Articolo a cura di Natascia Tieri
Gli arrosticini, prelibatezze tipiche dell’Abruzzo, sono noti e apprezzati non solo a livello regionale e nazionale, ma anche oltre i confini del territorio. A differenza degli spiedini, gli arrosticini sono più piccoli e realizzati con carne di pecora. Questi deliziosi bocconcini rappresentano un autentico patrimonio enogastronomico locale, diffusi dalle montagne fino alle coste abruzzesi. La preparazione può avvenire manualmente o con l’ausilio di macchinette industriali, utilizzando sia la carne di pecora che quella di castrato. Alcuni chef decidono di reinterpretare la ricetta tradizionale sostituendo la pecora ad esempio con la ventricina, altro prodotto tipico abruzzese.
Le origini dell’arrosticino
Le origini degli arrosticini sono oggetto di dibattito tra le fonti storiche che attribuiscono l’invenzione di questo piatto a due province diverse: Pescara e Teramo. Sembra che siano stati i pastori che vivevano tra le valli e le montagne del Gran Sasso a creare gli arrosticini, tagliando la carne di pecora a cubetti e alternandoli con piccoli pezzetti di grasso per conferire un sapore più ricco. Secondo il noto storico Francesco Avolio, il territorio d’origine si troverebbe nell’area che comprende i comuni di Voltigno: Farindola, Villa Celiera, Civitella Casanova, Civitaquana, Catignano e Pianella. Attualmente questi comuni fanno parte della provincia di Pescara ma per lungo tempo sono appartenuti della provincia di Teramo.
Altre fonti sostengono invece che gli arrosticini abbiano origini nella valle del Vomano e sul versante teramano del Gran Sasso, tra i comuni di Tossicia, Montorio e Isola del Gran Sasso. Ma in realtà ciò che conta è che gli arrosticini sono semplicemente deliziosi e si trovano in tutta la regione abruzzese. Ogni occasione è perfetta per gustarli! In dialetto vengono chiamati “rustolle” o “rustelle”.
Come si cucinano
La miglior maniera per preparare gli arrosticini abruzzesi è sulla brace viva. Basta adagiarli sulla griglia e lasciarli cuocere per qualche minuto in modo da poter apprezzare il loro sapore caratteristico che già dal profumo fa venire l’acquolina in bocca.
In modo tradizionale gli arrosticini vengono cotti sulle tipiche “furnacelle”, bracieri abruzzesi a forma di canaletta dove vengono girati e cotti sulla brace. Al termine della cottura vengono salati e serviti in tavola all’interno dei famosi porta-arrosticini in terracotta.
Di solito si cucinano all’aperto ed è bello e divertente prepararli tutti insieme durante le scampagnate, il Ferragosto o la domenica: è un bellissimo momento di convivialità.
Attenzione: non si usano posate per mangiarli! Basta staccare i pezzetti direttamente dallo spiedino con la bocca! È facile ed è un vero piacere gustarli così!