nella storia della Terra.

Romanzi incompiuti
Jane Austen
A cura di Liliana Rampello
Mondadori
In libreria il 19 novembre

Non c’è dettaglio della vita di Jane Austen che non sia, esso stesso, romanzo. E tra vita e romanzo esistono connessioni ineludibili. Questo volume raccoglie una manciata di testi che ne incorniciano perfettamente la vicenda umana e di scrittrice, mettendoci di fronte a una svolta. O, meglio, di fronte al senso di una ricerca in continua evoluzione. Tra il 1803 e il 1804, quando ha già alle spalle la stesura di ben tre romanzi non ancora pubblicati, Austen mette mano a I Watson, ma verosimilmente abbandona il progetto dopo circa un anno a causa della morte del padre, che getta nel lutto e nell’incertezza l’intera famiglia. Diversa è la sorte di Sanditon, rimasto tra le carte della sorella Cassandra, avviato e inevitabilmente interrotto a causa delle ormai precarie condizioni di salute. «Sono due romanzi incompiuti» scrive Liliana Rampello nell’Introduzione, «o più precisamente il primo è un torso non lavorato, abbandonato forse senza rimpianti, il secondo, in uno stadio più avanzato di stesura e con maggior controllo della prosa, resta invece in sospeso a pochi mesi dalla morte dell’autrice. Entrambi molto interessanti, mettono in luce quanto sia cambiato il laboratorio della scrittura austeniana nel corso degli anni, quanto sia cresciuta la sua consapevolezza autoriale, quanto sia ampio e aperto il gioco delle trame e dei personaggi nelle forme stratificate della loro ideazione, quanto poco la preoccupi il ritorno di tratti simili nelle une e negli altri, insomma quanto sia certa della sua vocazione, e dunque capace di lasciare sedimentare l’esperienza per restituirne, con grazia e luminosa intelligenza, solo la punta di diamante.» Che cosa accade, dunque, in questo giro di tempo? Jane Austen, suggerisce ancora Rampello, trova la «sua voce più originale». Quella voce che l’ha resa immortale a partire dalla prima pubblicazione di Ragione e sentimento e Orgoglio e pregiudizio, rispettivamente nel 1811 e nel 1813. Quinta di passaggio che si inserisce nel più ampio progetto dei Romanzi e altri scritti in due Meridiani a cura di Rampello, con le nuove traduzioni di Susanna Basso, questo volume presenta inoltre il Progetto per un romanzo, ideato probabilmente tra la fine del 1815 e la primavera del 1816, un ultimo divertimento fatto di appunti scherzosi che «risuonano di un tocco continuo di ilarità a stento contenuta».

Codice d’onore – Lorenzo Guerra e la congiura D’Avalos
Giovanni Nocella
In libreria il 20 novembre

Napoli 1648. Lorenzo Guerra, un giovane funzionario del Consiglio Collaterale, il più importante tribunale della Napoli spagnola, indaga sulla congiura di cui è accusato il principe Andrea d’Avalos, membro di una delle più prestigiose famiglie nobili napoletane filo-spagnole.
Per assecondare le mire di potere del viceré, viene spinto a ignorare i propri principi e a incastrare a tutti i costi il principe, accusandolo di tradimento e mettendone a rischio vita e prestigio. Lorenzo scopre così di essere una pedina in un gioco di potere più grande di lui.
Alcuni strani eventi si intrecciano con le indagini e un nemico implacabile mette a rischio la vita di Lorenzo e quella di sua moglie, Menuccia. Per proteggere la sua famiglia e salvare il proprio onore, dovrà affrontare nemici spietati e un sistema intriso di complotti e cospirazioni e decidere fino a che punto spingersi per scoprire la verità e sopravvivere.
Mentre il pericolo cresce e l’ombra del tradimento si allunga su di lui, Lorenzo dovrà destreggiarsi tra nobili corrotti e popolani ribelli per scoprire la verità e salvare ciò che ama.
Tutto ciò cosa ha a che fare con le indagini? Chi li minaccia? Perché?
Lorenzo è a un bivio. La sua lotta per la verità lo porterà a mettere in discussione la sua fedeltà alla corona di Spagna, rischiando tutto per l’amore e la giustizia. Dovrà decidere se disubbidire agli ordini ricevuti, con tutto ciò che ne può conseguire, oppure scendere a patti con la propria coscienza.

Per lui ormai è una questione d’onore!

Il romanzo è il 3° volume della Collana “Intrighi e Delitti nel ’600 Napoletano” dedicata al Secolo d’Oro della città partenopea.
Immergiti in questo thriller storico, un’avvincente storia di potere, lealtà, coraggio e amore nella Napoli del XVII secolo, fra gli intrighi e le cospirazioni che caratterizzarono la Restaurazione spagnola dopo la Rivolta di Masaniello.

Scandalo sotto al vischio
Lisa Kleypas
Leggereditori
In libreria il 22 novembre

Londra, periodo natalizio. Rafe Bowman è arrivato dall’America per incontrare Natalie Blandford, la bellissima figlia di lady e lord Blandford. Ma prima deve superare l’arduo esame della cugina di lei, Hannah, che seppure affascinata dai lineamenti ben definiti e dal fisico imponente ritiene i suoi rozzi modi tipicamente americani e la sua reputazione di libertino non adeguati a una giovane come Natalie, rispettabile e di buona famiglia. Per assicurarsi la sua mano, Rafe dovrà imparare le regole della società londinese. È un uomo abituato a ottenere sempre ciò che desidera, ma conquistare la sua futura sposa si rivela più complicato del previsto. Tuttavia, il Natale è un momento di miracoli, la cui magia sa accendere la passione anche nei cuori più timidi. “Scandalo sotto il vischio” ci porta nella Londra della Reggenza e in un viaggio nei sentimenti. Con il fascino, la sensualità e i personaggi indimenticabili che la contraddistinguono, Lisa Kleypas riuscirà a convertire la magia del Natale nella nascita di un vero amore.

Il diavolo e l’acqua scura
Stuart Turton
Neri Pozza
In libreria il 22 novembre

Batavia, Indie orientali olandesi, 1634. La Saardam, col suo carico di spezie, sete e trecento anime tra passeggeri e membri dell’equipaggio, è pronta a salpare alla volta di Amsterdam. Una traversata che si preannuncia piena di insidie, tra malattie, tempeste e pirati in agguato su oceani ancora largamente inesplorati. A bordo, Jan Haan, il governatore generale, la moglie Sara Wessel, una nobildonna con un segreto ben custodito nel cuore, e la figlia Lia, una ragazzina insolitamente pallida. Ci sono anche Samuel Pipps, celebre detective appena trasferito dalle segrete del forte, dov’era recluso accusato di un crimine meritevole di processo in patria, e il tenente Arent Hayes, sua fedele guardia del corpo. Le operazioni di imbarco proseguirebbero secondo un con solidato copione, se un oscuro evento non funestasse la partenza. In piedi su una pila di casse, un lebbroso vestito di stracci grigi, prima di prendere stranamente fuoco, annuncia che il signore dell’oscurità gli ha parlato: ogni essere vivente a bordo della Saardam sarà colpito da inesorabile rovina e la nave non arriverà mai alla sua meta. Non è il solo segno funesto. Non appena il galeone prende il largo, sulle vele compare un inquietante e misterioso simbolo. Un occhio con una coda.

Io, Winston. Il romanzo in prima persona della vita di Churchill
Gabriele Genah
Solferino
In libreria il 22 novembre

«Quello che avete fra le mani è il racconto della mia vita, così come la ricordo, come l’ho vissuta. Non solo fatti e avvenimenti, ma sensazioni, emozioni e pensieri.» Winston Churchill partecipò da giovane, come soldato e giornalista, a quattro guerre in tre continenti (dai Caraibi all’India, dal Sudan al Sudafrica: fu fatto prigioniero e si salvò con una rocambolesca fuga nel deserto); prese parte all’ultima grande carica di cavalleria della storia britannica; fu uno dei più giovani ministri inglesi; fu a capo della più grande e potente flotta del pianeta nella Prima guerra mondiale; combatté in prima linea in Belgio. E poi naturalmente fu il leader della Gran Bretagna in lotta contro la Germania hitleriana negli anni Quaranta. Su di lui è stato scritto moltissimo, a riprova del fascino anche contraddittorio del personaggio, ma mancava un racconto in forma di romanzo sulla sua vita. Ed è quello illuminante e godibilissimo che ha scritto Gabriele Genah a centocinquant’anni dalla sua nascita, ispirandosi alla mole letteraria lasciata dallo stesso Winston (che fu premio Nobel per la letteratura) e utilizzando le sue stesse parole ma incastonandole nel ritmo incalzante e con gli approfondimenti psicologici di un romanzo autobiografico, sempre storicamente accurato. Novant’anni di riflessioni, vittorie, fallimenti, aneddoti e personaggi, in un unico grande affresco: l’avventura di un uomo e di un’epoca straordinari.

Scacco alla pace. Monaco 1938
Maurizio Serra
Neri Pozza
In libreria il 22 novembre

Monaco 1938: una data entrata nell’immaginario collettivo come sinonimo della capitolazione delle democrazie europee di fronte al totalitarismo nazista. Sperando di salvare la pace, Gran Bretagna e Francia, con la mediazione di Mussolini, cedettero a Hitler i Sudeti, non accorgendosi di compiere il passo decisivo verso l’abisso della Seconda guerra mondiale. L’unico a comprendere la vera natura dell’accordo fu Churchill, che dichiarò: «Hanno scelto il disonore per evitare la guerra, avranno il disonore e la guerra». L’invasione russa dell’Ucraina ha riportato di estrema attualità la Conferenza di Monaco, anche se il racconto e l’interpretazione seguono l’onda dell’emozione e dimenticano il reale contesto storico. Maurizio Serra, al termine di una lunga indagine negli archivi di tutt’Europa, ci restituisce la storia autentica dell’evento che ha cambiato il mondo, chiarendo, alla luce di nuovi documenti, il ruolo di Mussolini, che a quel tempo non era ancora appiattito sulle posizioni del Terzo Reich. Consapevole delle debolezze del suo esercito e che le ambizioni naziste non corrispondessero agli interessi italiani, il duce voleva evitare il conflitto, sondare le reazioni delle democrazie e, al tempo stesso, concedere spazio al progetto tedesco enunciato, che Hitler però smentirà entrando a Praga nel marzo 1939. Interessante notare come si mossero Roosevelt e Stalin, assenti alla conferenza: Monaco stava anche preparando il futuro patto tedesco-sovietico per la spartizione della Polonia. Una storia ricca di aneddoti e rivelazioni, a partire dalle origini, il 1918, e fino alle catastrofiche conseguenze. Serra tratteggia, con la maestria che lo contraddistingue, i ritratti dei quattro attori principali (Hitler, Mussolini, Chamberlain, Daladier) e dei protagonisti dietro le quinte.

Fedele ed altri racconti
Antonio Fogazzaro
Marsilio
In libreria il 22 novembre

Romanziere tra i più amati anche dal pubblico contemporaneo, Antonio Fogazzaro (Vicenza, 1842-1911) conquistò lettori appassionati in tutto il mondo: dall’Europa, agli Stati Uniti, al Giappone. Considerato non solo un maestro di realismo letterario, ma una guida spirituale, svolse un ruolo da protagonista nel dibattito sui fondamenti della modernità: il rapporto tra fede e scienza, evoluzione e creazione, dogma e libertà, politica e religione, spiritualità ed erotismo, coscienza e inconscio. Anche la relazione problematica tra provincia e nazione, tra «grande» e «piccolo», ispirò la riflessione fogazzariana, che si espresse attraverso tutti i generi letterari: la poesia, il romanzo, il racconto, la commedia, l’articolo giornalistico, il discorso, la lettera. Questo volume fa parte dell’edizione nazionale delle opere di Antonio Fogazzaro incardinata presso l’Accademia Olimpica di Vicenza sotto la direzione di Fabio Finotti. Tutte le opere dello scrittore sono edite con cura filologica e corredate di un accurato commento e di apparati e materiali inediti, in modo da documentarne la genesi e la fortuna e aprirle a un’interpretazione contemporanea.

Un anno con Platone
Monica Ferrando
Neri Pozza
In libreria il 22 novembre

Questo libro intende essere uno dei tanti possibili sentieri dentro la sterminata selva platonica. Costeggiando i dialoghi nella loro quasi totalità, è guidato da temi che via via catturano l’attenzione. Si inizia con il problema, umano troppo umano, dell’invidia, le cui sfaccettature ontologiche ed etiche animano i passi in questione, e si procede considerando dialoghi in cui affiorano temi come il mito, la verità, il dolore, l’opinione, la conoscenza, la virtù, l’immagine, la mimesi, l’uguaglianza, il corpo, l’anima, il nomos e la legge scritta, la giustizia e l’ingiustizia, il linguaggio, l’illusione, la sofistica, la musica, le arti, la terra, la politica e la necessità, la città giusta, la morte, la scienza, la natura umana, la filosofia, il pensiero, il bene… Parole chiave segnalate tanto nel testo platonico che in quello dei brevi commenti a ogni passo, dove spesso vengono convocati altri autori, sia antichi che moderni e contemporanei. Del grande filosofo, nutrimento del pensiero occidentale e la cui lettura è stata assai varia nel corso dei secoli, si è cercato di far udire una voce che nel mondo attuale, mettendolo seriamente in questione, non può che suonare provocatoria e, infine, salutare.

I miei giorni a Parigi
Banine
Neri Pozza
In libreria il 22 novembre

L’Orient Express attraversa la steppa e Banine è libera per la prima volta nella sua vita. È fuggita dalla sua patria in rovina e dal suo matrimonio forzato per ritagliarsi un nuovo, sfolgorante futuro nella terra promessa: Parigi. Una città che invita a tagliare i capelli, a indossare gonne corte e a mescolarsi fino a tarda notte con altri esuli: aristocratici russi, artisti spagnoli e bohémien del beau monde degli anni Venti. Ma ben presto – quando la sua famiglia finisce i soldi, lei deve lavorare come modella per sopravvivere – l’autrice scoprirà che la libertà porta con sé anche diverse complicazioni e che la Storia ha in serbo per lei altre incredibili prove. Elegante, ironico e commovente, I miei giorni a Parigi racconta con vivacità e arguzia le avventure di una donna straordinaria in un’epoca straordinaria, tracciando al contempo un ritratto agrodolce dei sogni giovanili e della sempre sfuggente ricerca della felicità.

Momenti della storia dei Giorelli. Genova-Torino. 1700-1950. Il castello di Priero, le filande, e il lager nazista
Silvana Raiteri
Erga Edizioni
In libreria il 25 novembre

Al volume è allegata, grazie all’App Vesepia, la ricerca dell’Autrice sulla famiglia del padre, Raiteri. Questo secondo volume sulla famiglia della mamma chiude la ricerca sulle proprie origini. Questa narrazione riguarda i Giorelli, una famiglia originaria dal borgo di Priero (Cuneo) che rivive nei ricordi dell’Autrice, ordinati sulla base dei riscontri e della documentazione ritrovata. Ne emergono dei quadri che evocano eventi e persone del passato, rivissuti nel cuore dell’Autrice, che interagisce con empatia con i sentimenti che traspaiono dai personaggi di volta in volta presentati. Da un passato dimenticato emergono in particolare due donne, Matilde e Malù; la profondità dei loro sentimenti sembra esprimere l’essenza della femminilità che trova nell’amore la sua espressione più alta. Vengono richiamate immagini dimenticate che suscitano sentimenti di commozione, stupore, ammirazione o indignazione, come le manine agili di bimbe di otto anni impiegate nelle filande. O anche l’orrore dei lager nazisti nella quotidianità delle azioni dei prigionieri. I luoghi di questo libro sono Genova, Cuneo, Torino.

Volver
Maurizio de Giovanni
Einaudi
In libreria il 26 novembre

«Tutti quei morti ammazzati, e io ancora senza giustizia». Serve coraggio quando si parte, ma a volte ne serve ancora di più quando si torna. È il luglio del 1940, l’Italia è in guerra. Ricciardi – preoccupato per la figlia Marta e per i suoceri, in grave pericolo a causa delle origini ebraiche – ha ormai trasferito la famiglia a Fortino, il paese dove è nato. Lì, nei luoghi dell’infanzia, sperava di avere un po’ di quiete. Invece, mentre in città il fido brigadiere Maione cerca di salvare un comune amico da morte certa, tra le montagne del Cilento il commissario è messo faccia a faccia con un passato che avrebbe voluto scordare. Per lui, e non solo per lui, è arrivato il momento di regolare i conti con la propria storia. Del resto è questo, quasi sempre, il destino di chi torna.

Il Confessore di Siena e il suo misericordioso assassino
Fausto Tanzarella
Extempora
In libreria il 26 novembre

Siena, 1354. In una gelida notte di febbraio un vecchio e pio sacerdote viene ucciso nella sua umile canonica. A far luce sull’inspiegabile delitto il Governo dei Nove chiama l’avvocato Bernardino Cristofori, abilissimo indagatore. Egli nota subito alcune singolari circostanze: l’assassino ha operato con rispetto e una certa delicatezza nei confronti della vittima. L’anziano chierico, morendo, ha trovato la forza per infilare una mano nella tasca del proprio abito e stringere nel pugno la sua stola da confessione: un messaggio, senza dubbio. A questo tragico evento se ne aggiunge uno nuovo: una giovane fanciulla di ricca famiglia e la sua anziana governante vengono rapite. Nessun riscatto viene chiesto. L’avvocato Cristofori intuisce subito la sinistra connessione tra i due delitti. Prende quindi avvio una complessa e rischiosissima indagine che costringerà Bernardino e il suo assistente Jacopo a fronteggiare una cospirazione al cui centro emergerà la setta degli adoratori di Vanth, antica divinità etrusca degli inferi. Ancora una volta l’indagatore senese svelerà la verità e, secondo il suo codice morale, permetterà che trionfi la giustizia ancor prima che la legge.

I figli del duca
Anthony Trollope
Sellerio Editore Palermo
In libreria il 26 novembre

Nell’ultimo romanzo del «ciclo Palliser» continuano le vicende di Plantagenet Palliser Duca di Omnium e della sua famiglia. Pagine che confermano la struttura perfetta dei romanzi di Trollope che sono insieme saga familiare, romanzo di formazione, satira sociale, critica del potere nelle sue degenerazioni, con lo splendore della Londra vittoriana sullo sfondo. Lo scrittore, tra i grandi vittoriani, più fluviale in tutto (per il procedere della sua prosa, per la mole delle opere, per la vastità dei temi), il meno giudicante e forse il più romanzesco, grazie al numero di storie e personaggi che si distendono, si annodano, ritornano sottintesi, riprendono da dove eravamo arrivati. Anthony Trollope è tutto questo, e con I figli del duca chiude il Ciclo Palliser, o Ciclo Politico, incentrato nella Londra metropoli della grande aristocrazia dominante. Plantagenet Palliser, Duca di Omnium, è all’apice del suo splendore. Ora, però, è morta Glencora, la sua sposa, dama contraddittoria e brillante come un colore acceso quanto lui è stabile, coscienzioso e grigio. E il duca si scopre fragile, spaesato, un inetto in un ambiente che dovrebbe sovrastare per l’immensa ricchezza e il rango preminente. Il severo Henry James scriveva che nessuno come Trollope «riusciva a sentire tutte le cose del quotidiano oltre che vederle». Nei suoi romanzi l’ovvio si rivela per ciò che realmente è per chi lo vive: unico, misterioso, stupefacente. Così per il Duca di Omnium la condotta sconsiderata dei figli squarcia le sue convinzioni. Il primogenito, Silverbridge, si è candidato tra le file dei conservatori, nonostante la loro famiglia sia da sempre liberale. Il figlio più piccolo, Gerald, è dedito al gioco d’azzardo e si è fatto espellere dal college. E l’unica femmina, Mary, si è innamorata irrimediabilmente di un parvenu senza rango né patrimonio. Le deprecabili scelte degli eredi fanno vacillare la visione dell’esistenza del duca, lo espongono a vergogna e lo costringono a specchiarsi nelle proprie contraddizioni. Trollope non salva nessuno; non ci sono eroi tra coloro che non hanno ereditato altro che la vocazione a «sperperare patrimoni e reputazione». Si salva qualche personaggio femminile, a cui è affidata, pur nella frustrante impotenza della loro sorte sociale, tutta l’inquietudine di un’epoca. Eppure, a risaltare è la meravigliosa riscoperta della lettura calma e appagante. È «un viaggio meraviglioso in compagnia del più amabile dei narratori generosamente dotato di acume e di umorismo» scrive Rossella Cazzullo nella sua Notizia. «L’autore crea e popola un mondo di ampiezza e varietà tale da soddisfare i gusti più esigenti; intreccia vicende pubbliche e storie private, ritrae la vita di campagna e quella della metropoli, parla di potere, politica e amore, presenta personaggi credibili e umanissimi che non di rado sfuggono alle pagine per prendere residenza tra i nostri ricordi».

Tempi di rivolta. Una storia delle lotte indiane negli Stati Uniti
Aram Mattioli
Einaudi
In libreria il 26 novembre

I nativi americani non sono state vittime infelici e impassibili dello spietato sterminio portato avanti dagli Stati Uniti, ma hanno continuato a combattere per difendere il loro mondo e la loro terra dai tempi della Frontiera fino a oggi. Aram Mattioli traccia la storia di un popolo che, vedendo costantemente minacciata la propria esistenza, è riuscito a sopravvivere solo grazie alla lotta. Siamo abituati a immaginare la storia dei nativi americani come una storia di infinita oppressione subita passivamente; a pensare che dopo le grandi battaglie in cui capi leggendari sfidavano leggendari generali i popoli indigeni del Nord America abbiano accettato in maniera stoica il proprio destino di sconfitti. Ma le cose non sono andate proprio così, anzi, la loro resistenza non si è mai fermata, ha trovato altre strade: dalla disobbedienza civile ad azioni di protesta anche dura. E ancora oggi il popolo delle antiche tribù fa sentire la propria voce contro le politiche statunitensi che non hanno mai smesso di essere coloniali. Gli attivisti indiani, deposti le asce, l’arco e le frecce, hanno continuato a considerarsi guerrieri ma di tipo nuovo, cercando di raggiungere i propri obiettivi con i mezzi resi disponibili dalla costituzione, dalla democrazia e dallo stato di diritto degli Usa. Nella loro resistenza si sono serviti di risoluzioni, petizioni e sconfinamenti organizzati di massa della frontiera canadese-americana, per rivendicare le promesse sancite dai trattati storici; così come di pressioni politiche sul Congresso e di udienze e azioni legali. Aram Mattioli, uno dei massimi studiosi delle popolazioni indigene nordamericane, ci racconta, in modo documentato e appassionante, le pagine più vivide di questa resistenza, restituendoci il ritratto di uomini e donne dimenticati che nel corso dell’ultimo secolo non hanno smesso con spirito indomito di denunciare le ingiustizie subite e di conquistare i propri piccoli spazi di libertà; e mostrandoci come la resistenza indigena attraversi come un filo rosso la storia statunitense del XX secolo, inserendosi nel contesto globale delle lotte per l’autoaffermazione anticoloniale.

Il silenzio della neve che cade
Giovanni Paolone
Radici Edizioni
In libreria il 26 novembre

Prima guerra mondiale. In trincea vivono e sopravvivono, ognuno alle prese con gli stessi tormenti, i fanti Giuseppe, Tanino e Ciaramella. La loro compagnia, guidata dal Tenente che qui si fa voce narrante, affronta con il volto scavato dalla paura e dalla fame le difficoltà quotidiane, tra fango, azioni d’attacco e noiose attese, rancio spesso malsano e il pericoloso nemico oltre le linee. Sofferenza, speranza, istinto di sopravvivenza, nostalgia. Racconto crudo e poetico insieme, Il silenzio della neve che cade mostra l’assurdità della guerra sublimandola in una dimensione quasi onirica, sospesa nel tempo e nello spazio, dove l’unica realtà è data dai sentimenti. Un romanzo dal messaggio pacifista, oggi più che mai attuale e necessario, espresso con uno stile di scrittura che riesce ad armonizzare i toni struggenti della malinconia con le espressioni più crude, le descrizioni liriche con i resoconti brutali, restituendo il vero volto di ogni conflitto: la perdita di anime innocenti.

L’ultimo shogun
Ryotaro Shiba
Einaudi
In libreria il 26 novembre

La fine dello shogunato raccontata dal maestro del romanzo storico giapponese. Tokugawa Yoshinobu venne nominato shōgun nel 1866, mantenne la carica poco più di un anno e la sua rinuncia fu il passo definitivo verso la restaurazione del potere imperiale, segnando la fine di un’istituzione politica che aveva governato il Giappone per secoli. Figura storica contraddittoria, Yoshinobu è stato apprezzato per la sua intelligenza, per la sua cultura e raffinatezza, per le grandi capacità retoriche nell’oratoria, ma politicamente fu attendista in maniera esasperante, restio a prendere qualsiasi decisione importante; evitò sempre di scendere in campo contro i suoi avversari, anche quando le condizioni potevano essere favorevoli, tenendosi sempre pronta una via di fuga (ma lasciando morire i più stretti e fedeli collaboratori). Il romanzo di Shiba Ryōtarō racconta questo personaggio affascinante in maniera equilibrata, ma racconta anche, attraverso le figure della sua corte e delle famiglie più importanti, la fine della società feudale e l’inizio del Giappone moderno.

Le radici dell’arte medievale. Dal paleocristiano al romanico
Marco Collareta
Einaudi
In libreria il 26 novembre

Per quanto il giudizio negativo sul Medioevo possa dirsi superato da tempo, molte incomprensioni ostacolano ancora il pieno apprezzamento dell’arte di quel periodo. Affrontando di petto il problema, la prima parte del volume ripercorre la genesi storiografica della nozione ormai assodata di Medioevo artistico, per concentrarsi poi sul sistema delle arti e la personalità dell’artista, due degli aspetti in cui l’orizzonte mentale dell’età di mezzo si distacca maggiormente da quello oggi più familiare. Stabiliti così alcuni punti fermi di carattere generale, la seconda parte del libro traccia in quattro distinti scenari il divenire delle arti visive tra Costantino e l’anno Mille, individuando nei cosiddetti «secoli bui» le basi di uno sviluppo unitario che, partendo dal Mediterraneo tardo-antico, s’estende col tempo all’intero Occidente per culminare poi nel grande romanico europeo. Ai capitoli che portano avanti il racconto storico corrispondono sessantadue schede che presentano altrettante opere d’arte scelte entro una vasta gamma di tecniche e tipologie particolarmente adatte a illustrare i temi e i problemi trattati. Conclude il volume una selettiva bibliografia.

Ciò che una donna può fare: Le grandi artiste nella storia dell’arte italiana
Chiara Montani
Utet
In libreria il 26 novembre

Sfogliando un qualsiasi manuale o il nostro libro del liceo, sembra che la storia dell’arte italiana sia stata fatta solo da uomini. Per quanto si cerchi tra le pagine e gli indici dei nomi, delle donne non c’è quasi traccia, tranne qualche specchietto in cui le artiste appaiono come stravaganti curiosità. L’arte italiana è dunque esclusivo appannaggio degli uomini? Sono solo loro ad aver spinto la pittura lungo il tracciato esaltante della sua evoluzione storica?
Chiara Montani, appassionata studiosa e narratrice d’eccezione, non è d’accordo e lo dimostra con questo volume unico in cui la storia dell’arte, le correnti principali, gli stili e le tecniche sono raccontate esclusivamente attraverso le opere di artiste donne, che spesso per troppo tempo sono rimaste invisibili alla critica.
Da Properzia de’ Rossi, scultrice cinquecentesca che stupì Bologna grazie al suo scalpello, ad Artemisia Gentileschi, l’unica artista che anche i critici più tradizionalisti non sono riusciti a ignorare, Montani attraversa le epoche: gli splendori Rinascimentali, le ombre caravaggesche, le sottigliezze psicologiche del Settecento e la sensualità fin de siècle, l’impressionismo e il futurismo, fino alle enigmatiche ed eteree composizioni di Leonor Fini.
Grazie alla sua capacità di “leggere” le opere e da quelle ricostruire le biografie e i contesti in cui le loro autrici cercarono di emergere, Chiara Montani ci mostra Ciò che una donna può fare, provando che la storia dell’arte a cui siamo abituati presenta gravi lacune e che le pittrici troppo a lungo sepolte fra le sue pieghe non furono solo figlie ribelli della borghesia o nobili eccentriche, ma artiste complete, capaci di contribuire al grande racconto dell’arte italiana.

Lettere a Bernini
Marco Martinelli
Einaudi
In libreria il 26 novembre

“Lettere a Bernini” si svolge interamente in un afoso giorno d’estate dell’anno 1667. In scena, nel suo studio di scultore, pittore e architetto, il vecchio Gian Lorenzo Bernini, la massima autorità artistica della Roma barocca. Bernini è infuriato con Francesca Bresciani, intagliatrice di lapislazzuli che ha lavorato per lui nella Fabbrica di San Pietro e che ora lo accusa, di fronte ai cardinali, di non pagarle il giusto prezzo per il suo lavoro. Nell’infuriarsi con la donna, Bernini evoca l’ombra dell’odiato rivale, Francesco Borromini, il geniale architetto ticinese. Ma con l’inaspettata notizia del suicidio di Borromini, la furia cederà il passo alla pietas e al riconoscimento del valore dell’opera del collega. Del resto, chi può comprendere fino in fondo la grandezza di un artista? Il suo rivale. Il suo avversario. Il suo simile. Attraverso una drammaturgia in cui la voce monologante dell’attore e quella di Bernini si rincorrono e sovrappongono senza soluzione di continuità, come scolpendo nel vuoto presenze, figure e ricordi, l’opera di Martinelli ritrae il grande artista, ma anche l’uomo irascibile e violento, scaltro e cinico nel servire il potere, e ci mostra un Seicento che parla di noi, sospeso tra il secolo della Scienza nuova e l’attuale imbarbarimento, sempre piú incombente.

Silenzio: Le sette vite di Diana Karenne
Melania G. Mazzucco
Einaudi
In libreria il 26 novembre

Nelle sue molte vite, Diana Karenne è stata qualsiasi cosa: straniera misteriosa, femme fatale, zingara, cantante, imprenditrice cinematografica, spia, suora strappata al convento, santa, contessa, regina, zarina. Prima che il tempo ne cancellasse ogni ricordo, fra il 1916 e il 1919 è stata soprattutto la piú affascinante diva del cinema muto italiano. Ma non solo. Scrive lei stessa i soggetti dei suoi film, inizia a dirigerli, diventando una delle prime registe cinematografiche della storia, e da un certo punto in poi li produce come imprenditrice. Irrequieta e sfuggente, Diana si destreggia fra aristocratici, diplomatici, produttori dalla fama di banditi, attori a caccia di conquiste, sempre inseguita dal sospetto di essere una spia. Si sposta da Roma a Torino, da Milano a Napoli e Genova. È ammirata dalle spettatrici, che vedono in lei un modello di libertà e indipendenza, e temuta dagli uomini per l’imprevedibilità e gli amori tempestosi. Nulla rivela del suo passato, in nessun luogo mette radici. Crede per prima alle bugie che racconta, fino a creare una realtà alternativa, e una donna nuova: Diana Karenne, appunto. Nel dopoguerra però l’industria del cinema italiano entra in crisi, e nel 1921 Diana si trasferisce a Parigi e poi a Berlino. Lí ci sono gli esuli dalla Russia bolscevica, e la sua origine la costringe a fare i conti con la sua identità. A differenza delle altre stelle del cinema muto, non è tanto il passaggio al sonoro a chiudere la sua carriera di attrice, quanto l’irresistibile desiderio di scomparire, di diventare ancora un’altra donna: la musa mistica e la compagna di un poeta russo a cui sacrificare la sua arte. Sembrava destinata all’oblio, Diana Karenne, ma in questo romanzo, nato come i suoi successi piú memorabili da un’indagine avvincente e lunga anni, Melania Mazzucco ce la restituisce in tutta la sua vitale contemporaneità.

Esilio
Vera Modigliani
Arcadia Edizioni
In libreria il 29 novembre

Vera Modigliani definisce questo libro “un po’ il carnet de route de l’exil”, una sorta di diario di viaggio che racconta il lungo esilio a cui è andata incontro insieme al marito, Giuseppe Emanuele, dalla primavera del 1926 all’autunno del 1944. Quasi un ventennio trascorso lontano dall’Italia, interamente condiviso dai due coniugi senza mai separarsi. In queste pagine sono racchiusi gli anni terribili del fuoruscitismo in Francia, in Svizzera e negli Stati Uniti, iniziati con il ruolo assunto da Modigliani di avvocato di parte civile nel processo dell’omicidio Matteotti; le difficoltà della vita dell’esule, fatta di trasferimenti faticosi e stazionamenti, a volte, in alloggi di fortuna; i sentimenti di comunione e le manifestazione di solidarietà nati tra i compagni che condividevano le stesse paure, le stesse speranze, lo stesso momento storico e la stessa nostalgia dell’Italia, oltre alla fitta rete di attività politica clandestina.

La musica muta
Maria Giovanna Iannotti
Homo Scrivens
In libreria il 29 novembre

La vita del ramaio Tatonno e della moglie Lucia, già messa a dura prova dalle ristrettezze della guerra, viene sconvolta dalla morte della figlia Ninetta, caduta dal calesse. Per di più, il medico del paese ha sospetti sull’effettiva dinamica dell’incidente e si confronta con don Bernardo, il podestà: che Ninetta sia stata spinta giù dal calesse? Don Bernardo, senza prove e senza scrupoli, accusa Tatonno e costringe il maresciallo a indagare. In realtà, il podestà è roso da un odio di natura politica nonché personale nei confronti di Tatonno e dell’amico Giuseppe, violinista e direttore d’orchestra. Entrambi sono dichiarati socialisti: profili sovversivi, da eliminare con qualsiasi mezzo, anche approfittando di un momento di profondo dolore. La musica muta si accompagna ad altre due piccole storie evocative che raccontano un fortuito incontro su un treno e un Natale del passato visto attraverso gli occhi di una bambina.

Il senso comune
Adriana Capogrosso
Homo Scrivens
In libreria il 29 novembre


Non è facile essere una ragazza nella Napoli del 1840, e la baronessina Carolina de Marinis lo capisce molto presto. Sembra che a lei non spetti decidere nulla, e invece come le piacerebbe essere un uomo, libero di fare, gironzolare, leggere ciò che vuole. Ed è proprio quello che fa, e nei panni di Nando scopre un orribile duplice omicidio, quello di un’aristocratica e della figlia, le baronesse D’Aquino. Da allora inizierà una vita parallela, trovando un abile compagno di indagini nell’agente di polizia Alfredo Vitagliano.

I giorni pari
Maria Caterina Prezioso
Arkadia
In libreria il 29 novembre

Italia 1940-1955. Sara e Silvana, una specchio dell’altra. Due storie che si alternano per poi forse incontrarsi solo anni dopo. Anni vissuti l’una all’insaputa dell’altra. Anni feroci in Italia e nel mondo. Quelli del fascismo, della Seconda guerra mondiale, della sconfitta e della rinascita. Nel mezzo una Nazione allo sbando. Sara è una ragazzina ebrea che, scampata alla Shoà, troverà rifugio nel piccolo borgo di Sperlonga. Silvana, invece, è una ragazzina di Val Melaina, una borgata di Roma, immersa in una giovinezza delicata e povera che la porterà al Forlanini, il Sanatorio di Roma, luogo in cui tenterà di sopravvivere e diventare una donna. Attraverso le loro voci conosceremo gli altri personaggi, alcuni realmente esistiti altri di fantasia, le rispettive famiglie, le avventure di una stagione, la giovinezza vissuta nel periodo della guerra e gli accadimenti del periodo successivo. Come al cinema scorreranno i titoli di coda che racconteranno quale sia stato il destino di ciascuno dei protagonisti, quelli che ce l’hanno fatta e quelli che si sono arresi. Dalle loro voci ascolteremo uno spaccato di quegli anni, di un’intera stagione che, per quanto si voglia provare a dimenticare, ritorna spesso con un’attualità sconcertante.

Mostri e streghe della mitologia classica
Alessandra Pagano
Newton Compton Editori
In libreria il 29 novembre

Da sempre i racconti di creature spaventose insegnano agli uomini a convivere con il male e la paura. E quelli tramandati dalla mitologia classica sono forse i mostri che più hanno plasmato l’immaginario occidentale: dal Minotauro che divora giovani vittime nascosto nel labirinto di Cnosso all’occhio del ciclope Polifemo, dalla chioma di serpenti di Medusa alle teste dell’Idra che ricrescono una volta mozzate. Per non parlare delle streghe, donne dal potere incontrollabile come la maga Circe o, come Medea, capaci di crudeltà inaudite. I mostri continuano ad affascinarci e terrorizzarci, le loro storie risuonano dentro di noi perché è di noi che parlano, delle nostre profondità più oscure e inaccessibili. Questo libro fornisce una panoramica completa di tutti i personaggi più temibili della classicità, un’aggiunta immancabile alla vostra biblioteca.
Da Circe a Polifemo, da Medusa al Minotauro, tutte le creature più spaventose tramandate dai miti greci e romani

Giochi d’ombra Preistoria curiosa della realtà virtuale
Massimo Riva
Einaudi

Due secoli e mezzo fa, passeggiando per le strade di Roma o per una piazza veneziana, poteva capitare di imbattersi in un peculiare tipo di venditore ambulante, spesso accompagnato da un suonatore di organetto, che per pochi spiccioli dava la possibilità di osservare le meraviglie del mondo nuovo. Come? Attraverso la lanterna magica che portava in spalla, un marchingegno ottico che permetteva di viaggiare stando immobili, e di raggiungere palazzi e templi lontanissimi, foreste selvagge e pianure sterminate, o persino gli astri e la luna. La lanterna magica non è che uno dei tanti dispositivi che hanno in qualche modo «anticipato» il cinema e che adesso possiamo guardare come fenomeni che hanno contribuito a definire il concetto di realtà virtuale. Un concetto legato tanto alla simulazione del reale quanto al consapevole abbandonarsi all’inganno delle ombre e del loro mistero. Attraverso un affascinante viaggio che inizia con i Tiepolo, passa per Goldoni e Garibaldi e giunge fino agli inizi del Novecento, Riva ci accompagna alla scoperta di tecnologie che da sempre hanno illuso e ammaliato gli spettatori, seguendo i bagliori nel buio lungo una strada che collega il passato al presente e il presente al nostro futuro più prossimo. E mostrandoci come le categorie di vero e falso siano sempre state intrecciate da un filo sottile, seducente e spettrale al tempo stesso, che oggi sta forse definitivamente svanendo.

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