Essere al verde! Un’espressione che indica il fatto di essere rimasti senza un soldo.
Eppure il verde è, per antonomasia, il colore della speranza. Quindi di qualcosa di positivo.
Come si spiega allora questa cosa? Perché si dice proprio così?
Ebbene questo è uno dei – tanti – casi in cui ci sono diverse ipotesi. Qualcuna più accreditata di altre, ma tutte fondamentalmente valide.
Vediamole insieme.
La più remota, ci riporta al tempo in cui le candele erano per lo più di sego, e i candelieri per lo più di rame o di ottone. Per questo motivo, quando la candela si consumava quasi del tutto, arrivando a toccare il candeliere, la parte inferiore si colorava di verde perché l’acido stearico formava, col metallo, il cosiddetto «verderame».
Per aggirare questo brutto e antiestetico inconveniente, i fabbricanti di candele presero l’abitudine di tingere di verde la parte inferiore delle candele e metterle in vendita così. Resta però il fatto che quando la candela arriva alla parte verde, vuol dire che si è consumata. Ovvero che non c’è più “risorsa”.
Dal Medioevo deriverebbe un’altra ipotesi secondo la quale la frase sarebbe da collegare all’usanza, in quest’epoca, di usare delle lanterne verdi accese per segnalare che era pronto da mangiare per i “vergognosi” una speciale categoria di poveri, ovvero non quelli nati tali, ma quelli che lo erano diventati nell’arco della loro vita.
Sempre nel Medioevo – ma pare anche nel Rinascimento – poi, vi era l’usanza secondo la quale i debitori insolventi dovevano portare un berretto verde per essere facilmente identificati (cosa che li esponeva, anche, allo scherno). E questa sarebbe un’altra ipotesi.
Un’altra ipotesi, invece, lega il detto a quanto accadeva nel XVI secolo a Firenze durante le aste pubbliche tenute dal Magistrato del sale, quando il sale era una merce molto più preziosa di quanto non sia oggi.
Per dare il via e lo stop all’asta si usavano come segnatempo delle candele che bruciavano e la cui base era verde: quando la fiamma arrivava a quel punto il tempo era scaduto e non si potevano più fare offerte.
Da questo fatto è nato il detto: sono al verde, ovvero, non ho più soldi tali da fare altre offerte.
Ma a noi di TSD non convince tanto questa ipotesi essendo legata più a un fattore tempo che denaro.
Tra le altre ipotesi, poi, vi è quella secondo la quale l’espressione “Essere al verde” intesa come non avere più risorse, potrebbe derivare anche dal fatto che il tessuto che, in genere, rivestiva internamente forzieri, cassette o borse in cui si teneva il denaro era, appunto, di colore verde: quando si arrivava a vedere il colore del fondo significava che i soldi cominciavano a scarseggiare.
Quale tra queste, secondo voi, è la più convincente?
Ditecelo nei commenti.
Ce ne sono ancora altre, ma alcune poco convincenti perché o troppo “patriottiche”, o troppo moderne, per le quali vi lasciamo a scoprirle, se vorrete, navigando nel web.