Domenica: gita fuori, pranzo dai nonni/suoceri?
Allora saltiamo in auto e via… ma un momento, c’è da fermarsi a far benzina. Cerchiamo una stazione di servizio per fare carburante…
Sono sempre esistite le pompe di benzina? Dove e come si vendeva la benzina?
Se fossimo nell’Ottocento, dovremmo cercarci una farmacia.
Infatti, fino agli inizi dell’Ottocento la benzina, in Italia, era venduta in drogheria e in farmacia: veniva venduta come rimedio contro i pidocchi, ma anche per le lampade a olio e come smacchiatore. Gli automobilisti la acquistavano in taniche che poi tenevano in auto per quando ne avevano bisogno.
Con il diffondersi delle automobili, poi, il sistema di rifornimento si evolve. Dalle taniche si passa a dei carrelli mobili, che potevano essere avvicinati alle auto e permettevano di iniettare il carburante direttamente nei veicoli attraverso una specifica leva.
Si è soliti considerare come prima stazione di servizio della storia una farmacia della cittadina tedesca di Wiesloch. Vi sosta nel 1888 un’avventurosa Bertha Benz, mentre compie il primo viaggio a lunga percorrenza mai effettuato da e con un motore a scoppio, a bordo della vettura brevettata dal marito.
Ricordate? TSD ci ha dedicato un articolo (che potete leggere qui)
La pompa di benzina è un’invenzione del primo decennio del Novecento.
Nel 1913, a Pittsburgh (in Pennsylvania, USA), fece la sua apparizione la prima, vera stazione di servizio: un luogo appositamente deputato al rifornimento, a cui si aggiunsero lavaggio, lubrificazione e vendita di pneumatici.
L’azienda Bowser fu tra le prime a ideare le moderne pompe di benzina e tra le più iconiche risulta la Diamond Filling Station del 1920, posta all’angolo tra Massachusetts Avenue e North Capitol Street, che aveva anche una copertura “a conchiglia” che dava sicurezza quando la pompa veniva lasciata incustodita.
In Italia, le pompe di benzina, con serbatoi interrati arriveranno intorno agli anni ’20, in concomitanza con la diffusione delle auto e la motorizzazione del Paese: fu allora che i posti di rifornimento – dalle semplici pompe a bordo strada alle vere e proprie stazioni di servizio – si diffusero, e le società petrolifere fecero il loro ingresso nel nostro Paese.
In questo periodo i serbatoi contengono 3.000 litri, le pompe sono ancora ad azionamento manuale e sono altissime, due metri e mezzo circa. Questo perché la benzina, una volta portata in superficie dal serbatoio, prima si raccoglieva in un boccione, da 5 litri, e poi doveva raggiungere il serbatoio dell’auto per caduta, sfruttando la gravità.
Quindi si potevano fare solo cinque litri per volta.
Dal 1935 arrivano le prime pompe elettriche. E progressivamente tutto cambierà…