Recensione a cura di Roberto Orsi
La maggior parte degli omicidi erano sordidi episodi da bassifondi, totalmente privi di mistero o di magia. di solito il colpevole era una delle persone più vicine alla vittima. Ma negli ultimi anni si era reso conto dell’in-cremento di un particolare sottogenere di crimini, che si era diffuso in città come nebbia. Si trattava dei delitti “impossibili”
L’assassinio dello psichiatra Anselm Rees è ciò che più si avvicina a un enigma irrisolvibile. Avete presente quei giochi che appaiono sulle riviste di enigmistica, in cui è la logica a dover spiccare e consegnare la chiave di volta della vicenda? La situazione in cui si trova a indagare l’ispettore Flint della polizia di Londra è estremamente complessa: il dottor Rees viene ritrovato senza vita nel suo studio, la porta e la finestra entrambe chiuse dall’interno. Apparentemente nessuno può essere entrato e uscito in questo modo, sigillando Rees nel suo studio, senza lasciare alcuna traccia visibile.
La governante, che era con lui in casa quella sera, ha assistito a una visita da parte di un uomo misterioso intorno alle 22.30 e, quando questi ha lasciato l’abitazione di Rees, ha sentito il dottore tenere una conversazione al telefono. Nel giro di pochi minuti, inspiegabilmente, Rees è senza vita accasciato sulla poltrona alla sua scrivania. Come è possibile? Nessuno è entrato nel suo studio dopo che lo sconosciuto visitatore ne è uscito. E la governante è sicura di aver sentito il professore vivo e vegeto tenere una conversazione telefonica mentre si trovava nuovamente solo nello studio.
L’ispettore Flint, chiamato a indagare sul caso, ha il suo bel daffare nel districare una rete di relazioni che vanno a comporre lo scacchiere su cui si muovono le pedine del gioco. Ad aiutarlo un prestigiatore ormai in pensione: in fondo, come recita il titolo, “La morte è un gioco di prestigio”. In questo caso, proprio come in uno spettacolo di magia, è necessario andare oltre le apparenze, attivare il pensiero laterale e carpire dettagli che altri non vedono. Quindi, chi meglio di Joseph Spector può essere d’aiuto in questa vicenda?
Nella magia, oggi come sempre, quel che conta è l’effetto. Il metodo o i metodi utilizzati sono sempre puramente secondari.
I due si lanciano nell’investigazione, interrogando tutti i principali sospettati come in ogni buon giallo che si rispetti. Lo psichiatra Rees era nuovo di Londra, trasferitosi da pochi mesi da Vienna insieme alla figlia, anche lei sulle orme della professione del padre. Il dottore seguiva solo tre pazienti:
- Il paziente A risponde al nome di Floyd Stenhouse, musicista, uno dei violinisti della Filarmonica, ossessionato e perseguitato dai suoi stessi sogni, o meglio dire incubi
- Il paziente B è Della Cookson, attrice di teatro, rinomata per la sua bellezza e grande capacità artistica. Ha un unico grande difetto: è cleptomane.
- Il paziente C è un romanziere, tale Claude Weaver: la sua è una vita solitaria, passata tra le pagine dei suoi romanzi e delle sue creazioni. La sua specialità? I romanzi gialli con omicidi da risolvere, guarda caso.
Le connessioni tra i personaggi appaiono sempre più strette mentre i due investigatori cercano di unire i punti sospesi del caso.
All’omicidio del dottor Rees si aggiunge il furto di un quadro prezioso in casa dell’impresario di teatro Benjamin Teasel durante una festa in cui molti esponenti della Londra bene sono presenti. Nell’arco di pochi giorni, proprio mentre Flint e Spector si avvicinano alla verità, un’altra morte inspiegabile: Pete Hobbs, giovane lift di uno stabile londinese, viene ritrovato senza vita dentro il vano di un ascensore. Anche in questo caso, nessuno ha visto né sentito nulla. Come ha fatto l’assassino a chiuderlo all’interno dell’ascensore senza lasciare alcuna traccia?
Lo scritto di Tom Mead è un tributo ai grandi del romanzo giallo, come Agatha Christie e John Dickson Carr, famoso per i suoi romanzi con delitto in camera chiusa. L’impostazione dell’indagine e, soprattutto, la rivelazione finale del colpevole ricalca gli scritti della Christie, con tutti i sospettati finalmente riuniti in un unico luogo e l’investigatore che riepiloga tutti i dettagli della vicenda, ne ricostruisce i tempi e i modi, arrivando a puntare il dito sull’assassino e lasciando tutti di stucco per la sua mente geniale.
Lo stile è fresco, veloce e ritmato. I dialoghi sono preponderanti rispetto alle descrizioni dei luoghi di una Londra che rimane sullo sfondo. L’ambientazione storica, se si escludono pochi dettagli legati al mondo del teatro, risulta praticamente superflua. Il romanzo potrebbe essere tranquillamente un giallo ambientato ai giorni nostri, tant’è che durante la lettura quasi si perde di vista l’orizzonte temporale.
Un giallo sicuramente particolare e godibile, per gli appassionati del genere anche abbastanza intricato da non lasciare al lettore una facile risoluzione del caso, ma chi ama anche la parte storica può rimanere deluso.
Ma la magia è proprio questo, mia cara. prendere l’ordinario e renderlo eccezionale. e comunque, il trucco ci insegna qualcosa sulla percezione. per quanto tu pensassi di avermi ingannato, la mia visione era sempre più chiara della tua. Credevi di essere riuscita a fregarmi. Ma, naturalmente, fin dall’inizio ero io che stavo fregando te.
Trama
Londra, 1936. In una tipica serata di pioggia il famoso psichiatra Anselm Rees viene trovato morto nel suo studio, assassinato. La finestra è sigillata e la porta chiusa dall’interno. Non ci sono indizi né tracce dell’arma del delitto e, stando alle circostanze, è impossibile che l’assassino sia fuggito senza essere visto. Eppure…
Per trovare la chiave di volta di quest’indagine a prima vista paradossale, l’ispettore Flint convoca un alleato d’eccezione: Joseph Spector, suo amico ed ex prestigiatore in pensione. Chi meglio di un esperto illusionista può scovare un assassino dileguatosi come per magia? Hanno così inizio le indagini sui pazienti di Rees: un violinista tormentato da incubi ricorrenti; un’attrice cleptomane; e uno scrittore che soffre di inquietanti amnesie. Mentre gli interrogatori portano a galla segreti dal passato, cresce la lista dei sospettati e dei moventi. Un furto inspiegabile e un secondo omicidio, stavolta in un ascensore teoricamente impenetrabile, danno a Flint e Spector la certezza che dietro a quest’ondata di crimini assurdi ci sia la stessa mano.
In omaggio ai grandi maestri del giallo e ai classici enigmi della camera chiusa, Tom Mead ci regala un mistero avvincente ed elegante, costruito con straordinario ingegno e qualche trucco di magia.