Curiosità

Sai quando è nata la buca per le lettere?

Vacanze finite, o quasi!
Avete spedito le cartoline? E le avete… imbucate?

Oggi forse ne sono rimaste poche in giro, ma quando sono nate?
Le più recenti sono rosse, a due feritoie (per la città e per fuori) e in genere si trovano fuori gli uffici postali.

L’origine delle cosiddette buche d’impostazione è da ricercarsi in Europa nel XVI secolo, ma esemplari così antichi non se ne conservano.
La prima buca italiana comparve nel 1632 all’interno del portico del palazzo priorale di Montesanto di Spoleto, nell’allora Stato Pontificio.
Era qualcosa di molto innovativo, dal momento che permetteva di “spedire” lettere in autonomia, senza dover aspettare il passaggio del corriere o di un suo rappresentante, in qualsiasi momento della giornata, in un luogo sicuro e protetto. E questo valeva per tutti, non solo più per i nobili come era stato fino ad allora.

E infatti in un’antica buca a Bertinoro (Forlì) campeggia la scritta: «Al ricco e al povero deve consentirsi di viaggiare di qua e di là».

A Borgo Cerreto (Perugia) esiste una buca di travertino con la dicitura “Littera per posta” e la data 1633. Nella Repubblica Veneta erano molto artistiche: teste di leone con la bocca aperta e la dicitura “buca delle lettere”.

Ai primi dell’Ottocento risalgono invece le prime buche chiuse dallo sportellino in ottone (a garanzia del contenuto), e alla stessa epoca risalgono anche le prime distinzioni per le destinazioni (“corrispondenze per la città e i sobborghi”) e per il formato dei plichi (“buche per lettere”, “buche per stampe”).

Nei primi del ’900, poi, iniziarono a circolare le cassette mobili:
A Berlino circolava tra i caffè, dove i berlinesi amavano scrivere cartoline, un postino che le raccoglieva in una cassetta che portava sulle spalle.
E anche in Italia iniziarono a vedersi cassette mobili. Spesso erano agganciate sulla fiancata dei tram il cui tragitto prevedeva una fermata alla stazione ferroviaria.

Durante il ventennio fascista sulle cassette, accanto allo stemma sabaudo, venne imposto il fascio littorio. Simboli che, con il passaggio alla Repubblica, vennero eliminati con lo scalpello.
Nel 1927 aveva fatto la sua comparsa anche una buca bianco rosso verde: era destinata alla raccolta di giornali per il dopolavoro delle forze armate.

E’ solo nel 1961 che compaiono le classiche cassette di impostazione rosse, a due feritoie, così come siamo (o eravamo) abituati a vedere. È a Napoli, l’8 aprile del 1961, che nell’arco di una notte, le vecchie cassette vengono sostituite con quelle nuove. 

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