Recensione a cura di Roberto Orsi
Introduzione storica
L’Ordine dei Cavalieri Templari non perde di fascino con il passare del tempo, anzi probabilmente ne guadagna agli occhi degli appassionati di Storia. Su Thriller Storici e Dintorni abbiamo avuto la possibilità di affrontare l’argomento in diverse situazioni tra articoli, recensioni e interviste.
I Templari ebbero una storia molto particolare e una fine che ancora oggi vede diverse tesi farsi strada tra gli esperti. Nel corso dei secoli l’Ordine è stato oggetto di analisi e congetture tra le più disparate, sfociate spesso in miti e leggende che hanno molto più a che fare con la fantasia che con la realtà. Proprio questo aleggiare di mistero ha ingigantito il fascino di questo Ordine cavalleresco fino al giorno d’oggi.
Il libro di Fabio Presicce “La IX Regola” ci riporta nel mondo templare attraverso una ricerca genealogica che diventa un vero e proprio viaggio…
“verso l’ignoto intrapreso da un animo curioso e deciso a svelare le tracce della propria eredità che accompagnerà il lettore da un remoto paese di poche anime del Salento a una verità custodita a Notre Dame di Parigi.”
Il romanzo
Roberto Specchia è un ingegnere aerospaziale, di origini salentine, con il pallino per la Storia. Durante gli anni di studio all’università di Pisa, grazie all’attività di archivista digitale con il Prof. Giuseppe Barone della facoltà di Giurisprudenza, ha modo di entrare in contatto con manoscritti medievali che gli permettono di approfondire la conoscenza di un periodo storico estremamente affascinante quanto controverso.
Roberto ha una curiosità che nel tempo si è trasformata in pensiero fisso: conoscere le origini della propria famiglia e del cognome Specchia, risalire attraverso ricerche approfondite su documenti originali, alla genealogia famigliare.
Specchia è anche il nome di un paesino del Salento, un comune in provincia di Lecce, oggi abitato da circa 5000 abitanti. Per la sua posizione strategica lungo la via utilizzata dai pellegrini per l’imbarco verso la Terrasanta, Specchia fu crocevia di tante culture.
Il racconto dell’autore si concentra sul XII secolo, al tempo del dominio degli Altavilla, prima, e dei normanni successivamente.
“Un viaggio attraverso i secoli e le terre salentine, un affresco di culture, conflitti e trionfi che mette in luce il ruolo fondamentale delle radici nel definire chi siamo e cosa siamo destinati a diventare.”
L’autore racconta la ricerca genealogica di Roberto Specchia, prendendo spunto da una esperienza reale, incrociando date, personaggi, avvenimenti e indizi, andando a ritroso nei secoli, per ricostruire quella che fu la storia salentina che vide l’impronta fondamentale dell’Ordine Templare.
Nello specifico, il ricercatore si imbatte in quella che viene definita la IX Regola dei Templari: un manoscritto avvolto nel mistero e nella segretezza, di cui si sono perse le tracce nelle pieghe del tempo. La IX Regola si differenzia dalle altre conosciute per essere “non tanto un dogma comune, quanto una filosofia, un pensiero profondo che rifletteva la visione dell’Ordine diversa da qualsiasi altra.”
La chiara evidenza che l’Ordine Templare era stato fondato su basi filosofiche e di vita che si discostavano in modo consistente dallo status quo medievale. Una filosofia in un certo senso rivoluzionaria per il suo tempo, probabilmente pericolosa e invisa ai poteri costituiti. Qualcosa che poteva mettere in cattiva luce l’Ordine stesso.
“La ricerca non era solo un’indagine su antiche genealogie, ma una ricerca d’identità, una traccia che collegava il passato al presente e proiettava il mio futuro in un’ottica nuova e affascinante. Il percorso di ricerca genealogica mi aveva insegnato che dietro ogni nome e cognome c’è una storia da scoprire, un intreccio di passato e presente che può arricchire il nostro significato personale e collettivo”.
Conclusioni
In circa 130 pagine l’autore dà vita a un racconto interessante che amalgama in modo equilibrato realtà e fantasia. Una prosa asciutta e diretta con vivide quanto rapide descrizioni delle Terre d’Otranto e quell’atmosfera di Storia che si può assaporare fin da subito. La ricerca genealogica raccontata da Fabio Presicce diventa una metafora della ricerca delle origini di tutti noi, di quel passato da dove veniamo, che ci ha resi il popolo che siamo, così particolare e spesso con visioni della vita contrapposte.
“Era come se quella figura storica stesse emergendo dalle pieghe del passato per svelare segreti nascosti da secoli. Era giunto il momento di scavare ancora più a fondo e svelare la verità dietro questo mistero.”
PRO
Una scrittura chiara e diretta, un argomento che attira l’attenzione e garantisce una gradevole lettura
CONTRO
La storia potrebbe essere sviluppata maggiormente, con più dialoghi e azione. In queste 130 pagine si lascia più spazio alla ricostruzione storica degli avvenimenti a discapito della parte romanzata che rimane in secondo piano.
Trama
Un giovane dottorando di ingegneria aerospaziale si ritrova catapultato in un’avventura che sfida il tempo, un viaggio straordinario che lo porterà a svelare i misteri delle radici della sua famiglia. Con la tranquillità e la curiosità di un ricercatore, Roberto si lancia nella ricerca delle origini del suo cognome, che lo porterà dalle terre salentine alle imponenti volte di Notre Dame, dove una regola dimenticata dell’Ordine Templare, custodita con dedizione da un uomo solitario, aspetta di essere svelata. In questo thriller storico, la ricerca di verità si intreccia con leggende e realtà, portando a colpi di scena che collegano il passato del protagonista con la storia occulta dei Templari. “La IX Regola” è un viaggio affascinante attraverso secoli di storia, mistero e scoperta, dove ogni nuova rivelazione apre porte a domande ancora più profonde.