Recensione a cura di Maria Rita Truglio
“Non c’è mistero più grande del cuore di una donna” recita il retro copertina di questo romanzo della Ashford e, leggendolo, possiamo considerare questa frase come il fulcro di tutta la storia. Storia la cui peculiarità è quella di avere come protagonista qualcuno che nella sua vita lo fu altrettanto: Agatha Christie. La regina del giallo ci viene presentata in tutta la sua umana esistenza, tra verità e immaginazione. Quello che fu il periodo più brutto della sua vita diventa scusa di rinascita e cambiamento.
“Si può essere ossessionati dal ricordo di qualcuno che non è ancora morto?
E proprio col fantasma dell’ex marito Archie ad aleggiare sulla sua esistenza che Agatha intraprende questo viaggio sull’Orient Express; viaggio che fece sul serio e da cui l’autrice ha preso ispirazione per la stesura del racconto. Questa volta però non c’è in ballo nessun mistero da risolvere, nessuna indagine in corso se non quella su se stessa. Forse la più difficile da cui districarsi. Il divorzio dal marito è una ferita infetta che sembra non voler rimarginarsi.
Ma non sarà l’unica a dover fare i conti con la vita. Su quel treno incrocerà i destini di Katharine Keeling e Nancy Nelson ognuna col proprio bagaglio da sorreggere e segreti da tener stretti. Katharine, il cui primo matrimonio è finito in tragedia, sta percorrendo una strada tortuosa che la condurrà verso un uomo che sa di non amare; Nancy, invece, fresca di matrimonio ma già alle prese con adulterio, fugge da una realtà che le sta stretta con la speranza di riuscire a costruire un futuro migliore. Stati d’animo che con l’atmosfera e l’ambientazione dell’Orient Express creano una combinazione perfetta.
La Prima guerra mondiale è un ricordo passato ma continua a scandire la vita delle tre donne coi ricordi legati ad essa. Tra loro nascerà un’amicizia che tra dubbi e verità svelate sarà il perno e filo conduttore delle vicende.
“Sembrava si fosse ritirata in un luogo della propria mente dove il mondo esterno non contava più nulla. La giovane immaginò si trattasse dello stesso luogo in cui si ritirava quando scriveva i suoi libri.”
Un viaggio che dall’Inghilterra le condurrà fino a Baghdad e che per noi lettori è un vero e proprio itinerario turistico e storico. Parigi, Milano, Trieste, Istanbul, Damasco ecc… ogni città con la propria storia e con piccoli tasselli di vita da lasciare. Ma è in Iraq che si svolgono la maggior parte degli eventi, tra popoli e usanze diverse tra loro, immersi in paesaggi spogli e selvaggi. Come la catena montuosa Jebel Sinjar, abitazione dell’antico popolo degli Yazidi, conosciuti come <<gli adoratori del diavolo>> che non ha nulla a che vedere con la figura di Satana da noi conosciuta. L’angelo Pavone, questo il loro Dio, è si un angelo caduto ma adorato per la sua natura benevola.
Un’intera area archeologica, quella di Ur, sarà una miniera di scoperte. Come la Ziggurat del popolo sumero dedicata al Dio della Luna, col loro rito di morte, o la zona in cui secondo l’archeologo Leonard Woolley avvenne il diluvio universale. Nozioni interessanti che acuiscono non solo la nostra curiosità ma anche quella di Agatha che annota appunti che possano ispirarle romanzi futuri.
“Il problema di quei luoghi remoti e pacifici era che favorivano ogni genere di pensieri, anche quelli che Agatha avrebbe preferito non accogliere nella sua mente.”
Ed è in questi luoghi che i nodi delle vite delle tre donne si sciolgono. Fare i conti col passato è l’unica soluzione possibile per poter vivere il presente e crearsi un futuro; anche se le cose non sempre vanno per il verso immaginato non è detto che ciò che si presenta sia il peggiore dei mali. L’autrice Lindsay Jayne Ashford ci dona una storia dal tratto nebuloso che si schiarisce al cambio di latitudine e anche se le tempeste di sabbia del deserto tornano a oscurare la vista è sempre e solo questione di tempo prima che i granelli si depositino.
PRO
La scrittura pulita dell’autrice rende la lettura fluida. Inoltre, il romanzo, risulta di facile comprensione anche per chi della Christie conosce poco.
CONTRO
Alcuni errori nel testo che potrebbero disturbare la lettura.
Trama
«Pochissimi di noi sono ciò che sembrano.» Agatha Christie
Che scherzi crudeli fa un cuore a pezzi, pensa Agatha. Il suo ex marito, Archie Christie, è vivo e vegeto, talmente vivo da averla lasciata per un’altra donna, eppure il suo fantasma non smette di tormentarla: la assale in ogni angolo di quello che è stato il loro nido e non le lascia requie.Le appare persino a una fermata dell’Orient Express, su cui si è imbarcata in incognito per allontanarsi dalla curiosità dei giornalisti e dall’oppressione di Londra. Sarà lui l’uomo che bacia quella ragazza in partenza, o di nuovo il suo fantasma? Agatha spera che la malia di Baghdad, la loro meta ultima, la guarisca da quell’incubo. Ma a bordo del treno non ancora immortalato nel suo leggendario romanzo, Agatha Christie non è l’unico passeggero ad avere qualcosa da nascondere, e a sperare di trovare nel deserto un nuovo inizio alla propria vita. Il primo matrimonio della sua compagna di cabina, l’archeologa Katharine Keeling, è sospettosamente finito in tragedia e lei si è lanciata in una nuova relazione basata su un inganno. Nancy Nelson, che fresca di matrimonio porta in grembo il figlio di un altro uomo, sa di non poter nascondere ancora a lungo la gravidanza ed è sull’orlo della disperazione. Ognuna delle tre donne sta fuggendo da un passato oscuro, che è decisa a proteggere ferocemente. Nel corso del lungo e avventuroso viaggio, qualcosa annoderà le loro vite in un legame destinato a non sciogliersi mai più, e i loro segreti diventeranno uno solo. Perché non c’è mistero più grande del cuore di una donna.