Recensione a cura di Luca Vinotto
Con “La morte giunse a Tarchna” Arsenio Siani ci regala la seconda avventura di Aker Perkna, alto funzionario di Velzna. Siamo nel periodo in cui le antiche città etrusche, un tempo dominatrici dell’Italia centrale, sentono incombere la minaccia della crescente potenza di Roma. È un periodo storico poco battuto che per di più l’autore ha il pregio di farci vedere dalla parte degli sconfitti, così da far rivivere una civiltà di cui si sa ancora ben poco.
Non sembra strano anche a voi? Stiamo parlando di un pezzo di storia dell’Italia, in un periodo in cui le fonti scritte abbondavano, Roma era già grande… eppure, degli Etruschi conosciamo ancora poco la lingua e non sappiamo neppure l’esatta ubicazione dei loro insediamenti più importanti. Ad esempio di Velzna, la città di Aker: alcuni la identificano con l’attuale Bolsena, altri con l’antica Orvieto, altri ancora la situano vicino a Montefiascone. L’unica notizia sicura è che venne distrutta dai Romani nel 264 a.C.
Aker Perka è un importante magistrato cittadino e un uomo tormentato. Spesso i personaggi di un romanzo celano un oscuro passato; in questo caso, è il passato che si nasconde al personaggio, e lo perseguita, perché le tracce di quello che è stato emergono nello svolgersi delle sue avventure come tessere di un mosaico dimenticato. Aker si trova a risolvere misteri di altri, ma ogni mistero gli rivela anche qualcosa di sé stesso.
È accompagnato nelle sue avventure da due compagni. Formalmente sono due schiavi, il pingue e saggio Vel e la bella e pericolosa celta Ailish; ma il rapporto che li lega al loro padrone è più complesso, da entrambe le parti. Aker non dimentica mai il suo rango, ma si capisce l’affetto che prova per loro; Vel e Ailish darebbero la vita per lui e si prodigano per aiutarlo come possono, spesso andando ben oltre il limite che la loro posizione gli imporrebbe.
La storia è sviluppata su due diversi piani narrativi. In quello più recente Aker Perkna, insieme ai rappresentanti delle altre undici città costituenti la Lega Etrusca, è convocato in gran segreto a Tarchna (l’attuale Tarquinia – almeno in questo caso l’ubicazione dell’antica città è nota), in un estremo tentativo di costruire un fronte comune contro il nemico che incombe sempre più minaccioso: Roma.
Ma la casa isolata in cui si svolge la riunione si trasforma in una trappola, e i convocati si scoprono agnelli sacrificali di un oscuro ospite che cerca vendetta per una offesa che nessuno conosce.
Quando tutto sembra perduto e i magistrati già cadono a uno a uno vittime del loro aguzzino, la freddezza e l’acume di Aker Perkna riescono a trovare una via d’uscita. Il prezzo però è alto: il nostro protagonista ritrova la chiave del suo tormentato passato ma perde parte della sua anima…
Già così sarebbe una trama avvincente, ma Siani non si ferma qui. L’autore offre al lettore una via per accompagnare Aker Perkna nella sua ricerca della verità, attraverso il racconto di un’altra vicenda, anch’essa con le tinte del giallo ma accaduta qualche decennio prima. È la storia dei Ceicna, una famiglia patrizia di Tarchna. Una famiglia a prima vista serena, magari con un padre un po’ troppo severo nei confronti del figlio ed erede, il giovane Petruis, ma solo perché intende prepararlo alle difficoltà della vita e alla posizione che dovrà assumere in società. Eppure, in questo ambiente privilegiato si nasconde il male…
Paradossalmente, i veri protagonisti di questo secondo livello narrativo sono due schiavi – Laris e Thania, il primo coraggioso e di grande temperamento, la seconda una sensitiva. Nonostante siano fisicamente e caratterialmente molto diversi dai compagni di Aker Perkna, condividono con questi ultimi, oltre la condizione schiavile, anche la determinazione e il coraggio, mentre si muovono in mezzo a oscure minacce e antichi misfatti per proteggere Petruis, la cui vita è costantemente minacciata. Ci riusciranno, ma anche in questo caso a caro prezzo. E la soluzione del rompicapo vi lascerà sbalorditi, costringendovi a rileggere la conclusione del primo piano narrativo in modo completamente diverso.
Così come il passato del protagonista si allaccia in un groviglio che sembra impossibile sciogliere con il presente delle città etrusche, allo stesso modo Siani intreccia le due vicende per portarci a una conclusione tutt’altro che scontata. Una operazione difficile come l’indagine di Aker Perkna, ma condotta con molta abilità e con una grande capacità di gestirne i tempi in modo da tener sempre alta la tensione.
In conclusione, quello di Arsenio Siani è un ottimo thriller, intrigante e scritto con una prosa fluida e mai pesante, che unisce al fascino del romanzo storico la tensione del giallo-noir. Il tutto costruito su due diversi livelli temporali che solo nel finale trovano il punto d’incontro. E’ un’opera in cui l’azione è predominante; non manca però una attenta ricostruzione di quel periodo e della società etrusca, attraverso affreschi descrittivi piazzati ad arte all’interno della narrazione, che non ne viene appesantita ma anzi arricchita. Per cui, dopo un colpo di scena, ecco che con pochi tocchi, impreziositi dall’uso di termini in lingua, viene presentato un argomento che delizia i palati più attenti alla ricostruzione storica. Molto bello.
Trama
Ancora una volta, l’acuto magistrato Aker Perkna si ritrova, suo malgrado, al centro di un’avventura inquietante e sanguinaria, che porta la firma di un misterioso personaggio in cerca di vendetta.
Nel bel mezzo di una cruciale riunione, alla quale Aker era stato convocato per tentare di rafforzare i tesi rapporti tra le città etrusche in vista dell’imminente attacco del nemico romano, succede l’inimmaginabile: d’un tratto, tutti i partecipanti iniziano a cadere come mosche. Uno dopo l’altro. Morti.
Tutti gli indizi sembrano puntare ad Aker stesso, o meglio, a qualcuno proveniente dal suo oscuro passato. Anche se non si direbbe, quella di Aker Perkna è una vita che cela molti segreti
Adesso non può più rimandare, è arrivato il momento di combattere i fantasmi del suo passato per riuscire a risolvere anche questo nuovo mistero.