Recensione a cura di Luigia Amico
“Tutto ebbe inizio nel 1793, più precisamente il 18 settembre, il giorno in cui George Washington partecipò alla posa della prima pietra di quello che poi sarebbe diventato il Campidoglio…”
Marco Caciolli propone un romanzo che oserei definire particolare; l’argomento trattato non è dei più semplici, nozioni economiche, finanziarie ed elementi massonici potrebbero risultare ostici a chi non ha familiarità ed è questa la sensazione che si ha approcciando i primi capitoli.
In cosa è possibile riscontrare la bravura dell’autore? Nella sua capacità di catturare l’attenzione del lettore esponendo le suddette notizie in modo chiaro e preciso, eliminando dalla struttura narrativa argomentazioni ridondanti e prolisse. Come detto, la sua capacità espositiva permette al pubblico di apprezzare significativamente il suo primo lavoro di scrittura; sequenze adrenaliniche vanno a miscelarsi uniformemente ad elementi storici ben descritti ed inseriti, nulla sembra essere lasciato al caso ed ogni tassello è fondamentale per completare un mosaico complesso ma ricco.
Il filo conduttore del romanzo ruota intorno ai fondamenti giuridici su cui poggia la Federal Reserve Bank e sulla sete di potere di uomini disposti a tutto pur di dissetare la loro arsura. Le ambientazioni temporali variano e mentre con un salto temporale osserviamo i Padri Fondatori riunirsi per decidere il destino della nazione e salvare il paese da una probabile crisi economica, l’agente dell’MI6 Ethan Davila è impegnato in una missione apparentemente innocua e di facile risoluzione: prelevare dalla sua abitazione Kate Reintzel, libraia residente a Praga e custode a quanto pare di un segreto che potrebbe far tremare le fondamenta del sistema finanziario mondiale. Come nei miglior romanzi di spionaggio nulla è destinato a concludersi in maniera tranquilla e pacifica, Kate, protagonista del romanzo, attira su di sé le attenzioni di una società segreta priva di scrupoli.
“Davanti a lui si materializzò la figura di un occhio stilizzato. La fissò con intensità, in silenzio, cercando di capire quale mai potesse essere il collegamento con un’antica e potente setta che rispondeva al nome degli Illuminati di Baviera.”
Che nesso c’è tra le vicende accadute nel passato, per l’esattezza nel 1793, e quelle del presente? Il segreto di Kate, tramandato di generazione in generazione, affonda le radici proprio in quel lontano 1793 , scoprire cosa nasconde la ragazza permetterebbe di svelare la verità su uno dei misteri più importanti e tenuto tale per oltre duecento anni.
Questioni governative e atti amministrativi creano un connubio perfetto nel momento in cui vanno a scontrarsi con inseguimenti, sparatorie e colpi di scena adrenalinici. Le descrizioni ambientali sono vivide e realistiche, sembra quasi di osservare una fotografia…la menzione di luoghi, edifici e strutture reali è un valore aggiunto all’intera narrazione che si sviluppa su un contesto storico ben documentato. Come riportato dallo stesso autore, solo una minima parte del romanzo è da ritenere fittizia, si potrebbe considerare come un supplemento allo sviluppo della trama.
Dalle origini del sistema bancario arrivando al presente, Marco Caciolli muove i suoi personaggi in un susseguirsi di scene repentine; Kate e l’agente Davila dovranno destreggiarsi tra alleati e nemici doppiogiochisti privi di ogni senso umano. Il rimando ad altre epoche è frequente: un oggetto, un edificio, la menzione di un personaggio e questo crea un filo continuo tra presente e passato.
Ammetto che di mia iniziativa probabilmente non avrei affrontato questa lettura, spaventata forse dalle argomentazioni trattate ma l’assegnazione del romanzo si è rivelata sorprendente perché mi ha permesso in primis di colmare lacune che tali sarebbero rimaste, ma, dettaglio non irrilevante, alcune parti della narrazione permettono spunti di riflessione importanti.
“Il sigillo dei Padri Fondatori” è un romanzo in cui bisogna tenere sempre alta la guardia, nulla è come sembra e la curiosità del lettore sarà stuzzicata da indizi ed elementi ben seminati tra le pagine; impossibile non porsi domande e la voglia di cercare risposte è costante.
“-Nota dell’autore- Cosa succederebbe se la base giuridica su cui poggia la Fed venisse messa in discussione? La risposta non è semplice, ma soprattutto porrebbe i Governi di molti paesi di fronte a una prospettiva che non vorrei dover affrontare nel prossimo futuro.”
Trama
1793. Qualcuno si introduce di notte nella sede del Congresso degli Stati Uniti e ruba dei documenti fondamentali per il futuro economico della nazione, ormai sull’orlo della crisi. Chi è quest’uomo? E come intende sfruttare la refurtiva? 2022. Per l’agente dell’MI6 Ethan Davila, prelevare Kate, una giovane libraia che si è trasferita a Praga, dovrebbe essere una semplice missione di routine, ma ben presto si trasforma in una pericolosa e rocambolesca operazione di salvataggio. Kate è infatti finita sotto il mirino di un’oscura società segreta che, dopo il ritrovamento di una capsula del tempo contenente dei preziosi manufatti, vuole sfruttare il momento per scoprire che fine abbiano fatto i documenti rubati nel 1793 e rivelare la verità su uno dei più importanti misteri dei Padri Fondatori. È possibile che Kate conosca l’ubicazione del loro centenario Sigillo? Che sia davvero in possesso della chiave per assumere il controllo del sistema finanziario mondiale? Fra antiche reliquie, enigmi e sparatorie, i due, sempre senza avere un attimo di respiro, dovranno districarsi in un labirinto di indagini in cui si muovono patrioti, massoni, banchieri e FBI. Una vorticosa caccia al tesoro, sulle tracce di un antico enigma che affonda le proprie radici nel periodo della Rivoluzione Americana e che potrebbe far crollare l’attuale sistema bancario statunitense.