Viaggio nella storia

25 Aprile: Festa della Liberazione – Libri a tema

Cosa rappresenta il 25 aprile? La vittoriosa lotta della resistenza partigiana contro il governo fascista della Repubblica Sociale Italiana (o Repubblica di Salò) e contro l’occupazione nazista perpetrata dall’esercito tedesco. Fu proprio in quel giorno, del 1945, infatti che il Comitato di Liberazione Nazionale Alta Italia proclamò, per mezzo di Sandro Pertini, l’insurrezione in tutti i territori ancora occupati dai nazifascisti.
Noi di TSD, oggi, vogliamo lasciarvi qui una piccola, e niente affatto esaustiva, selezione di romanzi (abbiamo volutamente lasciato fuori i saggi, per non allungarla più di tanto) sulla Resistenza.

Il coraggio della signora maestra ovvero, Storia partigiana di ordinario eroismo
Renzo Bistolfi
Ponte alle Grazie

Genova, 1944. Nelle fasi convulse dell’occupazione tedesca, la giovane Vittoria Barabino, sfollata in collina con la figlia, mentre il marito è rimasto in città a lavorare in fabbrica, non esita a unirsi alla Resistenza e a prodigarsi come staffetta. Con coraggio e determinazione riuscirà a sventare una feroce rappresaglia nazista, ma nulla potrà quando suo marito insieme ai compagni di lavoro verrà caricato su un treno diretto in Germania…
Sestri Ponente, 1961. La maestra Barabino parla malvolentieri del suo passato, ma non sono pochi quelli che ricordano il suo eroismo. E quando casualmente, in una ricorrenza in parrocchia, persino il vescovo vi fa cenno, molti si incuriosiscono, ammirati. Qualcuno, invece, si spaventa. Qualcuno che ha qualcosa da nascondere che risale proprio agli ultimi mesi di guerra… Aiutata dalle ineffabili signorine Devoto, la signora maestra dovrà affrontare, una volta per tutte, i fantasmi del passato, memorabile protagonista di un romanzo che racconta con amabile levità una vicenda drammatica in cui si rispecchiano tante storie di ordinario eroismo dimenticate dalla Storia.

Un inverno lungo un anno
Paolo Fallai
Solferino

25 settembre 1943: il dodicesimo compleanno di Giulio, nella Firenze in guerra, è anche il giorno in cui il primo bombardamento alleato sulla città distrugge la sua casa. Lui e i suoi fanno appena in tempo a correre fuori e salvarsi, si rifugiano da uno zio, ma di colpo Giulio non ha più nulla: i vestiti, i quaderni di scuola, i libri. E poiché suo padre, un medico, è antifascista, ben presto il ragazzo perde anche la sicurezza della famiglia: gli uomini di casa se ne vanno per unirsi ai partigiani. È il lungo inverno dell’occupazione tedesca, e Giulio rimane assieme alla madre, alla zia e alle due sorelle ad affrontare i bombardamenti, il razionamento, la paura. Una realtà che lo costringe a crescere in fretta, appeso all’unico, flebile filo di speranza delle poche notizie sull’avanzamento del fronte verso Firenze. Quando gli Alleati sono ormai vicini, si offre volontario per una missione rischiosa: raggiungere il loro comando portando le informazioni sulla dislocazione delle truppe tedesche in città. Ma ciò che conta davvero per lui è la speranza di ritrovare il padre, di cui non ha più notizie. Così, parte per un viaggio in bicicletta sulle colline intorno a Firenze: sarà il più importante della sua vita. Questa storia è una storia vera, che si fa romanzo. Con una scrittura asciutta e sensibile, Paolo Fallai non racconta solo l’avventura di Giulio, un ragazzo che è stato suo padre. Racconta la Resistenza: la sua realtà, la sua crudezza, la sua poesia e la sua necessità. In guerra e in ogni tempo.

Resistance. Le donne della Resistenza
Patricia Dixon
Leone Editore

L’ottantenne Dottie e la nipote Maude, entrambe di origine britannica, partono per un viaggio verso la Loira, facendo tappa in alcune cittadine francesi come Châteaubriant, Nantes e Renazé, luoghi che hanno segnato la vita e la gioventù di Dottie quando, durante la Seconda guerra mondiale, contro il volere dei genitori, ha partecipato alla Resistenza partigiana francese arruolandosi come spia nel Maquis. Il viaggio si rivela essere molto interessante per la giovane Maude che, particolarmente legata a sua nonna per la quale prova ammirazione e stima, ha l’occasione di conoscerla più a fondo attraverso i racconti relativi agli anni più intensi della sua vita: l’addestramento come spia nelle Highlands scozzesi, l’incontro e il legame speciale che ha instaurato con una sua compagna di lotta, l’esperienza da agente segreto e tutti i rischi connessi. Infine, l’amore giovanile e passionale con Vincent, unico uomo che Dottie abbia mai amato. Tra flashback e ritorni al presente, Dottie porterà alla luce i ricordi di un passato mai dimenticato e delle persone che ne hanno fatto parte, ritornando nei luoghi a lei cari che l’hanno resa la donna indipendente, forte e appassionata che poi è diventata. “Resistance. Le donne della resistenza” racconta di un’epoca storica caratterizzata da coraggio e lotta clandestina, impegno politico per una giusta causa contro gli orrori della guerra e del nazismo e lo fa attraverso le vite e le storie di donne coraggiose che, accanto agli uomini e non meno di essi, hanno partecipato attivamente alla causa partigiana.

Tre amici
Mario Tobino
Oscar Mondadori

Più che un vero e proprio romanzo, “Tre amici” è un’autobiografia collettiva nella quale l’autore fa i conti con la propria esperienza umana e politica durante il periodo più drammatico della storia italiana del Novecento: la Resistenza, la “guerra civile” e gli anni che seguirono la Liberazione. Riprendendo personaggi già presenti in “Bandiera nera” e in “Una giornata con Dufenne”, alter ego letterari dello scrittore e degli amici partigiani Pasi e Cucchi, l’uno torturato e ucciso dai nazifascisti, l’altro protagonista di una clamorosa fuoriuscita dal PCI nel dopoguerra, Tobino segna in queste pagine il punto di arrivo di quella ispirazione libertaria e antifascista che, accanto al filone marino e a quello manicomiale, percorre l’intera sua produzione.

Un amore partigiano
Mirella Serri
Longanesi

Manca poco all’alba del 28 aprile 1945. Due giovani donne, Gianna e Clara, viaggiano nei dintorni del lago di Como su una 1100 nera con il serbatoio quasi a secco, sotto una pioggia battente. Un destino comune unisce la bionda partigiana ventiduenne che ha ancora sul corpo i segni delle torture dei nazifascisti e la bruna amante di Mussolini: per entrambe è stata pronunciata una sentenza di morte. Sullo sfondo delle drammatiche giornate che precedono la fine della guerra, il nuovo libro di Mirella Serri ripercorre le ultime ore di vita di Claretta Petacci e le traversie di due partigiani, Gianna e Neri, che dopo aver dato un fondamentale contributo alla cattura del Duce e della sua donna finirono giustiziati dai loro stessi compagni di lotta. Nel tirare le fila di un fosco mosaico fatto di passioni e di ingiustizia, l’autrice ricuce un vero e proprio strappo nel racconto della storia patria, i cui responsabili sono rimasti impuniti e che nel dopoguerra è riuscito persino a cancellare la memoria delle due vittime, Gianna e Neri. In una ricostruzione che rivede radicalmente alcuni diffusi stereotipi sulla Petacci, rivelandone l’antisemitismo, l’ambizione e la mancanza di scrupoli, si dipana il racconto di una storia d’amore che si svolge nell’arco di sei mesi, fra sospetti, omissioni, delazioni, tradimenti, torture. Riportando alla luce, a settant’anni dai fatti, una vicenda che rappresenta una ferita ancora aperta nella storia della Resistenza.

I piccoli maestri
Luigi Meneghello
Rizzoli

“Scommetto che avete fatto gli atti di valore.” “Macché atti di valore. Non eravamo mica buoni, a fare la guerra.” Una battuta fulminante, a inizio romanzo, restituisce in una pennellata sapore e colore di una tragedia collettiva che per il narratore e il suo gruppo di compagni si trasforma in apprendistato alla vita. Subito dopo l’8 settembre 1943 uno sparuto gruppo di studenti vicentini, guidato da un giovane professore antifascista, si dà alla macchia sull’altopiano di Asiago per tentare di organizzare la Resistenza. La voce narrante – autoironica, commossa e marcatamente autobiografica – dipana un lungo filo di agguati, rastrellamenti, uccisioni, “fughe” e “atti di valore” di cui i ragazzi si rendono protagonisti e vittime. Opera di grande equilibrio, frutto anche della distanza tra il tempo della scrittura e quello dell’esperienza (il libro uscì nel 1964), “I piccoli maestri” dona corpo e parola a personaggi indimenticabili ed è unanimemente riconosciuto come un gioiello stilistico nel panorama della letteratura contemporanea.

La Resistenza perfetta
Giovanna De Luna
Feltrinelli

Sono decenni, ormai, che la Resistenza è sottoposta a uno scrutinio costante da parte di storici, ma anche di giornalisti e opinionisti. E se una volta poteva essere provocatorio fare le pulci al mito dei partigiani e parlare di guerra civile mettendo sullo stesso piano le fazioni in lotta, oggi molta di questa vulgata è diventata un sottofondo dato quasi per scontato. Il rischio è che ci dimentichiamo, e le giovani generazioni non sappiano mai, quanto di nobile, puro e davvero all’altezza del suo mito c’è stato nella lotta partigiana. Nel settantesimo anniversario della Liberazione, Giovanni De Luna ha voluto mettere di nuovo a punto un’immagine della Resistenza che si stava offuscando. Con grande efficacia, De Luna ha scelto una storia, un luogo, alcuni personaggi: un castello in Piemonte, una famiglia nobile che decide di aiutare i partigiani, la figlia più giovane, Leletta d’Isola, che annota sul suo diario quei mesi terribili ma anche meravigliosi in cui comunisti e monarchici, aristocratici e contadini, ragazzi alle prime armi e ufficiali dell’ex esercito regio lottarono, morirono, uccisero per salvare la loro patria, la loro libertà, il futuro di una nazione intera. Mesi in cui, tra il cortile della sua villa di famiglia e le montagne tutt’attorno, si formò veramente quell’unità che diede origine al mito della Resistenza.

E poi qualche, intramontabile classico

Una questione privata
Beppe Fenoglio
Einaudi

Nelle Langhe, durante la guerra partigiana, Milton (quasi una controfigura di Fenoglio stesso) è un giovane studente universitario, ex ufficiale che milita nelle formazioni autonome. Eroe solitario, durante un’azione militare rivede la villa dove aveva abitato Fulvia, una ragazza che egli aveva amato e che ancora ama. Mentre visita i luoghi del suo amore, rievocandone le vicende, viene a sapere che Fulvia si è innamorata di un suo amico, Giorgio: tormentato dalla gelosia, Milton tenta di rintracciare il rivale, scoprendo che è stato catturato dai fascisti… Con parole precise e vere, con commozione e furia, Fenoglio fa risuonare la più bella tra le storie d’amore possibili e impossibili.

L’Agnese va a morire
Renata Viganò
Einaudi

«L’Agnese va a morire è una delle opere letterarie piú limpide e convincenti che siano uscite dall’esperienza storica e umana della Resistenza. Un documento prezioso per far capire che cosa è stata la Resistenza […]. Piú esamino la struttura letteraria di questo romanzo e piú la trovo straordinaria. Tutto è sorretto e animato da un’unica volontà, da un’unica presenza, da un unico personaggio […]. Si ha la sensazione, leggendo, che le Valli di Comacchio, la Romagna, la guerra lontana degli eserciti a poco a poco si riempiano della presenza sempre piú grande, titanica di questa donna. Come se tedeschi e alleati fossero presenze sfocate di un dramma fuori del tempo e tutto si compisse invece all’interno di Agnese, come se lei sola potesse sobbarcarsi il peso, anzi la fatica della guerra […]». (Sebastiano Vassalli)

Il partigiano Johnny
Beppe Fenoglio
Einaudi

«”Il partigiano Johnny” restituisce i principî ideali e le paure e le ragioni e i sogni di una intera generazione come nessun libro è riuscito a fare». “Il partigiano Johnny” è riconosciuto come il più originale e antiretorico romanzo italiano sulla Resistenza. La storia è quella del giovane studente Johnny, cresciuto nel mito della letteratura e del mondo inglese, che dopo l’8 settembre decide di rompere con la propria vita e di andare in collina a combattere con i partigiani. Una storia simile a quella di molti altri giovani e di molti altri libri scritti sullo stesso argomento. Ma Fenoglio riesce a dare alle avventure e alle passioni di Johnny una dimensione esistenziale ben più profonda e generale, che racconterà per sempre che cosa sono stati i partigiani e la Resistenza in Italia.

Il sentiero dei nidi di ragno
Italo Calvino
Mondadori

«Un ragazzo del carrugio, sboccato e innocente, cencioso e maligno, fratello di una prostituta e ruffianello di tutti i volenterosi di passaggio, vien messo su contro i tedeschi e ruba a un marinaio, ch’è in camera con la sorella, la pistola. Tutto nasce di qua. Pin, che dei grandi si fa beffe, vuole tenersi la pistola e la nasconde tra i “nidi di ragno”, un posto che sa lui.» Così Cesare Pavese, nel 1947, presenta Il sentiero dei nidi di ragno, che di Calvino è il romanzo d’esordio e il primo capolavoro. A farlo “diventare Calvino” è stata l’esperienza della guerra: «La partecipazione alla Resistenza» scrive Mario Barenghi «segna per lui una decisiva maturazione sul piano umano, prima ancora che intellettuale. Ora sa di avere da raccontare cose importanti; il problema è trovare la chiave giusta, la giusta angolazione».

La ragazza di Bube
Carlo Cassola
Mondadori

Mara è una giovane di Monteguidi, piccolo paese della Val d’Elsa, che all’indomani della Liberazione conosce il partigiano Bube, eroe della Resistenza, e se ne innamora. Questi, tornato alla vita civile imbottito di precetti di violenza e vendetta, ha commesso un delitto e, dopo un periodo alla macchia, viene catturato e condannato a quattordici anni di carcere. Mara, maturata proprio grazie alla forza del sentimento per Bube e divenuta ormai donna, decide di aspettare l’amato con animo fedele e ostinato. Con questo romanzo – pubblicato nel 1960 e seguito nel 1963 da una celebre versione cinematografica interpretata da Claudia Cardinale – Cassola si aggiudica il premio Strega e raggiunge il successo anche internazionale. “La ragazza di Bube” segna una profonda cesura nella narrativa italiana del dopoguerra: benché ispirato a una vicenda realmente accaduta, il romanzo si arricchisce di elementi psicologici e lirici superando le istanze neorealiste, tanto per il linguaggio quanto per il rifiuto dei dogmatismi ideologici. “Il romanzo” sostiene infatti Cassola “viene prima di ogni interpretazione della realtà, è la ricerca continua della verità degli uomini.”

Ne conoscevate o avete letto qualcuno? Qualche libro vi ha incuriosito particolarmente?

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One Reply to “25 Aprile: Festa della Liberazione – Libri a tema

  1. Tanti anni fa- precisamente nel 1991- conseguii la laurea in Lettere moderne presso l’Università degli Studi di Torino con una tesi dal titolo “Realtà e follia nell’opera di Mario Tobino”
    “Tre amici” non era stato ancora pubblicato, ma naturalmente lo comprai e lo lessi almeno due volte nel corso degli anni. Lo scrittore viareggino ha vinto il premio Strega nel 1962 con il romanzo “Il clandestino” che rievoca il periodo della Resistenza mentre il più tardo “Il perduto amore” è ambientato durante il fascismo

     

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