Domenica di Pasqua, ma anche prima domenica di questo 2024 con l’ora legale!
Chi è stato il primo a pensare all’uso dell’ora legale? Quando è entrato in vigore e soprattutto, perché? Sapete che la sua ideazione ha origini lontane nel tempo?
Ci siamo noi di TSD a raccontarvi tutto
Una prima proposta fu fatta in Francia pochi anni prima della Rivoluzione Francese. Non ve l’aspettavate, vero?
Ebbene sì: l’idea di spostare avanti le lancette all’arrivo della primavera, per sfruttare al meglio la luce solare del mattino e risparmiare candele alla sera, era già stata avanzata nel 1784 da Benjamin Franklin, uno dei “padri fondatori” americani . Il politico, appassionato di scienza (è sua l’invenzione del parafulmine) nel suo saggio Un progetto economico per diminuire il costo della luce, pubblicato nel Journal de Paris (1784) avanzò una proposta decisamente originale: con l’arrivo della primavera, portare le lancette avanti di un’ora per sfruttare la luce del sole e approfittare così delle giornate più lunghe risparmiando anche sul consumo di candele.
Parliamo di tempi in cui le fabbriche che si stavano diffondendo sempre di più imponendo ritmi diversi rispetto a quelli del lavoro in campagna. E invece si era in una situazione in cui al mattino, quando si poteva già sfruttare la luce del sole, le persone dormivano, mentre alla sera, ci si trovava a usare candele e lampade ad olio per illuminare la notte, prima di andare a dormire.
Franklin, il cui motto era era: “Early to bed and early to rise, makes a man healthy wealthy and wise” (Presto a letto e presto alzato, fan l’uomo sano, ricco e fortunato) avanzò la proposta di indurre la popolazione ad alzarsi prima al mattino, sfruttando la luce del sole.
Come capita a molte grandi idee però, all’epoca l’intuizione di Franklin rimase inascoltata, per poi essere ripresa in considerazione agli inizi del Novecento, per la precisione nel 1907, quando l’inglese William Willett portò alla Camera dei Comuni britannica la proposta delle lancette avanti di un’ora perché rispondeva alle esigenze di risparmio economico e di miglioramento della produzione industriale (proprio come aveva intuito e detto Benjamin Franklin).
Ci vollero però i tempi di guerra per far sì che la proposta trovasse una attuazione, ovvero quando il risparmio energetico era importante.
E così, nel 1916 il British Summer Time (ovvero l’attuale ora legale) fu attuato nel Regno Unito, ma anche in Italia e in altri paesi di Europa (In Germania, ad esempio, la decisione di adottare l’ora legale fu presa a causa della scarsità di carbone).
A guerra finita la soluzione fu abbandonata, per poi essere sposata di nuovo successivamente.
Da allora, nel nostro Paese l’ora legale fu soppressa e ripristinata più volte. Durante gli anni della della Repubblica Sociale (1943-45) l’applicazione dell’ora legale fu persino sfasata fra Nord e Sud (per alcuni mesi del 1944 fu in vigore solo nella Repubblica di Salò), finché poi a partire dal 1966 entrò in vigore con continuità e dal 1996 fu adottata con un calendario comune in tutta Europa.
Certo, Franklin avanzò anche altre proposte per indurre le persone ad alzarsi prima per andare a lavoro in fabbrica, come tassare le persiane, razionare le candele, proibire la circolazione notturna e installare per le vie delle città sveglie rumorose che sparavano colpi di cannone.
Ma di questo, magari, parleremo in un altro CurioStory.