Narrativa recensioni

La storia segreta della Rivoluzione francese – Hilary Mantel

Recensione a cura di Ivana Tomasetti

Un’opera che lascia il segno, che merita di essere letta e meditata. Dentro la storia che si snoda con velocità e forza, scuotendo e trascinando il lettore per più di mille pagine, vediamo lo spaccato di vita del periodo. Anche se abbiamo studiato la storia della Rivoluzione, l’autrice ci coinvolge scavando nelle tecniche del romanzo storico con una padronanza e una capacità di fine cesellatura, non solo nel descrivere i fatti e i personaggi, ma facendoci vivere l’hic et nunc insieme a essi, nei dettagli vividi, nella pregnanza delle scene, permettendoci di trarre non solo divertimento e piacere, ma anche soddisfazione di conoscenza e occasione di crescita. Pagine significative sono dedicate a sottolineare il divario tra chi poteva permettersi tutto e chi non aveva nemmeno un pezzo di pane e moriva per le strade, nell’indifferenza generale.

La traduzione del titolo in italiano, (in inglese A Place of Greater Safety), ci ricorda un’opera che Camille Desmoulins, uno dei protagonisti, sta scrivendo e nello stesso tempo sembra alludere all’intimità dei pensieri e dei travagli delle anime.

Un accenno alla copertina dell’edizione completa di Fazi Editore: Marianne, allegoria della Repubblica francese dipinta da Delacroix nel 1830 e accanto a lei un ragazzo che impersona il coraggio. Come in un romanzo di ampio respiro le chiavi di lettura sono molteplici. Innanzi tutto la storicità degli avvenimenti, un romanzo storico che pur con qualche concessione all’autrice, è molto fedele. Ecco cosa ci dice l’autrice stessa:

Sono molto consapevole che un romanzo è uno sforzo cooperativo, una joint venture tra scrittore e lettore. Ho provato a scrivere un romanzo che dia al lettore la possibilità di cambiare opinioni, cambiare simpatie: un libro in cui si possa pensare e vivere dentro.

I protagonisti sono giovani coraggiosi ed entusiasti, animati da una fede nella libertà, quasi un romanzo di formazione, in cui la maturità li porterà purtroppo a immergersi nella tragicità del loro destino, spinto dalle loro stesse azioni. È anche un romanzo corale, dove i protagonisti sono molteplici, e il lettore può scegliere a chi affezionarsi, non mancano figure femminili che rivestono ruoli diversi: la moglie, la madre, l’amante, la pasionaria.

Robespierre

L’ampiezza dell’opera raccoglie tecniche differenti che rendono vivace la narrazione: monologhi interiori, dialoghi simili a una sceneggiatura teatrale, descrizioni rapide, cambi di scena, un narratore che si trasforma: un io-narrante dentro il diario del personaggio ben definito dal titolo del capitolo, altre volte un narratore onnisciente, uso del tempo verbale al passato, ma anche al presente. Naturalmente il momento di massima tensione è il finale.

La storia prende avvio dall’infanzia e dalle famiglie dei tre protagonisti principali: Danton, Robespierre e Camille Desmoulins, ne conosciamo vizi e virtù, capiamo come si maturino i caratteri nelle esperienze che li rendono ragazzi “normali”. Possiedono un taglio di modernità che si può apprezzare nel comportamento sessuale, nella passione e nell’intransigenza politica. Se possiamo dire che i fatti, nel loro ritmo incessante, sono il fulcro del romanzo, non possiamo trascurare il tratteggio minuzioso dei personaggi; la penna sapiente li differenzia uno dall’altro e negli anni, si formerà un abisso incolmabile tra loro. L’evoluzione della vicenda è descritta attraverso dialoghi fitti, colpi di scena che spiazzano il personaggio insieme al lettore. È incredibile pensare che una vicenda che tutti conoscono sia narrata in modo così minuzioso, quasi giorno per giorno, ora per ora, lasciando al lettore la curiosità di sapere cosa accadrà, anche se ne conosce il finale storico.

Camille Desmoulins

Il protagonista del romanzo sembra essere Camille Desmoulins, l’avvocato affetto da balbuzie che, con il suo discorso improvvisato sul tavolino di un bar vicino al Palais Royal, dà il segnale della presa della Bastiglia.

Il podio per gli oratori era costituito da quattro travi con una tavola incastrata in mezzo. Sul muro avevano appeso uno striscione di cotone con una scritta dipinta di rosso: «LIBERTÉ, ÉGALITÉ, FRATERNITÉ».

Il personaggio che a mio parere coinvolge fortemente è Danton, la sua trasformazione da giovane avvocato in oratore, la sua faccia segnata da cicatrici per incidenti nell’infanzia, le sue scelte di uomo, che ama la politica e le donne, che sa cercare, con nuova maturità, un compromesso quando il sangue scorre a fiumi, che accetta il destino. È una trasformazione che ci accompagna pagina per pagina.

Figure femminili compaiono di contorno ai loro mariti o agli amanti, molte di loro agiscono a sostegno delle idee dei loro uomini, venendo travolte dal loro stesso destino. Una tra le tante Gabrielle, la prima moglie di Danton, le fasi dell’innamoramento, le maternità, le sofferenze per i tradimenti. Donne descritte a tutto tondo che intervengono nei dibattiti, che raccolgono nelle loro case i rivoluzionari amici del marito, che nutrono simpatie fuori dal matrimonio.

Danton

Una serie di personaggi secondari merita l’attenzione perché essi danno colore alla narrazione. Possono essere ricordati dal lettore attraverso un elenco che compare nelle prime pagine, hanno tutti una ragion d’essere bene agganciata alla trama e sono vissuti nella storia, sono la testimonianza di una ricerca storica approfondita dell’autrice.

I fatti si svolgono in luoghi differenti durante la giovinezza dei tre protagonisti, vediamo la loro scuola, insegnanti, gli studi per diventare avvocati. Si arriva nella Parigi della Rivoluzione, le strade dove passano i popolani, le grida, l’assalto alla Bastiglia, Le Tuileries, Versailles, la corte di Luigi XVI, le prigioni. Gli ambienti vivono attraverso l’animo di chi li frequenta, come le stanze delle case in cui i giacobini si riuniscono, creando un mondo dove il lettore si immerge attraverso movimenti, profumi o meglio odori, sapori che fanno emergere la realtà circostante.

Le stamperie sono oberate di lavoro giorno e notte e i proprietari valutano i rischi: c’è richiesta di opuscoli incendiari, ma nessuno può permettersi di vedersi sequestrare i macchinari e allontanare i lavoranti. «È molto semplice: se pubblico questa roba vado in galera», disse uno di loro.

Oltre a una trama che corre come un treno, si deve sottolineare un elemento di originalità che caratterizza il linguaggio: un’ironia che assale il lettore già nelle prime righe, che, nonostante il tema tragico, induce al sorriso, che passa dal narratore ai suoi personaggi, che trovano il tempo e il modo di ridere anche nelle scene più tragiche, dando un attimo di sconcerto al lettore.

Ma allora qual è l’esperienza speciale che questo libro ci regala? A mio parere il ricordo di quegli uomini che hanno combattuto e dato la vita, che non sono morti invano, perché la loro idea di libertà è arrivata fino ai nostri giorni e noi, anche se in modo imperfetto, la viviamo ancora oggi.

Non erano meri eroi in un olimpo lontano, erano uomini come noi, che abbiamo verso di loro un debito di riconoscenza.

Hilary Mantel (1952 – 2022) non è stata solo una scrittrice e una critica letteraria britannica, ma anche l’unica donna ad aver vinto per ben due volte, nel 2009 e nel 2012, l’ambito Man Booker Prize.


PRO
Un romanzo di grande spessore che riveste di vividi dettagli un avvenimento studiato a scuola solo a grandi linee, che ci dice che dietro i grandi avvenimenti ci sono uomini e donne che hanno vissuto un giorno dopo l’altro le loro “microstorie” private e dimenticate; una scrittura veloce e incalzante, personaggi che avvolgono il lettore nelle loro qualità e nelle loro contraddizioni, nei loro pensieri come sono stati immaginati o desunti dai loro scritti.

CONTRO
Molteplici personaggi costringono il lettore a far uso delle tabelle esplicative messe con ragione a inizio libro. Qualche perplessità sulla presunta omosessualità o meglio, bisessualità, di un personaggio, forse inserita per dare colore alla storia.

Link cartaceo: La storia segreta della Rivoluzione francese
Link ebook: La storia segreta della Rivoluzione francese

Trama
Parigi, 1784. Pochi anni prima della Rivoluzione. Camille è un giovane avvocato smaliziato e dalle idee stravaganti, un enfant terrible attorno al quale si affollano pettegolezzi di ogni genere; Georges-Jacques, anche lui avvocato, è un colosso dal viso sfregiato accanto al quale gli altri uomini appaiono piccoli, deboli, sottomessi; Maximilien è un giovane procuratore sempre dalla parte degli oppressi. Gli amici li chiamano per nome, ma nei tribunali sono conosciuti come Desmoulins, Danton e Robespierre. Nati in provincia da famiglie che li avrebbero voluti sistemati con un matrimonio combinato e una vita convenzionale, ma decisi a non accontentarsi, i tre sono riusciti a completare gli studi e ad arrivare a Parigi, dove proprio in quegli anni «tutte le persone giuste si stanno radunando». Centro del mondo per eccellenza, la Parigi del 1784 è il luogo dove si decidono le sorti dell’intera Francia, ma anche una città in cui i poveri muoiono di fame e i cadaveri giacciono ammucchiati agli angoli delle strade. Una città tesa fra l’austerità dell’ancien régime e l’idea di un mondo nuovo e più giusto come quello che i giovani discutono nei caffè e nei circoli. E in questo clima, mentre il malcontento inizia a fermentare in tumulti e improvvisi scoppi di violenza, saranno proprio Robespierre, Danton e Desmoulins a incarnare le speranze di un’intera generazione e a legare il loro destino di eroi tragici alla Rivoluzione, ignari del fatto che le forze che contribuiranno a liberare cambieranno il mondo ma distruggeranno le loro vite.

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