Fin dalla preistoria, l’uomo ha avuto l’esigenza di utilizzare capi di abbigliamento per soddisfare un bisogno utilitaristico in quanto l’essere umano è una delle poche specie di mammifero a essere priva di peli. La necessità di proteggersi dal freddo, dalle intemperie, dall’aggressione di insetti ha spinto l’uomo a ideare e realizzare capi di vestiario a tal scopo. Ad oggi, se volgiamo lo sguardo indietro nel tempo, notiamo nettamente e con chiarezza quanto la moda si sia trasformata soprattutto in base all’evoluzione della società e alle necessità che un determinato periodo storico imponeva.
l’antica roma
Nell’antica Roma si privilegiavano stoffe in lana di pecora o fibre vegetali locali filate e lavorate al telaio con elevata competenza, il risultato finale erano tessuti molto leggeri da poter utilizzare anche in estate. La stoffa era un bene primario e molto prezioso, il costo era alto e questo influiva negativamente sul prezzo, i vestiti infatti erano pochi ed erano cuciti dalla padrona di casa o da una schiava. L’abbigliamento romano, al contrario del nostro immaginario comune, era colorato e arricchito da ornamenti e accessori.
il medioevo
Nel medioevo la necessità di utilizzare i vestiti per difendersi dalle intemperie fu sostituita dal bisogno di evidenziare la propria appartenenza a una classe sociale elevata. Le stoffe pregiate e l’abbigliamento di lusso rimasero di esclusivo appannaggio delle classi nobiliari e delle classi benestanti ma la qualità dei tessuti aumentò anche per quella fetta di popolazione meno agiata grazie soprattutto all’introduzione di strumenti quali l’ago di acciaio e forbici a lame incrociate. L’utilizzo dei bottoni prese il sopravvento sulle più scomode spille e fibule e le tecniche di lavorazione e tintura subirono un netto miglioramento, i principali segni di distinzione tra classi sociali fu l’utilizzo di cinture gioielli e fibbie.
il rinascimento
Una netta linea di confine fu segnata negli anni del Rinascimento, l’Italia esplose culturalmente e artisticamente parlando e anche la moda ne subì il fascino. L’apparire prese il sopravvento, lo scopo delle donne era sfoggiare bellezza e charme attraverso cosmetici, tinture per capelli, profumi, orpelli e parrucche. Al bando abiti castigati e ampio uso di scollature e corsetti aderenti. Caterina Sforza, Lucrezia Borgia, Isabella D’Este -giusto per citarne alcune- divennero icone di bellezza e modelli da seguire; la carnagione bianca era sinonimo di ricchezza e alto lignaggio e mentre le dame erano impegnate tra belletti e abiti sontuosi, gli uomini prediligevano uno stile sobrio.
Se il 1500 vide protagonista la penisola italiana, Parigi sarà il fulcro della vita culturale dell’Ottocento. Abbandonati panier, crinoline dal diametro infinito e andrienne che hanno caratterizzato il 700 francese, le donne chiuderanno in soffitta l’artificiosità per adottare uno stile semplice e sobrio, sarà l’habit chemisea popolare gli armadi. Nel 1860 le gonne assumeranno volume nella parte anteriore attraverso la tournure, particolarità che possiamo ammirare nei quadri degli impressionisti.
la belle époque
Belle Époque, epoca gloriosa e forse la più famosa, caratterizzata dall’introduzione dello stile Liberty e dalla moda della linea a S: seno e fondo schiena in assoluta evidenza! I corsetti stringeranno e costringeranno la figura e la vita (intesa come parte anatomica), una gonna lunga e una giacca avvolgeranno il corpo femminile e il taglio su misura sarà ricercato tra le maison di alta moda.
il ‘900
Nel primo dopo guerra le esigenze muteranno nuovamente e le donne saranno alla ricerca di comodità e praticità nei movimenti e nella vita quotidiana. Inizierà la produzione di abiti privi di corsetti per lasciare il posto a casacche e pantaloni alla turca. In Europa inizierà a diffondersi lo stile “Japanisme” che trae ispirazione dalle decorazioni e dalle creazioni dell’estremo oriente.
Un significativo passaggio tra prima e dopo lo abbiamo in concomitanza con il secondo dopo guerra, la moda getterà le radici dello stile contemporaneo. Una forbice immaginaria accorcerà significativamente la lunghezza delle gonne e la moda “à la garconne” segnerà definitivamente l’avvento della nuova era. Gabrielle Chanel, passata alla storia con il soprannome Coco, diventerà la regina indiscussa della moda creando abiti comodi ma senza mai perdere l’eleganza che contraddistingue da anni i suoi modelli.
FONTI
https://www.areadomani.it/storia-della-moda-una-storia-damore-da-tutta-una-vita/
https://it.wikipedia.org/wiki/Abbigliamento