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Torneo degli autori AUTUNNALE: la terza sfida – Intervista doppia tra Carla Marcone e Massimo Aureli

Terza sfida di questo primo turno eliminatorio del Torneo Autori TSD Autunnale! Il primo turno come da regolamento prevede quattro sfide dirette in modalità “Intervista doppia”. Abbiamo sottoposto cinque domande a ognuno dei partecipanti e le metteremo a confronto per voi lettori. Al termine dell’intervista trovate il sondaggio per votare l’autore o l’autrice che vi ha convinto di più con le sue risposte. Chi otterrà più voti passerà il turno! Buon divertimento!

carla marcone vs massimo aureli

Come scrittore o scrittrice, qual è il tuo più gran difetto e qual è la tua miglior virtù?

C.M.: Il mio più grande difetto è l’estro. Quello slancio che, come uno spiritello, uno scugnizzo con la faccia sporca e i piedi scalzi, mi suggerisce di scrivere nei momenti più disparati, in qualunque luogo e su qualunque cosa trattenga l’inchiostro, perfino su mani e braccia. Eppure è lo stesso che si fa pregio, quando è capace d’ammantare la storia di poesia e d’emozioni. Così, la logica che considero virtù, metro che fornisce la giusta dimensione al racconto, lo inquadra e incornicia, diviene carenza se staziona nei confini della disciplina. In breve, difetto e pregio sono complementari.

M.A.: Il mio più gran difetto è quello di perdermi nei meandri dello studio. Quando lavoro per acquisire informazioni per un nuovo romanzo, spesso mi perdo troppo negli intrecci della Storia (e quando dico troppo, è davvero troppo!). Mi lascio affascinare talmente tanto dalle nuove cose che imparo, che non mi rendo conto di studiare per ore informazioni che nemmeno hanno a che fare con il romanzo che devo scrivere. Qualcuno mi ha detto che quel materiale in più nella testa mi potrà tornare utile per futuri romanzi ma, credetemi, nessuno può immaginare quanto sia eccessivo il tempo che se ne va. Ecco, vorrei darmi una regolata e scrivere di più.

Per quanto riguarda la mia virtù, sposo l’idea di alcuni miei lettori che pensano che io abbia la capacità di creare personaggi reali e in cui molti si possono ritrovare. Mi impegno a non creare protagonisti ‘supereroi’ ma, semplicemente, personaggi che cercano di risolvere i problemi al meglio delle loro capacità.


Perché hai scelto di dedicarti proprio al romanzo storico?

C.M.: Non l’ho scelto io. È stato il romanzo storico a scegliere me.  Scrittura & Scritture, dopo Fiori di carta, ripubblicato a distanza di circa quindici anni con il titolo L’isola dei fiori di carta, mi affidò il compito di raccontare di Teresa Filangieri, filantropa e scrittrice napoletana, fondatrice del primo ospedale per malattie infantili. Poi, quasi fosse conseguenza naturale, ne ho scritti altri due: Dove aspetta la Tempesta e il romanzo che uscirà a breve.

M.A.: Adoro il genere prima da lettore, e quindi… il resto va da sé. Inoltre mi piace molto condividere aspetti storici poco conosciuti o farli vedere da altre prospettive, perché sono convinto di una cosa: che la Storia che ci è arrivata, è quasi sempre stata ‘corretta’ per i posteri. Non sappiamo la realtà della maggior parte degli avvenimenti storici. Quindi mi piace, talvolta, fare ulteriori indagini o cercare fatti che avvallano nuove versioni immaginarie, ma plausibili, che poi traduco in romanzi.


Scegli un personaggio storico e fagli una domanda

C.M.: La mia domanda la rivolgo a una donna simbolo dei diritti civili, un’attivista che, stanca di subire, nel 1955 su un autobus, rifiutò di cedere il proprio posto a un passeggero bianco, scatenando il boicottaggio dei trasporti pubblici a Montgomery. Il suo atto di ribellione la rese simbolo della lotta contro la segregazione e l’ingiustizia.

Signora Parks, dove ha trovato tanto coraggio?

M.A.: Scelgo Nerone.
Domanda: A Nero’, ma che davero davero hai fatto tutte quelle brutture che t’hanno appioppato? Davero davero sei quel pazzo furioso che dicono in giro?


Prendi un personaggio contemporaneo e portalo in una epoca passata: qual è questa epoca e perché proprio in quella?

C.M.: Porterei Putin a Hiroshima e Nagasaki, il 6 e il 9 agosto del 1945, per mostrargli le conseguenze devastanti  di un attacco nucleare. Il motivo credo sia palese a tutti …  

M.A.: Prendo un tronista qualsiasi di questi programmi ‘culturali’ e lo porto a fine ‘800. Scelgo questo periodo perché le braccia di queste persone sarebbero state adattissime per lavorare nelle miniere di carbone.


Con quale grande scrittore del passato avresti voluto scrivere un libro a 4 mani?

C.M.: Con l’enorme Virginia Woolf che legava il genere romanzo all’autorialità femminile, del quale fece il nucleo compositivo della sua intera opera narrativa. Ma le mie mani sarebbero servite a versarle il tè, mentre scriveva. 

M.A.: Pirandello. Il giusto mix di creatività, umorismo e sagacia. Con lui avrei avuto il contributo necessario per fare un romanzo storico che, alla fine della lettura, avrebbe fatto capire con chiarezza al lettore che si stava raccontando il presente.


Giunti alla fine di questa breve intervista chiediamo al pubblico di TSD di esprimere il proprio gradimento scegliendo tra Carla e Massimo rispondendo a questo sondaggio. Chi dei due vi ha convinti di più?

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Scegli chi passa il turno tra i due autori

Quale delle due interviste ti è piaciuta di più?

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