Narrativa recensioni

Recensione de “La congiura dei cardinali” – Antonio Tenisci

Recensione a cura di Roberto Orsi

In “Storia d’Italia” di Francesco Guicciardini, nel capitolo dedicato alla vita di Papa Leone X, si legge quanto segue.

ardendo di odio, e quasi ridotto in disperazione, aveva avuto pensieri giovenili di offenderlo (Leone X, ndr) egli proprio violentemente con l’armi; ma ritenendolo il pericolo e la difficoltà della cosa più che lo esempio o lo scandolo comune in tutta la cristianità, se uno cardinale avesse di sua mano ammazzato uno pontefice, aveva voltato tutti i pensieri suoi a torgli la vita col veleno, per mezzo di Batista da Vercelli, famoso chirurgico”

Il soggetto descritto è Alfonso Petrucci, cardinale di Santa Romana Chiesa, senese di nascita, uno dei protagonisti del romanzo di Antonio Tenisci, e la presunta macchinazione per uccidere il papa.

Di questi avvenimenti ai danni di Papa Leone X (al secolo Giovanni de’Medici, il primo pontefice della famiglia fiorentina, figlio di Lorenzo il Magnifico) tratta il romanzo “La congiura dei cardinali” per Leone Editore. Le vicende si svolsero tra il 1516 e il 1517 in una città di Roma nel pieno del suo fulgore rinascimentale.

Papa Leone X portò alla corte pontificia i fasti e la bellezza delle corti rinascimentali, tramandando quella che fu la predilezione del padre per il mecenatismo e continuando l’opera iniziata dal predecessore Giulio II Della Rovere.

Michelangelo e Raffaello, tra gli altri, fanno da sfondo scenografico a questo romanzo con le loro meravigliose opere che resero immenso il patrimonio artistico del nostro Paese.

“Il fiume attende un nuovo corpo da purificare, lo brama al chiaro di luna che brilla sull’acqua. E il Tevere molto presto laverà le sue colpe. In silenzio.”

Come ogni buon thriller che si rispetti anche “La congiura dei cardinali” si apre con la scena di un delitto: una giovane donna viene ritrovata senza vita nel letto del Tevere. È chiaro fin da subito che la vittima è stata atrocemente seviziata prima di essere finita. La vittima appartiene al gruppo delle Sibille del Vaticano, donne ispirate dal divino e capaci di predire il futuro e fornire responsi a qualunque quesito .

Le sibille sono in pericolo: qualcuno le vuole uccidere. Quale pericoloso vaticinio è stato pronunciato tra le stanze del Vaticano?

“La tua povera amica non era estranea a questa faccenda. Hanno trovato il modo di farla tacere e ora devi stare molto attenta anche tu”.

Qui si inserisce la vicenda di Scipione Petrucci, cugino del cardinale Alfonso, fin da subito immerso nella storia grazie anche al suo rapporto con Rebecca Vigo, una delle sibille coinvolte che non esita a chiedere il suo aiuto e protezione.

La situazione si intreccia alle manovre e i sotterfugi del Vaticano, dove i Cardinali tramano nell’ombra per raggiungere i propri obiettivi, il più alto del quale rimane il Soglio di Pietro. La congiura è quella voluta da un manipolo di cardinali anonimi, membri del Sacro Collegio, guidati da Alfonso Petrucci, e tesa a eliminare Papa Leone X. Sorprende scoprire come questa non sia una mera invenzione di fiction da parte dell’autore, bensì un avvenimento reale e documentato anche se meno conosciuto.

Il cardinale Alfonso Petrucci

“Alfonso sapeva di aver contattato le persone giuste facendo leva sull’avidità e il denaro, la sete di potere e la vendetta. Ora doveva solo aspettare di incontrare i suoi complici”.

Il Cardinale Alfonso, esiliato dalla città natale di Siena diversi anni prima, quando Leone X la consegnò al cugino Raffaele Petrucci, vuole a tutti i costi tornare al potere e a guidare i territori che un tempo furono della sua famiglia. 

Gli abiti talari dei cardinali nascondono tra le pieghe del tessuto lettere compromettenti; nelle stanze del Vaticano si sussurrano segreti in una pericolosa partita a scacchi in cui la propria mossa può essere sempre l’ultima; le luci dei corridoi illuminano fiocamente i giochi di potere tramati nell’ombra. 

“C’era solo un modo per tornare a Siena a riprendersi ciò che era stato della sua famiglia. Leone X Medici doveva morire.”

Il romanzo di Antonio Tenisci si alterna tra la città di Roma e il paese di Genazzano dove Alfonso Petrucci risiede per buona parte del tempo, ospitato dalla famiglia dei Colonna con il quale strinse una profonda amicizia. Gli intrighi politici coinvolgono altri signori del tempo come Francesco Maria Della Rovere, duca d’Urbino spodestato e scomunicato da Papa Leone X, e il Re di Spagna Carlo V.

I dialoghi hanno il peso preponderante nell’economia della narrazione: le trame si giocano tra i sussurri sotto le volte di una Chiesa, gli strepiti di una locanda romana o i concistori dei Cardinali radunati nel Sacro Collegio. Il rosso dei porporati si confonde con quello del sangue delle vittime che macchia le acque del Tevere. Le indagini portate avanti ufficialmente dal Segretario del Fisco Mario Perusco sono una corsa contro il tempo per fermare la follia omicida che colpisce le sibille, e la congiura che da più parti si sospetta contro Papa Medici.

La brevità dei capitoli consente un cambio di scena repentino e un ritmo serrato che garantisce agli amanti del genere una lettura godibile e mai noiosa.

Un romanzo per chi ama il periodo rinascimentale e i complotti all’interno della Chiesa, nel fascino intramontabile e incrollabile della Città Eterna.

Trama

Roma, 1516 d.C. Alfonso Petrucci, cardinale membro del Sacro Collegio, fallisce clamorosamente il suo tentativo di eliminare Leone X, il primo papa Medici della storia della Chiesa. Esiliato da Siena, freme per vendicarsi e, con altri porporati, ordisce una congiura per avvelenamento, affinché si elimini definitivamente Giovanni de’ Medici, discendente della gloriosa famiglia fiorentina, ma osteggiato e odiato in Vaticano. Seppur circondato da molti consensi, Alfonso deve però fare i conti con il cugino Scipione che, al suo servizio, cerca in tutti i modi di dissuaderlo dai suoi desideri di vendetta, conscio del potere di cui può beneficiare un Medici. Ben presto però si ritrova a essere parte di un disegno molto più grande da cui non può sfuggire, soprattutto quando le sibille della Chiesa, le bellissime indovine che manipolano i cardinali con le loro grazie e sotterfugi, iniziano a essere ritrovate nelle acque del Tevere, assassinate da una mano misteriosa. Il giovane Scipione, innamorato della sibilla più bella e desiderata, Rebecca Vigo, si ritroverà a scegliere tra il desiderio di proteggere la sua amata e la vendetta per la sua famiglia, tra trame oscure, vendette e sete di potere nell’Italia del pieno Rinascimento.

Che ne pensi di questo articolo?

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.