Recensione a cura di Sabrina Poggi
La storia narrata in questo libro, ambientato nel XVIII secolo, ci trasporta da Parigi alla Louisiana seguendo i destini di tre donne.
Le protagoniste si incontrano alla Salpêtrière, istituto parigino in cui vengono internate prostitute, alienate o semplicemente donne ritenute non adatte alla società oppure orfane.
Alle religiose che dirigono la Salpêtrière viene richiesto di selezionare un certo numero di donne da destinare al matrimonio nel Nuovo Mondo. Un’occasione che potrebbe sembrare di riscatto, ma nasconde molte incertezze sul futuro.
Tra le prescelte, si trovano Geneviève, alla Salpêtrière perché ha procurato aborti; Pétronille, non considerata all’altezza della sua famiglia; Charlotte, appena tredicenne, abbandonata alla nascita.
Oltre a loro, partirà per il lungo viaggio anche Étiennette, a cui Charlotte si è sempre appoggiata e di cui è anche innamorata.
Il viaggio è lungo e pieno di insidie, già sulla terraferma per raggiungere il porto di imbarco di Lorient e poi in mare, sulla “Baleine”, che subirà tra varie traversie anche un attacco da parte dei pirati.
“È strano, ma ora che siamo a metà strada mi rendo conto che la traversata avrà una fine”.
Giunte in Louisiana, le donne si vedranno assegnare un marito, qualcuna sarà più fortunata, qualcuna meno, ma le loro condizioni non interessano a nessuno, l’importante è che diano figli ai coloni. Dovranno adeguarsi a un nuovo ambiente, a un nuovo clima spesso ostile, caratterizzato da tempeste e alluvioni.
“Era come se avesse perso il suo posto nel mondo – nel Nuovo Mondo come nel Vecchio”
Charlotte non riuscirà ad avere figli e vivrà questo fatto come una macchia, una colpa. Pétronille si sposterà con il marito nel territorio dei Natchez, tribù indiane che subiscono l’arrivo dei bianchi fino a ribellarsi violentemente. Geneviève resterà vedova tre volte, ma saprà risollevarsi ogni volta.
Oltre ai coloni europei, sono tratteggiate anche le vicende degli schiavi deportati dall’Africa e quelle dei nativi americani. In particolare, una giovane Natchez chiamata Utu’wv Ecoko’nesel insegnerà a Pétronille i segreti delle erbe e della medicina indiana e, pur se combattuta perché sente di tradire la lealtà verso la sua gente, aiuterà la giovane francese a mettersi in salvo con i suoi bambini quando scoppieranno le rivolte contro i coloni.
“Utu’wv Ecoko’nesel è nata dopo l’arrivo dei francesi: non ha alcun ricordo del tempo in cui la stagione calda si concludeva con cieli sereni, in cui le nuvole non erano striate dalle colonne di fumo. Ma è convinta che le piante non abbiano bisogno di incendi per sapere quando devono sparire”
Gli anni passano, i destini di Geneviève, Charlotte e Pétronille si incrociano e si intrecciano più volte, resta tra loro sempre una tensione, un fondo di gelosia che a volte sembra minare i loro rapporti, ma finiranno sempre per ritrovarsi.
Dopo l’ultima, disastrosa inondazione, Geneviève prova a ripartire allevando i bachi da seta, come faceva molti anni prima la sua famiglia in Provenza.
“Sa che la seta è fragile solo in apparenza, che è molto più difficile da spezzare di quanto sembri. Così, quando trova la fessura, Geneviève non ha un attimo di esitazione. Tira il filo verso di sé, dà un forte strattone e la seta inizia a scorrerle tra le dita”
Alla fine, per tutte la Francia sarà solo un lontano ricordo e faranno parte di quel mondo nuovo per il quale erano partite tanti anni prima.
La storia romanzata si basa su eventi realmente avvenuti, la Baleine portò il suo carico di spose verso le colonie del Nord America e l’autrice si basa su resoconti dell’epoca per sviluppare la trama.
Con uno stile fatto di frasi brevi come se fossero rapide pennellate, riesce a dipingere i paesaggi e i personaggi, portando il lettore ad immergersi nella trama. Un libro sicuramente interessante e che offre numerosi spunti per i lettori che vorranno approfondire gli argomenti trattati.
Pro:
La storia narrata è avvincente e offre molti spunti per l’approfondimento
Contro:
Alcune parti sono più scorrevoli, altre più lente
Trama:
Parigi, 1720. La superiora dell’ospedale della Salpêtrière, Marguerite Pancatelin, è tormentata dai dubbi: il veliero La Baleine salperà di lì a breve per la Louisiana e tocca a lei il difficile compito di selezionare novanta giovani donne in età fertile da dare in spose ai coloni francesi che abitano i territori occupati. Marguerite è consapevole che ad attendere queste ragazze c’è una terra dura e inospitale e che nessuna farà mai ritorno in patria.
Nonostante sia una struttura in cui le pazienti sono spesso etichettate come pazze o criminali, la Salpêtrière ospita per lo più semplici orfane o ragazze stravaganti che hanno infranto le regole sociali. Tra loro ci sono Geneviève, ribelle e affascinante, rinchiusa nella Maison de Correction dell’istituto perché ha aiutato diverse ragazze ad abortire; Pétronille, una voglia bianca sul viso, figlia di una famiglia aristocratica in rovina che l’ha allontanata per i suoi comportamenti eccentrici; e Charlotte, un’orfana di soli dodici anni che non ha mai conosciuto il mondo fuori dalla Salpêtrière. Nessuna di loro sa cosa l’attende al di là dell’oceano, nessuna potrà decidere del proprio destino, ma la paura dell’ignoto trasformerà il viaggio sulla Baleine, lungo e pieno di pericoli, in un’occasione per costruire un legame profondo e un’incrollabile volontà di sopravvivere.
Per Geneviève, Pétronille e Charlotte l’arrivo in Louisiana significherà affrontare la durezza e la violenza di un matrimonio imposto, il confronto con il desiderio proibito, la ricerca disperata di un figlio che non arriva, e l’incontro con chi ha abitato questi luoghi per secoli e vede ora la propria esistenza in pericolo.
Un romanzo storico di grande suggestione, con tre indimenticabili eroine che nel cuore di una terra spietata restano animate da una straordinaria sete di amore e di vita.