Per qualcuno è già iniziata la scuola, per altri la campanella suonerà domani, e non siamo nel Paese dei balocchi dove la settimana scolastica era composta di tutti giovedì. Perché, cosa aveva il giovedì?
Il giovedì non si andava a scuola. Era, infatti, un giorno di riposo come la domenica.
Tra fine Ottocento e fino più o meno agli anni ’40 del Novecento, l’anno scolastico iniziava a ottobre e terminava a luglio, con agosto e settembre dedicati alle vacanze estive.
Il giovedì era giorno di riposo perché si stabilì che non vi potevano essere 4 giorni consecutivi di lezione, senza una pausa infrasettimanale. Lo Stato, per venire incontro alla “natura del lavoro intellettuale, condizioni particolari di sviluppo dei fanciulli della scuola elementare e l’obbligatorietà della frequenza […] credette necessario disciplinare per il periodo più breve della settimana l’alternarsi del lavoro col riposo”.
Nel 1888, addirittura si andava a scuola anche fino al 15 agosto, poiché il regolamento stabiliva che l’anno scolastico dovesse durare non meno di dieci mesi e solo nel 1908 si anticipò l’inizio dell’anno scolastico al 1° ottobre e la chiusura al 1° agosto. Non si andava a scuola il giovedì (e la domenica, ovviamente), e oltre alle festività per il Natale, La Pasqua e il Carnevale, furono introdotte: la festa del 2 novembre (commemorazione dei defunti), 11 novembre (giorno natalizio del Re ), 8 gennaio (natalizio della Regina madre), 29 luglio (morte di Umberto I).
La vacanza del giovedì fu abolita nel 1937.