Ricomincia il campionato di calcio di Serie A. Le squadre sono scese (o stanno per farlo) in campo per la prima partita della Serie A 2024-2025.
L’arbitro dà il fischio di inizio… ma da quando l’arbitro ha iniziato ad usare il fischietto?
In realtà, è avvenuto per puro caso alla fine dell’Ottocento, e non in una partita di calcio.
Per secoli, tutti i giochi con la palla – da quelli in voga nell’antica Cina e nella Grecia del V secolo a.C. fino al “calcio fiorentino” in epoca rinascimentale, gli arbitri non esistevano e gli incontri erano autogestiti.
Lo stesso accadeva negli incontri di rugby e nelle prime partite di calcio nella Inghilterra di metà Ottocento.
I primi arbitri apparvero nel 1870 ma restavano a bordo campo e richiamavano l’attenzione dei giocatori con il solo uso della voce, rimanendo afoni a fine partita.
Un giorno del 1884, un arbitro di rugby neozelandese, William Atack, infilò le mani in tasca, e si accorse di avere il fischietto che usava per i suoi cani. Ebbe l’idea di servirsene per sospendere il gioco e funzionò, lasciando tutti sbalorditi.
La novità piacque e fu adottata prima nel rugby e poi nel calcio: fu solo nel 1891 l’Ifab (International Football Association Board) definì i compiti dell’arbitro e lo munì ufficialmente di taccuino e fischietto.