Siamo alle porte dei giorni del solleone, quelli del caldo opprimente (anche se, in verità, ne abbiamo già avuti diversi, finora) giorni quindi di “canicola”.
Ma perché definiamo così il caldo intenso?
Il termine, di per sé, deriva dal latino e significa piccolo cane. E cosa c’entrano i cani con il caldo?
Qualcuno lo associa ai cani perché, come loro, la canicola morde, toglie il fiato. Ma questa è una teoria piuttosto bislacca.
Per capire l’origine del nome “Canicola” bisogna andare indietro di millenni, alle civiltà degli Egizi, dei Babilonesi, dei Greci e dei Romani, quando tutte le attività quotidiane dell’uomo erano scritte, possiamo dire così, nel cielo.
Basandosi proprio sulla periodicità dei fenomeni astronomici si determinavano le date migliori per i lavori agricoli. In particolare, gli antichi Egizi avevano la necessità di prevedere le piene dei Nilo, e a tale scopo avevano notato che in un certo periodo dell’anno, più o meno verso metà/fine luglio, la stella Sirio – la stella più brillante della costellazione del Cane Maggiore – sorgeva appena prima del Sole, e poche settimane dopo tale data arrivava la piena. Tale periodo coincideva con quello più caldo dell’anno.
Sirio poi è diventata la “stella del cane” o Stella Canicola, perché secondo la tradizione greca rappresenta uno dei due cani che accompagnavano il gigante Orione nelle sue battute di caccia. Per questo, la canicola è associata all’antico nome di Sirio e quindi, per estensione, all’intenso calore di quei giorni, i più “bollenti” dell’anno.
