Diamo il via alla rubrica estiva che trasforma i nostri lettori in veri e propri reporter di viaggio! Oggi Maria Bellus ci porta per mano alla scoperta del centro storico di Albenga con le sue meraviglie!
Articolo a cura di Maria A. Bellus
Oggi vi voglio portare a visitare il centro storico della città di Albenga, in Liguria, sicuramente non tra i più noti nel panorama turistico ma con una storia molto antica e oltremodo interessante.
Albenga fu la capitale di una potente tribù ligure chiamata ingauni da cui prese il nome di Albium Ingaunum da cui derivò poi Albingaunum, ovvero “città degli Ingauni”.
Albenga fu molto importante come base per Roma e le sue mire di conquista nella Liguria occidentale.
Il centro storico
Dell’epoca romana in Albenga, si trovano ruderi di un anfiteatro, di un teatro, di un acquedotto e tratti dell’antica via Julia Augusta. Albenga, ad oggi, possiede il centro storico meglio conservato della Liguria occidentale. L’antico abitato mantiene la sua compatta costruzione medioevale sulla pianta del nucleo romano, con le case addossate e le famose Torri, che testimoniano l’importanza di Albingaunum nella Storia.
La Chiesa di Santa Maria in Fontibus
Arrivati nel centro storico di Albenga, lasciandoci alle spalle il mare, la prima chiesa che troviamo alla nostra destra è la Chiesa di Santa Maria in Fontibus, con un bellissimo portale gotico, fronteggiata dalla torre della Casa Cazzulini, costruita nel XIII secolo. La chiesa è di origine duecentesca, ma fu rimaneggiata nel 1617.
Poco oltre svettano le due rosse Torri Comunali con accanto la torre campanaria della cattedrale ed altre torri minori.
La cattedrale di San Michele Arcangelo
La cattedrale di San Michele Arcangelo, è la chiesa parrocchiale della cittadina ligure e rappresenta il proprio e vero fulcro della città. Un primo edificio, in epoca paleocristiana, venne elevato tra il IV e il V secolo, e successivamente un nuovo edificio venne costruito, probabilmente sui resti del primo, nel XII secolo, per celebrare l’uccisione di un serpente che infestava la strada da Albenga ad Alassio, che fu attribuita proprio a San Michele Arcangelo.
Nel corso del tempo questa cattedrale ha subito tantissime modifiche, per questo motivo è possibile cogliere la somma di stili: quando terminarono i lavori di ristrutturazione, nel pavimento che oggi è moderno, sono stati ritrovati ben sette strati di materiali, i quali corrispondono ognuno ad un’epoca diversa.
La chiesa si caratterizza per il magnifico interno romanico a tre navate, diviso da archi a tutto sesto con volta a botte, mentre il campanile esterno, di gusto gotico, venne elevato tra il 1391 e il 1395, su progetto di Serafino Mignano, Oberto e Tommaso Caressia.
Il Battistero a pianta decagonale
A lato della cattedrale ecco Il Battistero a pianta decagonale all’esterno e ottagonale all’interno: una forma decisamente particolare e uno studio architettonico degno di rilievo, con nicchie alternativamente rettangolari e semicircolari. Si tratta di uno straordinario esempio di architettura paleocristiana della metà del V secolo ed è il più famoso monumento paleocristiano di tutta la Liguria.
L’interno è caratterizzato dall’originaria vasca battesimale, dove avveniva la celebrazione del sacramento del Battesimo per immersione. Vi sono anche fonti battesimali di età tardo-medioevale e di fine XVI secolo. La volta della nicchia centrale presenta il magnifico mosaico policromo dove sono espressi i misteri della fede cristiana attraverso una simbologia con intensi colori blu e giallo.
Il suo splendido mosaico trinitario-cristologico si può considerare uno dei più significativi dell’Italia settentrionale, insieme, naturalmente, a quelli di Ravenna. La nicchia d’ingresso è fiancheggiata da due tombe di cui una con sculture ornamentali longobarde del secolo VIII, mentre in quella di fronte all’ingresso si trova il suddetto mosaico bizantino con il monogramma di Cristo e le 12 colombe che rappresentano gli Apostoli. In due altre nicchie si trovano un fonte battesimale cinquecentesco e un affresco del XIV secolo. Al centro vi sono i resti della primitiva vasca battesimale ad immersione.
Uscendo dal Battistero ci troviamo nella suggestiva Piazzetta dei Leoni dove tre leoni rinascimentali in pietra troneggiano fieri. Qui, in epoca medievale, si teneva il mercato dei calzolai e delle pelli conciate.
Il Museo Navale Romano e il Museo Diocesano
Ora ci incamminiamo attraverso i “carruggi“ del centro storico, costeggiando il vescovado e i numerosi palazzi dei signori liguri, verso Il Museo Navale Romano che ha sede nel Palazzo Doria-Cepolla e raduna oltre mille anfore romane recuperate da una nave del I secolo a.C., affondata nelle acque prospicienti la città di Albenga. Fu la prima nave oneraria romana scoperta ed esplorata sul fondo del Tirreno. I primi recuperi avvennero nel 1950 ad opera della nave “Artiglio”.
Il Museo Diocesano, in ambienti quattrocenteschi in parte affrescati e decorati, presenta l’esposizione di opere d’arte e materiali provenienti dallo scavo della cattedrale. Fra i dipinti si distinguono un San Giovanni attribuito al Caravaggio e Il Martirio di Santa Caterina di Guido Reni.
Palazzo Oddo e le “Magiche trasparenze”
Non si può lasciare il centro storico di Albenga senza visitare Palazzo Oddo che ospita la Mostra “Magiche trasparenze“.
La collezione permanente contiene un considerevole numero di vetri antichi, tra il I e il III secolo d.C., che sono stati estratti dagli scavi archeologici nella zona della necropoli dell’antica Albingaunum. Tra le opere più rilevanti, si può menzionare il Piatto blu cobalto, un pezzo unico al mondo la cui datazione risale tra la fine del 1 e l’inizio del secondo secolo d.C., su cui sono stati intagliati due putti che danzano in onore di Bacco.
La decorazione può essere pienamente apprezzata per trasparenza solo quando il piatto è sollevato. Intorno all’orlo vi è un fregio formato da una corona di perle e da una fascia di ovuli, al centro una scena figurata formata da una coppia di putti bacchici danzanti che incedono in direzioni opposte.
Albenga nasconde molti altri angoli caratteristici; nelle sue piazzette e tra i carruggi del meraviglioso centro storico ci si può piacevolmente perdere lasciandosi trasportare dalla Storia.