Curiosità

Sai cosa lega La Settimana Enigmistica e un portasigarette?

È la rivista più in voga soprattutto d’estate, occhieggia dalle borse da spiaggia, intrattiene sotto l’ombrellone, tiene allenata la mente: è la Settimana Enigmistica!
La rivista di giochi, cruciverba, sciarade e quant’altro che, come recita il suo slogan, “Dal 1932 il passatempo più sano ed economico”.
Il primo numero uscì il 23 gennaio 1932
 grazie all’ingegnere sardo Giorgio Sisini che per “accontentare” la moglie austriaca Idell Breitenfeld, appassionata di cruciverba che da tempo erano in voga a Vienna, investì su una rivista di giochi, quiz e curiosità di 16 pagine al costo di 50 centesimi di lire.
Cosa c’entra il portasigarette?
Ebbene: Sisini era figlio di ricchi industriali, il padre aveva in serbo per lui tutt’altro: lo mandò a studiare a Milano, dove infatti Giorgio si laureò in ingegneria elettronica, ma nella città della bela Madunina trovò soprattutto l’amore: Idell.


I due si sposarono, affittarono due stanze che diverranno poi la redazione della rivista di giochi. A corto di fondi, però, per continuare nel progetto della sua rivista, Giorgio Sisini vendette il suo portasigarette. Poco dopo nacque La Settimana Enigmistica: nella prima pagina un enorme cruciverba unito ad un disegno “a tutto schema” della ballerina e attrice messicana Lupe Vélez.

Ma le parole crociate sono nate ben prima della Settimana Enigmistica

Sono nate negli Stati Uniti, ufficialmente il 21 dicembre 1913, ideate da Arthur Wynne – un giornalista di Liverpool emigrato a New York, furono pubblicate per la prima volta dal quotidiano New York World. Il gioco si chiamava inizialmente Word-cross e introdusse la differenza tra orizzontali e verticali. Solo l’anno successivo divenne, ufficialmente, Cross-Word.

Il primo schema recava in alto la scritta Fun, perché la pagina domenicale del giornale si intitolava proprio Fun (divertimento). Aveva forma di losanga senza caselle nere che furono introdotte solo successivamente in modo da avere la possibilità di più definizioni sulla stessa linea.

Ai lettori piacque subito questo gioco, ma in pochi se ne appassionarono realmente: i frequenti errori tipografici e le definizioni non sempre calzanti, fecero scaturire lamentele che piovvero sul giornale.  

Le cose migliorarono nel 1921 quando la rubrica venne affidata a Margaret Petherbridge (che poi divenne famosa col cognome del marito, Farrar). Margaret lavorò affinché gli errori fossero ridotti al minimo, e le definizioni pertinenti; in più variò le forme.

Nel 1924, le parole crociate conobbero un vero e proprio boom.

In Italia, arrivarono nel 1925, precisamente l’8 febbraio, sulla Domenica del Corriere: fu qui che apparve il primo cruciverba italiano. Il successo fu immediato: complice un monte premi annuale di 32.000 lire, nella prima settimana arrivarono in redazione ben 80.000 soluzioni, un evento che la Domenica del Corriere consacrò con la copertina della settimana successiva: un disegno del celebre Beltrame in cui è raffigurata una sala da ballo in cui ci si diverte a risolvere, senza smettere di ballare, un enorme cruciverba appeso alla parete.

E l’uso di incrociare parole entro quadrati con maggior regolarità possibile continuò nei secoli.

Qualche altra curiosità?

La Settimana Enigmistica detiene il marchio “parole crociate”.

Le prime parole a incrociarsi nel primo cruciverba italiano? pantera puzzola (1. orizzontale: «Belva»; 1. verticale: «Mammifero»)

Qualcuno vorrebbe attribuire l’invenzione delle parole crociate all’italiano Giuseppe Airoldi, che il 14 settembre 1890 pubblicò nel Secolo Illustrato della domenica uno schema di 4×4 caselle; ma il gioco dell’Airoldi, non era un vero e proprio schema di parole crociate.

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