Oggi in casa TSD celebriamo e festeggiamo la Pasqua anche nella letteratura.
Infatti, molti grandi scrittori, da Shakespeare a Goethe, passando per Tolstoj, hanno inserito la Pasqua nelle loro opere o si sono ispirati al suo significato di rinnovamento e rinascita.
Scopriamo quali sono questi libri
Faust di Goethe
Un libro complesso con una trama multiforme e un epilogo che sfiora il tragico. Infatti il protagonista nell’ultimo atto sta per avvelenarsi, ma mentre è in procinto di compiere l’atto decisivo e definitivo, ecco che sente le campane suonare la Resurrezione della Pasqua. E quel suono dolce lo distolgono dal compiere il getso fatale.
Dunque la Pasqua diventa per Faust una resurrezione, nulla che implichi la religione, ma solo un simbolo, un qualcosa di legato e pertinente solo all’uomo e alla sua vita.
Orgoglio e Pregiudizio di Jane Austen
Lasciamo per un momento la tragicità e complessità di Goethe e approdiamo a una autrice più leggera e a uno dei romanzi più conosciuti al mondo. Ebbene, il capitolo 31 di “Orgoglio e pregiudizio” è proprio ambientato nel periodo di Pasqua ed è anche il capitolo in cui si registra il punto di svolta della vicenda narrata: Elizabeth si trova nel Kent e Darcy le fa la proposta di matrimonio. Sebbene lei in quel momento rifiuti la proposta, da lì in poi tutti gli avvenimenti che accadranno anziché allontanarli, finiranno per avvicinarli. La Pasqua, dunque, assurge anche qui a simbolo di rinnovamento.
Anche se, per dovere di cronoca, va detto che un po’ tutti i romanzi sentimentali si svolgono spesso nella stagione del rinnovamento.
Resurrezione di Lev Tolstoj
Un romanzo molto intenso ma non facile. Narra la vicenda del principe Nehljudov che trovatosi fra i giurati di un processo per omicidio, riconosce in una delle imputate Ekaterina Màslova, la giovane serva delle sue zie che lui, in una notte di Pasqua di tanti anni prima, aveva sedotto e poi abbandonato. Da quel rapporto era nato un figlio che la giovane aveva dato in adozione per poi darsi alla prostituzione.
Per espiare le sue colpe, il principe cerca in tutti i modi di aiutarla, arrivando anche a volerla sposare. La Pasqua è quindi associata alla redenzione dei peccati e all’inizio di una vita nuova.
L’urlo e il furore di William Faulkner
Una saga familiare suddivisa in 4 sezioni di cui tre ha come sfondo e ambientazione storica la Pasqua del 1928, in cui molte scene rimandano alle sofferenze di Cristo. Ma l’ultima parte, la quarta, è proprio ambientata nel giorno di Pasqua.
Il romanzo racconta le vicende dei Compson, una famiglia caduta in miseria, e ogni sezione racchiude il punto di vista di 4 personaggi diversi. La quarta parte è narrata da Dilsey Gibson, governante di colore che ha accompagnato e vissuto le varie fasi di tempesta della vita dei protagonisti. La festività pasquale chiude il romanzo come simbolo di resurrezione futura dopo la ripresa dalla situazione in cui si trovano.
Riccardo III di William Shakespeare
Qui irrompe il Venerdì Santo: è al Cristo di questo giorno di sofferenza che si paragona il re stesso quando è in procinto di perdere la corona a favore di Bolingbroke – uno dei Pari del regno, duca di Hereford – e dare così il via agli oltre ottantacinque anni di deposizioni, guerre e assassinii che compongono la Guerra delle due rose.
Concludiamo con una poesia che celebra un fatto storico
Pasqua 1916 di W. B. YEATS
La poesia più celebre di Yeats tra quelle politiche, che parla, attraverso un linguaggio assai ricco di simboli, della rivolta del lunedì di Pasqua del 1916 a Dublino.
Era il 24 aprile 1916 (il Lunedì di Pasqua), quando un gruppo di ribelli irlandesi si rivoltò contro l’occupazione inglese. Un’insurrezione repressa nel sangue ma fondamentale per la futura indipendenza dell’Irlanda. una rivolta in cui persero la vita persone care e meno care al poeta.
Nonostante il poeta si fosse in precedenza dichiarato ostile al nazionalismo armato, con questi versi ha voluto onorare coloro che sono morti durante quel tragico evento come martiri, simili a Cristo, provvisti di una loro “terribile bellezza”.
E a proposito di lunedì di Pasqua… ci vediamo domani, non per una rivolta, ma per qualche curiosità.