Un italiano, un fiore, la lotta alla malaria, una giapponese di nome Yuki e un serpente: sono i protagonisti di questo articolo che oggi apre il mese storico sulle invenzioni salva-estate.
Di cosa parliamo? Di quella spirale verde (molto spesso difficile da districare, va detto) che una volta accesa tiene lontane le fastidiose zanzare: lo zampirone, forse uno dei primi repellenti per zanzare d’ambiente disponibile sul mercato il cui odore fa subito estate.
Fu inventato dal dottor Giovanni Battista Zampironi, per molti Gio Batta, come lui stesso si firmava spesso, e al quale poi una donna giapponese apportò una piccola “correzione”.
Il signor Zampironi fondò, nel 1862 a Mestre, un laboratorio farmaceutico per la produzione di insettifughi e mise a punto questo repellente a partire dal Tanacetum cinerariifolium o piretro della Dalmazia, un fiore che contiene le piretrine, sostanze che agiscono sul sistema nervoso degli insetti provocandone la morte, un fiore usato già in Persia e anche in Europa come repellente generico per gli insetti, ma la cui proprietà fu definitivamente scoperta a metà del XIX secolo.
Proprio in quel periodo, Gio Batta nel suo laboratorio mise a punto il “fidibus insettifugo”: un piccolo cono formato da un impasto di polvere di piretro, nitrato di potassio, radice di altea, gomma adragante e altre sostanze con la funzione di addensanti o leganti.
Zampironi brevettò questo prodotto, lo presentò in giro per il mondo, nelle principali esposizioni universali di Melbourne, Torino, Bruxelles, Gand, Chicago, Milano ne fece un prodotto di mercato che spinse con una vera e propria campagna pubblicitaria, coadiuvata da una grafica e un’immagine coordinate, oltre che da uno slogan di forte impatto perché faceva leva su “sonni tranquilli”, oltre che come rimedio contro le zanzare portatrici di malaria.
Perché, però, lo zampirone, in Italia, abbia la sua forma tipica a spirale, dobbiamo aspettare il secondo dopoguerra e una donna orientale.
Infatti, mentre Zampironi commercializzava il suo prodotto, in Asia un tal Eiichiro Ueyama stava producendo dei bastoncini di incenso con fiori di piretro che bruciavano in poco tempo e con un forte potere insetticida. La moglie Yuki, forse ispirandosi alla forma di un serpente attorcigliato che aveva visto in giardino, suggerì al marito di passare alla forma di spirale, che permetteva di utilizzare molto più materiale in poco spazio bruciando anche per 6-7 ore, contro i 40 minuti del bastoncino e i pochi minuti del cono di Zampironi. Il marchio con cui in Giappone circolava l’anti-zanzare a spirale aveva come simbolo un gallo e si chiamava “Cocksec”.
Questa forma a spirale arrivò in Italia nel secondo dopoguerra, quando ormai Giovanni Battista Zampironi era morto da tempo. Tuttavia il suo marchio era talmente radicato sul mercato che la forma a spirale fu adottata anche dai suoi laboratori e tutti continuarono a chiamare questo repellente per zanzare italo-giapponese (perché ideato da Zampironi ma dalla forma asiatica) zampirone.