Anche i libri compiono gli anni! E in questo 2023 alcuni spengono ben 100 candeline!
Pubblicati, infatti, nel 1923, possiamo ritenerli in tutto e per tutto libri “storici”!
Quali sono? TSD ve ne presenta tre, ma ce ne saranno sicuramente degli altri.
“Aiuto, Poirot” di Agatha Christie. Pubblicato per la prima volta in lingua originale nel 1923 (in Italia arriverà solo nel 1934), è il secondo volume della serie con protagonista l’investigatore belga Hercule Poirot.
Quando uscì, i recensori lo accolsero con favore, comparandolo ai mistery di Arthur Conan Doyle con Sherlock Holmes.
Centenario è anche “La coscienza di Zeno“, noto romanzo di Italo Svevo, ambientato tra la fine dell’800 e gli inizi del ‘900 a Trieste, all’epoca parte dell’impero austro-ungarico. Scritto tra il 1919 e il 1922, venne pubblicato nel 1923, dopo il lungo silenzio letterario dell’autore. Romanzo che conclude la serie di opere sul tema dell’inettitudine iniziato in Una vita e successivamente sviluppato in Senilità.
Raggiunse il successo nazionale e internazionale grazie a Eugenio Montale, che in un articolo del 1925 tesse le lodi del romanzo, e a James Joyce, amico di Svevo, che fece conoscere il romanzo in Francia.
E veniamo a un libro che se non abbiamo letto ne avremo sicuramente visto la nota trasposizione cinematografica (sui cui diritti si scatenò una vera battaglia legale).
Parliamo di Bambi, la vita di un capriolo (titolo originale in lingua tedesca: Bambi: Eine Lebensgeschichte aus dem Walde, letteralmente: “Bambi: Una vita nei boschi”) dello scrittore austriaco Felix Salten che lo scrisse dopo la prima guerra mondiale rivolgendosi a un pubblico adulto.
È stato pubblicato per la prima volta nel 1923 dalla casa editrice Ullstein Verlag e ripubblicato a Vienna nel 1926.
Fu ben accolto dalla critica ed è tuttora considerato un classico, così come uno dei primi romanzi ambientali mai pubblicati. Fu adattato dalla Walt Disney Animation Studios nel film d’animazione cinematografica Bambi del 1942.
Salten pubblicò Bambi nel 1923 in base alle leggi sul copyright della Germania, che all’epoca non richiedeva alcuna dichiarazione che il romanzo fosse stato protetto da diritto d’autore. Quando lo ripubblicò nel 1926, fece includere una nota sul copyright degli Stati Uniti, in modo che il lavoro fosse considerato protetto da copyright negli Stati Uniti nel 1926.
Nel 1936, l’autore ne vendette i diritti al produttore Sidney Franklin della Metro-Goldwyn-Mayer, il quale li passò a Walt Disney per la realizzazione di un adattamento cinematografico.
Con la morte di Salten nel 1945, il diritto d’autore passò in eredità alla figlia Anna Wyler, che ne rinnovò la protezione del copyright del romanzo nel 1954. Nel 1958, sottoscrisse tre accordi con la Disney per quanto riguarda i diritti del romanzo. Morta anche Anne, nel 1977, i diritti passarono al marito e ai figli, che li mantennero fino al 1993 quando i diritti furono venduti alla casa editrice Twin Books.
Tra Twin Books e Disney sorsero dei disaccordi sulla validità del contratto originario sottoscritto da Disney con Anna Wyler e sul continuo uso del nome Bambi da parte di Disney. Il disaccordo portò Twin Books a denunciare la Disney per violazione del diritto d’autore, denuncia dalla quale Disney si difese sostenendo che nella prima edizione originaria del 1923 non era presente alcun avviso di copyright, per cui in base alla legge americana è stato immediatamente considerato come opera di pubblico dominio. Sostenne, inoltre, che poiché il romanzo era stato pubblicato nel 1923, il rinnovo della registrazione da parte di Anna Wyler nel 1954 era avvenuto dopo la scadenza e non era quindi valido.
La Corte Distrettuale degli Stati Uniti stabilì che la pubblicazione stessa del romanzo nel 1923 ne determinò la protezione, e quindi non era di dominio pubblico. Tuttavia, convalidando la data di prima pubblicazione nell’anno 1923, confermò la validità del ricorso della Disney relativamente al fatto che il rinnovo del copyright era stato presentato troppo tardi e che il romanzo era diventato un lavoro di dominio pubblico nel 1951.
Twin Books presentò appello su tale decisione, e nel marzo 1996 la Nona Corte Circondariale degli Stati Uniti invertì la decisione originaria, affermando che il romanzo era un’opera straniera del 1923 e che nel suo paese di origine non era entrata nel dominio pubblico, quindi la data di pubblicazione originale non poteva essere considerata un parametro affinché si applicasse la legge americana sul copyright. Al contrario. La pubblicazione del 1926 fu la prima in cui si dichiarava espressamente il copyright negli Stati Uniti e di conseguenza è quello l’anno da considerare per l’inizio della protezione da copyright in America. Perciò, il rinnovo di Anna Wyler era stato tempestivo e valido, e quindi il titolare dei diritti d’autore venne confermato essere Twin Books.
Tale decisione è ancora considerata assai controversa.
Avete letto questi libri, o uno di essi? Ne conoscete altri di libri centenari?