Recensione a cura di Valeria Lorusso
Io sono Marie Curie, come si evince dal titolo, è dedicato alla figura di Marie Sklodowska Curie, nata in Polonia e cresciuta in una famiglia dove si respiravano libertà, uguaglianza e indipendenza. In quel periodo la Polonia era sotto la dominazione russo e alle ragazze era vietato l’accesso agli studi universitari.
Maria era conscia di possedere memoria, capacità di concentrazione e comprese che se voleva allargare i suoi orizzonti conoscitivi avrebbe dovuto lasciare il suo paese per andare a studiare a Parigi….
“Parigi negi anni che la separavano dal Novecento era la città che tutto il mondo osservava. Brava a adattarsi ai cambiamenti, era innovazione pura nel campo artistico e scientifico. […] Erano gli anni dei fermenti culturali, dei nuovi giornali e riviste che combattevano per portare l’informazione non più solo all’elite più colta. La Torre Eiffel, appena costruita, troneggiava scheletrica, in contrasto con la sontuosità dell’Opèra e di tutte gli altri palazzi, simbolo di qualcosa che voleva cambiare o forse solo provocare. E così, mentre l’elettricità dava energia agli ascensori del monumento più alto del mondo sostituiva l’illuminazione a gas nelle strade, uno scienziato destinato a diventare molto famoso scoprì i raggi X”.
Qui frequentò la Sorbona dove si laureò in Matematica e Fisica, Nel 1894 Marie conobbe Pierre Curie che lavorava come istruttore di laboratorio presso la Scuola di Fisica e Chimica industriale. Animati dalla sete di sapere scoprono ben presto di essere due anime affini, si sposano nel 1895.
“Come poteva una manciata di lineamenti avere un effetto così dirompente in me? Come poteva accendere a tal punto le mie emozioni? […] Sorrisi al buio e tornai a stringere la mano calda dell’uomo che avrei amato per sempre. L’uomo capace di farmi credere in me stessa, vicino al quale, sapevo, difficilmente avrei potuto sbagliare”.
Sarà lei a scoprire prima il Polonio e poi il Radio e grazie a questa scoperta verrà insignita del premo Nobel che fu costretta a condividere con il marito perchè donna.
<< E’ tutto così assurdo!>> sbottai.
<<Non importano le mie idee, il mio lavoro, la mia fatica, agli occhi del mondo io sono solo tua moglie!>>
La morte di Pierre finito sotto la ruota di un carro il 19 aprile del 1906 fu per lei devastante, solo la presenza del suocero Eugene e l’amore per le figlie la spingono a riprendere il suo lavoro e a insegnare all’Università. Inoltre il conforto e il sostegno che riceve da Paul Langevin si trasforma in una relazione che la sottopose alla gogna mediatica e al disprezzo dei benpensanti, in quanto fu tacciata di essere una rovinafamiglie, poiché Langevin era sposato e padre di quattro figli. Rischiò di perdere il secondo Nobel proprio a causa di questa vicenda.
<<L’Accademia di Svezia mi chiede, visto il recente scandalo che coinvolge la mia persona di non andare a ritirare il premio Nobel per evitare inutili imbarazzi. >> […] Il premio Nobel mi è stato assegnato per il mio lavoro, la mia intuizione, non certo per le mie scelte nella vita privata>>.
E’ stato illuminante conoscere Marie Curie di cui non sapevo nulla o quasi.
Si tratta di un romanzo, non di una biografia, in cui le vicende personali della Curie hanno maggior rilevo rispetto a quelle scientifiche. La parte più intima di sé, gli affetti e i desideri hanno un ampio spazio e questo aspetto del romanzo mi sembra ben inserito all’interno del contesto narrativo in quanto si parla della vita della donna prima che della scienziata.
La parte riguardante i suoi studi, i suoi esperimenti è accessibile anche a chi non ha dimestichezza con questi temi, è affascinante seguire la Curie durante il suo lavoro e spesso mi è sembrato di essere li presente e di gioire per i suoi successi.
Ho apprezzato lo stile di scrittura che è riuscito a rendere vivo il personaggio e a far risaltare il suo orgoglio di scienziata, sempre messo in discussione dall’essere donna in un’epoca in cui non si accettava l’ipotesi, figurarsi l’idea, che una donna potesse raggiungere determinati risultati da sola, senza l’aiuto di un uomo.
Questa storia è un invito rivolto alle donne a lottare in ciò in cui credono, a non demordere nonostante gli ostacoli e le difficoltà perchè se si è consce della propria forza gli obiettivi possono essere raggiunti.
Quella che emerge da questo bel romanzo è la figura di una donna straordinaria, coraggiosa, che seppe affermare le proprie idee e al tempo stesso capace d’amare esprimendo compiutamente la propria interiorità.
PRO
Lo stile di scrittura non banale riesce ad avvincere il lettore;
CONTRO
La brevità, avrei voluto che fosse più lungo.
TRAMA
Parigi, 1894. Mentre si immerge nelle intricate ricerche per la sua seconda laurea in Matematica, dopo aver conseguito quella in Fisica, Marie s’imbatte in Pierre, un animo affine in grado di decifrare la sua mente complessa. Tra loro nasce un connubio di intelletti straordinari, uniti dalla sete di conoscenza e dalla volontà di esplorare insieme gli enigmi dell’universo. Tuttavia, Marie fin da giovane si rivela essere una donna particolare: rifiuta il destino di moglie tradizionale, respingendo l’idea di confinarsi tra le mura domestiche. Per lei, l’amore per la scienza è un compagno di viaggio nel sogno comune, un’ossessione che la guida lungo un percorso inedito. Quando si ritrova improvvisamente sola, costretta a confrontarsi con l’ostilità dell’ambiente scientifico maschilista e conservatore, inizia una battaglia per affermare la sua identità e il suo ruolo nel mondo. La vita di Marie prende così svolte inaspettate, mettendo alla prova la sua forza e la sua determinazione. Tra avventure misteriose e sfide personali, la scienziata che avrebbe successivamente conquistato ben due premi Nobel si trova a lottare non solo contro le forze della natura, ma anche contro un’epoca che fatica ad accettare il genio femminile. Attraverso la penna di Sara Rattaro, la figura di questa donna prodigiosa giunge fino a noi per portare il suo messaggio necessario e potentemente contemporaneo in ogni ambito e sfera dell’oggi: indossate il vostro coraggio e sfidate il mondo. È possibile. Tutte possiamo essere Marie Curie.