“Chi è causa del suo mal pianga sé stesso”. Lo abbiamo detto tutti almeno una volta! La usiamo per dire a noi stessi o, più spesso, a qualcun altro di non lamentarsi di quanto di dannoso sia risultato da una sua stessa azione.
Infatti, la frase mira proprio ad ammonire colui che ha prodotto la causa del proprio danno, questi dovrà prendersela esclusivamente con sé stesso senza rintracciare colpevoli altri.
Ma chi l’ha detta? Da dove deriva?
La frase, diventata quindi anche un modo di dire, è tratta dall’Inferno di Dante Alighieri, precisamente dal canto XXIX.
È molto melodica, elegante, ha un bel suono, e questo potrebbe far pensare che nell’originale fosse proprio così, e invece no!
Si tratta di una rivisitazione.
I versi di Dante, pur simili nel significato, sono molto differenti: “credo ch’un spirto del mio sangue pianga la colpa che là giù cotanto costa” (XXIX – vv. 20-21).
Di sicuro più complessi i versi danteschi, ma nella sostanza l’ammonimento è lo stesso.
E voi, lo sapevate?