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Torneo di primavera degli autori TSD: la quarta sfida a intervista doppia – Lisa Laffi vs Daniela Piazza

Ultima sfida di questo primo turno con l’intervista doppia che vede fronteggiarsi Lisa Laffi e Daniela Piazza! Sfida tutta al femminile per determinare chi passa il turno e si aggiunge agli altri semifinalisti!

Come sempre, al termine delle risposte trovate il sondaggio per decretare la vincitrice!

lisa laffi vs daniela piazza

Come scrittrice qual è il tuo più gran difetto e qual è la tua miglior virtù?

L.L.: Bella domanda. Probabilmente il mio peggior difetto è l’incostanza. E’ buffo perché da qualche anno nelle mie classi propongo un’ora di Laboratorio di Scrittura a settimana durante la quale spiego tecniche e strategie per migliorare e non aver paura del foglio bianco e uno dei consigli che do è di scrivere, anche poco, tutti i giorni. In realtà, però, predico bene e razzolo male, perché io non riesco ad essere costante, non sono metodica e non pianifico i miei romanzi con scalette. La mia migliore virtù penso che sia la scorrevolezza e la capacità di stupire e inserire colpi di scena, senza tradire la storia. Adoro fare ricerca (sono laureata in Conservazione dei Beni Culturali e per tre anni ho fatto scavi archeologici) e mi piace mostrare la complessità della storia senza alterare nulla, perché la storia stessa è già un eccezionale film a colori.

D.P.: Il mio più grande difetto: una scrittura piana, piuttosto semplice, priva di particolari sofisticatezze letterarie e forse con un eccessivo uso di modi di dire correnti. La mia miglior virtù : una scrittura piana, piuttosto semplice, e per questo generalmente scorrevole e capace di far sentire il lettore “dentro” la pagina, partecipe della situazione.

Perché hai scelto di dedicarti proprio al romanzo storico?

L.L.: Il romanzo storico mi permette di permette di vestire i panni della restauratrice. Quando mi imbatto in una storia interessante mi sembra di trovarmi di fronte a un affresco in parte distrutto dallo scorrere del tempo. Io lo ricostruisco e lo faccio conoscere a tutti coloro che non l’hanno mai visto. Cerco di mostrare, in particolare, i volti delle donne e di dar loro voce. Ho iniziato con Caterina Sforza, che pare abbia detto in punto di morte: “Se potessi scrivere tutto, farei stupire il mondo”. Aveva davvero ragione e cinquecento anni dopo la sua scomparsa ho cercato di farlo per lei e per tante altre donne che non solo non hanno potuto scrivere, ma nemmeno parlare.

D.P.: Ho sempre amato questo genere. Il mio libro “feticcio“ per eccellenza è “Il conte di Montecristo“ di Dumas, riletto fino allo sfinimento, in tre lingue diverse. Però il mio approdo al romanzo storico, in realtà, è stato quasi del tutto casuale. Fino ad allora avevo scritto solo qualche contributo storico – artistico e non ritenevo di avere particolare talento narrativo. Fu scrivendo insieme ai miei alunni un racconto storico, la base per un lavoro didattico multimediale sull’architettura medievale in Liguria, che mi resi conto per la prima volta della facilità con cui trovavo soluzioni originali e del piacere che ciò mi procurava. Fu così che decisi di trasformare quel breve racconto in quella che poi sarebbe diventata la trilogia, “Fieschi e Doria: saga di una rivalità“, il mio primo lavoro storico (ma anche quello di più recente pubblicazione, per ora limitatamente ai primi due volumi)

Un capo di abbigliamento del passato che vorresti nel tuo guardaroba?

L.L.: Adoro le gamurre del Quattrocento e il gioco di colori che le nobildonne potevano creare con le maniche separate. In alcuni casi potevano essere tanto preziose da essere ricamate anche con fili d’oro e con l’applicazione di gioielli e ciò induceva i proprietari a metterle al sicuro in un forziere.

Oggi il costo di un abito del genere, se realizzato da una sarta specializzata in maniera artigianale, è alto quanto nel XV secolo e per questo, nonostante io abbia un forte desiderio, non mi sono mai lanciata nell’acquisto, anche se le ho guardate a lungo a novembre 2023 in fiera a Ferrara.

D.P.: Ho nel mio guardaroba delle tuniche con calzabraga medievali, che mi servono talvolta in occasione di concerti di musica antica (nei quali suono la spinetta o il clavicembalo). Certo però non mi dispiacerebbe affatto possedere un abito meraviglioso come, per dirne uno, quello di Eleonora di Toledo nel ritratto di Agnolo Bronzino. La moda della metà del Cinquecento è forse quella che preferisco.

Grandi classici o letteratura moderna: cosa preferisci leggere?

L.L.: Domanda che mi mette in difficoltà, perché non ho preferenze tra grandi classici o letteratura moderna, ma per genere di appartenenza del libro (amo gli storici, i gialli e i thriller). A 16 anni ho adorato “Lucrezia Borgia” e “Rinascimento privato” che le mie compagne di liceo presero a testate per tutta l’estate (la professoressa di italiano ce li aveva assegnati come letture estive), mentre non sono mai riuscita a finire “Cent’anni di solitudine” perché mi sono sempre persa tra i mille personaggi che popolano la saga familiare dei Macondo. Quindi, sì ai grandi classici ma al momento giusto. Penso che ci sia un libro perfetto per ogni fase della propria vita: in questo momento la letteratura moderna popola un po’ di più il mio comodino, ma ogni tanto un bellissimo classico spunta e mi regala bei momenti.

D.P.: Alterno i due generi. In gioventù sono stata una lettrice vorace di classici, con particolare predilezione per la letteratura russa e francese ora forse prevale nelle mie letture la letteratura moderna, anche per tenermi informata e per conoscere la produzione di tanti ottimi colleghi, che apprezzo molto.

Serie di TV storica da suggerire ai nostri lettori?

L.L.: Ho adorato la serie TV spagnola “Isabel”, che tratteggia la storia della prima regina di Spagna, Isabella di Castiglia. Purtroppo, però, da qualche settimana la versione italiana è stata tolta da RaiPlay ed è possibile vederla solo in inglese e spagnolo. Mi sono piaciute anche “The white queen” e “I pilastri della terra”, ma non so se queste serie siano tuttora disponibili o abbiano avuto lo stesso destino di “Isabel”.

D.P.: Devo ammettere di non seguire molto le serie televisive e la tv in generale: preferisco leggere. Non ho abbonamenti quali Netflix, Prime Video e simili, per cui le uniche che ho seguito, e anche apprezzato, pur con qualche riserva, sono state quelle trasmesse sui canali principali. La mia passione per il Rinascimento mi ha portato naturalmente a preferire quelle ambientate in quell’epoca, come I Medici, o I Borgia, Leonardo, ecc. Anche il Medioevo mi intriga molto e ho seguito con interesse la trasposizione di alcuni libri che amo molto, come I pilastri della terra di Follet e La cattedrale del mare di Falcones. Ma continuo a preferire farmi nella mente la mia personale traduzione in immagini attraverso la lettura. Sono invece assolutamente affascinata da alcune trasposizioni di romanzi storici in musical, come Notre Dame de Paris di Hugo musicato da Cocciante o Casanova di Strukul musicato da Red Canzian

Al termine dell’intervista è giunto il momento di lasciare lo spazio ai lettori! Ecco il sondaggio per decretare il vincitore!

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