Araldica Viaggio nella storia

Le rubriche del lunedì: araldica – i simboli della città di Venezia

la bandiera

La bandiera della Serenissima Repubblica di Venezia è un drappo alto cm. 100, lungo cm 200 comprese le strisce. Al centro il leone di San Marco alato (leone marciano) con la spada e il libro sotto la zampa. Si tratta della bandiera di guerra della Serenissima Repubblica di Venezia.

La bandiera contiene un’immagine che rappresenta Il leone di San Marco con un libro aperto che è ritenuto simbolo della sovranità della Regione e che riporta la scritta “PAX TIBI MARCE / EVANGELISTA MEUS”. (Pace a te Marco, mio evangelista, qui riposi il tuo corpo)

Il leone rampante simboleggia il potere, la maestosità e l’indipendenza di Venezia. Il colore rosso rappresenta tradizionalmente la città di Venezia, mentre il colore giallo rappresenta la terraferma veneta. Il rosso può anche simboleggiare il coraggio e la passione, mentre il giallo può rappresentare la ricchezza e l’abbondanza.  La bandiera Veneta ha una antica storia: ha origine quasi 15 secoli fa e raffigura il simbolo del santo patrono San Marco protettore della città e Repubblica Venezia . Le code rappresentano i 6 Sestieri  di Venezia  .

LO STEMMA

Il simbolo che ha accompagnato Venezia nella sua storia è il Leone.

Il protettore della potente repubblica di Venezia fu San Teodoro fino al l’828, anno in cui   arrivarono a Venezia portati da due mercanti veneziani le reliquie dell’evangelista Marco, trafugate da Alessandria d’Egitto.

La città scelse come suo protettore l’evangelista. Solo dal 1260 San Marco venne rappresentato con il suo simbolo, ovvero il leone alato, che divenne anche simbolo della città scelto proprio dalla Repubblica della Serenissima per esprimere la sua grandezza e la sua potenza. Oltre alla potenza portava un messaggio di cultura e pace (il libro), di devozione (l’aureola) e di forza e di giustizia  (la spada).

Il Leone marciano viene rappresentato ovunque in dipinti, sculture, bassorilievi, statue e bandiere in diverse posizioni, ognuna delle quali comunica all’osservatore situazioni diverse.

Andante appare con tutto il corpo e posa su tre zampe con l’anteriore destro sul libro. Rampante quando è di profilo sulle zampe posteriori con le anteriori che regge il libro e la spada. In moleca (moèca in veneziano è il granchio durante la muta) seduto frontalmente con le ali spiegate e in questa posizione ricorda un granchio con le chele aperte. Vessilifero quando sorregge un vessillo. Esiste anche la versione usata sulle monete sigilli, stemmi e bassorilievi chiamato in gazzetta. Il leone alato con le zampe anteriori su una terra dove si notano alcune torri, mentre le posteriori sono sull’acqua, simboleggia la potenza della Serenissima Repubblica sulla terra e sul mare.

Un altro quesito interessante è il significato del libro : se aperto è ritenuto simbolo della sovranità dello stato, infatti si trovano spesso nei quadri le raffigurazioni e i ritratti dei Dogi inginocchiati davanti al leone che ne tiene uno tra le zampe.

Viceversa, il libro chiuso può rappresentare la sovranità delegata e quindi quella delle magistrature pubbliche. Il libro chiuso accompagnato dalla spada impugnata è ritenuto popolarmente simbolo di guerra, ma se questa fosse abbinata al libro aperto diventerebbe il simbolo della pubblica giustizia. Il libro chiuso indicava uno stato di pericolo o emergenza in generale, come testimonia il fatto che fosse presente, ad esempio, nei documenti che contenevano le misure adottate in caso di pestilenza.

La Repubblica di Venezia non codificò mai il proprio stemma e lo stemma con il leone di San Marco variava molto. Il 15 dicembre 1879 il comune adottò uno stemma codificato come: “Lo stemma del Comune Venezia “.

Il 26 novembre 1996 viene emesso e registrato nei registri dell’Ufficio Araldico in data 30 novembre 1996, Registro anno 1996, pag. 86, dove di leggono   le seguenti blasonature: 

STEMMA: D’azzurro, al leone d’oro, alato e nimbato dello stesso, con la testa posta di fronte, accovacciato, tenente fra le zampe anteriori avanti al petto il libro d’argento, aperto, scritto delle parole a lettere maiuscole romane di nero PAX TIBI MARCE, nella prima facciata in quattro righe, ed EVANGELISTA MEUS nella seconda facciata, similmente in quattro righe. Lo scudo di forma veneta sarà timbrato dal corno dogale.

il gonfalone

Il più antico gonfalone e simbolo di Venezia era probabilmente costituito da una croce dorata in campo azzurro lo stesso colore che identificava l’impero bizantino di cui Venezia era parte. I gonfaloni usati dalle navi della flotta veneziana erano invece di colore rosso, associato alla forza militare.

A metà del XIV secolo si iniziò  ad esporre gonfaloni nei quali campeggiava il classico Leone Marciano andante con libro e spada. Nella stessa epoca tale iconografia venne in generale adottata quale simbolo dello Stato .

Il gonfalone presentava il Leone Marciano su campo azzurro bordato di croci e decorazioni dorate su fascia rossa. Le sei fiamme rappresentavano i sei sestieri della città (oggi, nell’attuale bandiera del Veneto compaiono invece sette fiamme, una per ciascuna delle sette province della regione).

Le navi della flotta usavano invece esporre lo stesso gonfalone, ma con campo rosso (come nell’attuale gonfalone della città di Venezia), colore sin dall’epoca romana associato alla forza militare.

la leggenda su canova

Una leggenda narra che una sera durante una festa in una villa veneta del senatore Giovanni Failer, nelle cucine si stava vivendo un piccolo dramma. Ad un’inserviente era caduta la scultura in vetro di Murano che era usanza appoggiare come ornamento in cima alla torta. La governante ebbe un’intuizione, mandò a chiamare un ragazzetto di dieci anni, nipote di uno scalpellino di cui di diceva un gran bene. Il ragazzino appena giunto in cucina si fece dare un panetto di burro, e lo modellò a forma di uno splendido leone che apposto sul dolce otterrà in sala da pranzo un tale successo da spingere il padrone di casa, , a prendersi cura della sua istruzione e formazione. Quel ragazzino si chiamava Antonio Canova e quel leone gli avrebbe portato molta fortuna.

la leggenda di san marco evangelista

Non si conosce la vera motivazione per cui si associa il Leone di San Marco a Venezia, si presume derivi  da un’antichissima credenza secondo la quale un angelo  in forma di leone alato avrebbe rivolto al Santo, naufrago nelle lagune, la frase: «Pax tibi Marce, evangelista meus. Hic requiescet corpus tuum» (Pace a te, Marco, mio evangelista ,Qui riposerà il tuo corpo) preannunciandogli che in quelle terre avrebbe trovato un giorno riposo e venerazione il suo corpo.

Il libro ripropone proprio le parole di benvenuto del leone e, nella maggior parte delle rappresentazioni veneziane, si presenta aperto recando solitamente la scritta latina «PAX TIBI MARCE EVANGELISTA MEVS.

Curiosità

A Venezia da sempre il leone, emblema di maestà e potenza, ha esercitato un forte fascino sui veneziani: nei giardini dei palazzi cittadini, infatti, si tenevano leoni veri, all’interno di grandi gabbie, e nel 1316 una leonessa partorì dei piccoli nel cortile di Palazzo Ducale, suscitando grande stupore tra i veneziani.


La bandiera contarina è un vessillo storico della Repubblica di Venezia, databile alla seconda metà del XVII secolo. Definita “contarina” perché si riteneva che sventolasse sulla nave del doge Domenico II Contarini. La bandiera originale è conservata presso il Museo Correr di Venezia,    esposta  su un’intera parete della sala delle bandiere; tessuto in seta rossa, misura 6,5 m di lunghezza e 6,2 m di altezza, mentre ciascuna delle sei code è lunga 2,5 m.


Quanti sono i leoni a Venezia ? Sono veramente tanti l’elenco è lunghissimo. I più antichi sono posti di fronte all’Arsenale, bottino di guerra, i leoni furono portati nella Serenissima nel 1687 da Francesco Morosini e Il leone più antico è quello posto a sinistra dall’ingresso all’Arsenale. È il Leone del Pireo, proveniente dal porto di Atene. L’animale è rappresentato seduto e secondo gli studi effettuati si direbbe che appartenga al IV secolo a.C.

Di quel periodo anche i due leoni in marmo rosso, scolpiti da Giovanni Bonazza  presenti dal 1722 in Piazzetta San Marco. Il più famoso è senza dubbio il leone alato in bronzo sopra la colonna a San Marco.

Se volete approfondire la storia dei Leoni di Venezia potete leggere questi articoli:

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