A cura di Anna Maria Di Lorenzo
“La gente scende a patti con la propria quotidianita’, si illude che cio’ che e’ stato non sara’ piu’, dimentica.”
Un romanzo emozionante e coinvolgente, che sottolinea un aspetto comune alle generazioni umane: dimenticare per sopravvivere.
Il libro mi ha trasportata nel cuore di una storia familiare che attraversa generazioni diverse, quasi nell’oblio di un passato che viene inevitabilmente riportato alla luce, in una ricerca interiore e di appartenenza, come se la verità non potesse mai essere sommersa per sempre, valorizzando i legami familiari, la memoria ed il significato del passato che in modo impercettibile ma influente, governa il presente della vera protagonista.
Un segreto racchiuso nelle pagine di un diario antico ed in lettere d’amore scritte da una mano che ricalcava uno stile di semplicità che apparteneva agli anni in cui il romanzo è ambientato: un arco decennale che va dal 1920 al 1930.
Quasi diamanti queste lettere incastonate in un’epoca cruciale della Storia italiana, una storia fatta non di smancerie ma segnata dalla presenza abbastanza violenta dei fascisti che operavano nel territorio: incursioni saccheggi e violenze, alla ricerca di un riscatto nazionalista dovuto al mancato raggiungimento dei loro obiettivi durante la guerra.
Tutta la società italiana era intrisa da questa aria ideologico-nazionalista, infatti nel romanzo l’autrice descrive molto bene i sentimenti, le sensazioni, i drammi vissuti dai co-protagonisti della storia e permette di immergersi nei pensieri di ognuno di loro.
Julia Parker, a mio parere risulta essere la vera protagonista del romanzo. Un romanzo che gira intorno alla sua figura, alla sua forte volontà di comprendere la vita della nonna dopo averne letto il diario manoscritto; una nipote che muove le corde dell’intera famiglia.
Alla ricerca lontana, non solo nel tempo, ma anche nello spazio, intraprende un viaggio fino alle vere radici, ma, soprattutto alla scoperta di un segreto familiare, la cui soluzione, neanche la nonna stessa aveva avuto il coraggio di annunciare nel suo manoscritto, poiché soluzione deduttiva e priva di prove certe.
Si scopre e si può percepire, tutta l’inquietudine di una ragazza che sospetta del fratello, forse implicato, senza poterne esprimere chiaramente a quale titolo, se non sospettandone la buona fede, in un caso di scomparsa di una bimba del paese dove viveva all’epoca in Italia e dove è ambientato il ritorno di Julia, sulle orme della nonna Leticia. Si tratta del paese di Meretto.
Leticia Parker, una bellissima ragazza, che vive la sua vita ne anni ’20 con tutte le caratteristiche di quell’epoca, diverrà nonna e lascerà i suoi ricordi scritti a sua nipote Julia che non potrà ignorarli.
Il romanzo è scritto in uno stile lineare ed immersivo ed è molto piacevole da leggere.
La Toscana e l’entroterra fiorentino dell’epoca sono descritti molto fedelmente come paesaggio e li ritroviamo nelle memorie di Leticia, che racconta anche di un amore importante della sua vita, ma, proibito per differenza di estrazione sociale familiare.
Un libro questo, che mi ha portata a riflettere, su quanto il trascorrere del tempo, possa essere influente nella famiglia in genere, a cambiarne inesorabilmente il destino, ma, anche, a quanto Leticia Parker avrebbe potuto aderire alla societa’ contemporanea, in quanto credo fermamente che ognuno è se stesso nell’epoca sociale, economica, culturale in cui nasce, vive e muore.
L’autrice sottolinea bene l’importanza dei ricordi, nella individuazione dell’appartenenza ad una famiglia piuttosto che ad un altra, ma, anche l’importanza di non voler dimenticare per una questione di individuazione di identità.
Credo di poter consigliare la lettura di questo romanzo a tutti coloro che amano questo tipo di ricerca interiore del passato dei propri avi, immergendosi in una atmosfera del tutto narrativa ma anche del tutto plausibile e veritiera.
Trama
Galeano, Val di Bisenzio, 1920 . È passato solo un anno da quando la giovane Leticia Parker ha lasciato la tenuta di famiglia a Meretto, ma da allora sembra trascorsa una vita: ormai è diventata una donna, indipendente e ambiziosa, appassionata di archeologia e incline ai fermenti culturali fiorentini. Primo Gualtieri, il giardiniere della villa, non ha mai smesso di pensare a lei e, quando i due si ritrovano, tutto sembra essere uguale a prima. Davanti ai loro occhi, estate dopo estate, scorrono le proteste e i grandi cambiamenti che attraversano l’Italia, tra violenza, odio e passione: il temuto segreto del rampollo di famiglia, Theodore Oswald Parker, l’amicizia con il giovane archeologo Ranuccio Bianchi Bandinelli e con Matilde Castelfranco, e poi i matrimoni, i figli, i crimini dello squadrismo fascista, la visita di Hitler a Firenze. Echi nient’affatto lontani che si riverberano fino al 1993, quando Julia Patel lascerà Oxford per tornare a Meretto, sulle tracce della storia della nonna e della sua famiglia. Qui, grazie a Fosco, il nipote di Primo, e a un manoscritto di cui non conosceva l’esistenza, si troverà a fare i conti con un passato lontano e oscuro, nel tentativo di dare una risposta al dramma che colpì la valle tanti anni prima: che fine ha fatto la piccola Virginia?