A cura di Donatella Palli
Questa è un’intervista “sui generis “sia per il grado di parentela che mi lega all’intervistato sia perché Luca è un apprezzato giallista e questa caratteristica potrebbe sembrare off topic per TSD se non fosse che la sua seconda , ma non meno importante, passione è quella di scrivere e dirigere testi per il teatro in cui la storia è sempre protagonista.
È di questo aspetto che ci occuperemo oggi.
Intanto Luca ti ringrazio per esserti sottoposto alle seguenti domande in un torrido pomeriggio fiorentino. Quando hai cominciato a scrivere per il teatro e perché?
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Con i miei amici volevamo mettere su un gruppo teatrale ma le royalties per mettere in scena le commedie che ci interessavano erano troppo care e così decisi di scriverle io.
All’inizio erano testi brillanti, un po’ goliardici, di pura fantasia, poi ho studiato teatro e ho cominciato a interessarmi a temi più complessi e la storia è diventata un mio interesse esclusivo.
Quali sono i periodi storici che ti interessano maggiormente di cui hai parlato nei tuoi testi?
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Gli anni che vanno dalla fine della Repubblica di Weimar, 1933 circa, fino al processo di Norimberga, 1946. L’epoca vittoriana e anche l’antica Grecia.
Come ti prepari per scrivere una commedia?
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Per mesi leggo testi specializzati, guardo video d’epoca, mi documento in ogni modo. Per i miei testi sul Nazismo (una trilogia a cui si aggiunse un quarto episodio) ho studiato tre anni, leggendo oltre settanta fra saggi e documenti, ero diventato un topo di biblioteca.
Se rappresenti un mondo devi sapere tutto: cosa mangiavano, di cosa parlavano, come si comportavano tra di loro, cosa sapevano della soluzione finale.
Quali libri ti hanno maggiormente influenzato?
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Ovviamente il processo di Norimberga, poi la storia del terzo Reich di William Shirer, l’Anno zero di Saul K. Padover, I volenterosi carnefici di Hitler di Daniel Goldhagen.
Certo non tutti i tuoi testi sono così seriosi e drammatici, parlaci un po’ di Maratona, che è davvero esilarante.
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Semplicemente una curiosità che ebbi da bambino quando lessi la storia di Filippide: che mai avrà visto e pensato durante la corsa? Chi potrebbe aver incontrato? Cosa lo spinse a tale impresa? Era davvero convinto? Ho poi aggiunto alcuni ingredienti cari alla letteratura greco/latina come il Coro. Le Erinni, il Miles gloriosus, tutto in chiave pop. Alla fine ci ho trovato dentro un messaggio di pace, visto che, a parte Troia, fu la prima guerra fra occidente e oriente di cui abbiamo nota.
Credo che alla base di tutto ci sia una grande curiosità.
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Certo! Parto dall’idea di raccontare una storia poi , in corso d’opera, si sviluppa e può presentare anche aspetti che non mi ero prefissato.
Altro testo molto interessante è L’Ultima Notte, una veritiera analisi della povertà e la prostituzione in epoca vittoriana nell’east end.
Per L’Ultima notte ho preso ispirazione da un articolo che George Bernard Shaw, giovane giornalista, scrisse ai tempi degli efferati delitti di Jack lo squartatore definendo l’assassino come “un riformatore di personalissimo ingegno” perché attirava l’attenzione dei londinesi sulle condizioni terribili in cui si viveva nell’east end.
So che da questa commedia hai tratto un romanzo che attende nel cassetto.
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Vero, non ho fretta.
Mi piacerebbe un cenno alla tua ultima fatica: Le Meduse andato in scena prima dell’estate.
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Mi interessava analizzare la vita delle donne comuni durante la seconda guerra mondiale.
È un testo che avevo scritto da tempo ma mai rappresentato. Siamo nella provincia francese e una sartina si ritrova sola con un fratello invalido poiché il marito ha raggiunto De Gaulle nella Resistenza.
La poverina deve subire l’ostracismo dell’intero paese per aver cucito un vestito alla moglie del colonnello tedesco, a capo delle truppe di occupazione.
Non parlo dei tuoi premi e riconoscimenti ( chi volesse qualche notizia aggiuntiva la trova su Google a Araba felice, compagnia teatrale ,Firenze) ma sono curiosa di sapere com’è l’ambiente teatrale fiorentino?
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Ormai ci conosciamo quasi tutti; alcuni sono molto bravi , soprattutto le donne hanno una marcia in più.
Mi fa piacere quando una compagnia a Firenze o altrove mi chiede una mia commedia da rappresentare. La regia diversa, qualche volta, è interessante.
Gli anni sono passati , gli amici con cui ho iniziato questo percorso non ci sono più , pur avendo all’attivo circa 35 testi, la passione rimane.
Avresti dei consigli di lettura per gli amici di TSD?
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Philip Kerr, La trilogia berlinese
L’autore , uno scozzese, ha ambientato i suoi romanzi thriller, molto curati e documentati , nella Germania nazista.
Personalmente ti ringrazio per aver sempre messo al centro di tutti i tuoi testi l’universo femminile.