Sapete perchè esiste l’anno bisestile?
Fu Giulio Cesare, nel 46 a.c., seguendo le indicazioni dell’astronomo alessandrino Sosigene, che introdusse il calendario giuliano, con l’anno composto da 365 giorni e, ogni quattro anni, un anno di 366 giorni.
I romani aggiungevano al calendario un giorno in più dopo il 24 febbraio detto ante diem bis sextum Kalendas Martias (sesto giorno prima delle calende di marzo). Il sest’ultimo giorno di febbraio, che all’epoca era un mese di trenta giorni, veniva anche chiamato il sesto giorno avanti al primo giorno di marzo. Dunque, ogni quattro anni gli veniva affiancato un altro giorno, che veniva chiamato “secondo sesto”. Per abbreviazione il termine è stato sostituito con “bisesto”, da qui l’aggettivo “bisestile”.
L’anno solare dura 365 giorni e 6 ore e l’aggiunta di un giorno serve a sincronizzare l’anno solare con il calendario. Se il calendario non andasse di pari passo con l’anno solare, si avrebbe, nel corso degli anni, uno spostamento delle stagioni nell’arco dell’anno.
Questo accorgimento introdotto da Giulio Cesare non riuscì però a far procedere di pari passo il calendario con l’anno solare. Nel 1582, papa Gregorio XIII introdusse il calendario gregoriano, quello che usiamo tuttora. Con questa riforma, stabilì che gli anni bisestili fossero tutti gli anni non terminanti con due zeri e divisibili per 4, e quelli terminanti con due zeri, ma divisibili per 400.
anno bisesto, anno funesto
“Anno bisesto, anno funesto” lo pensiamo e temiamo tutti anche se le avversità non si verificano solo negli anni bisestili. La cattiva reputazione degli anni bisestili deriva probabilmente dal fatto che febbraio era per antichi romani il mese dei morti, il Mensis Feralis, dedicato a riti per i defunti e a cerimonie di purificazione.
A febbraio si celebravano inoltre le Equirie e le Terminalia, dedicate al dio dei Confini Termine, gare di corse di cavalli che trainavano carri. L’arena in cui si svolgevano queste ultime simboleggiava la Terra, i sette giri compiuti dai cavalli rappresentavano le orbite percorse dai sette pianeti antichi e le dodici porte delle rimesse rappresentavano le costellazioni dello Zodiaco. Quindi, un rito di rappresentazione astronomica, che rappresentava la conclusione di un ciclo cosmico e quindi simbolo di morte e di fine.
Curiosità
Nel corso della storia, sono esistiti anche dei casi in cui febbraio ha avuto 30 giorni.
In Svezia, nel 1712, il re Carlo XII decise di eliminare gli anni bisestili, dal 1700 fino al 1740, per far coincidere il calendario giuliano con quello gregoriano. Ma dopo il primo editto si dimenticò di annullarlo e per rimediare, tralasciò la decisione presa ritornando al calendario giuliano e, per recuperare il giorno saltato nel 1700, stabilì che venisse aggiunto, al febbraio 1712, bisestile, un “secondo giorno bisestile”. Il calendario svedese ebbe così, nel 1712, un febbraio con 30 giorni.