Narrativa recensioni

La svastica del cielo – Massimo Moscato

Recensione a cura di Natascia Tieri

Tra Italia e Russia, con cenni all’Ucraina di molto tempo fa, tra passato e presente, amore per l’arte e violenza, tra inganno e crudeltà: ecco il perfetto riassunto de “La svastica del cielo” di Massimo Moscato.

Samara

La trama è avvincente ed intrigante, a tratti lenta e monotona per dare respiro al lettore, con i personaggi molto forti e ben delineati. I colpi di scena, le svolte inaspettate e le descrizioni dettagliate rendono la storia interessante e coinvolgente. I temi affrontati sono profondi e la narrazione è ben costruita, con un ritmo che sa alternare momenti più movimentati ad altri più tranquilli, in modo da mantenere sempre l’attenzione del lettore.

Massimo Moscato ci porta a conoscere torture moderne, purtroppo realmente utilizzate come ad esempio la tortura bianca. La tortura bianca è una forma di tortura basata sull’uso di psicologia, coercizione e tecniche di isolamento. Si tratta di una forma di tortura molto sottile, spesso non riconosciuta come tale, in cui l’accusato viene sottoposto a un trattamento di isolamento, privazione di sonno, privazione di contatto con altre persone, privazione di informazioni e privazione di cibo.

Questo trattamento può durare mesi o anni, durante i quali la vittima viene sottoposta a una serie di pressioni psicologiche che possono portare alla distruzione di una persona. La tortura bianca può anche includere l’uso di droghe allo scopo di indurre alla confessione e può essere accompagnata da altre forme di tortura fisica, come la privazione dell’acqua o la somministrazione di elettricità. Nel libro viene utilizzata dai russi per far parlare uno degli agenti dell’Intelligence italiana:

La tortura bianca aveva sortito gli effetti desiderati, abbassando la sua soglia di concentrazione. Nonostante l’addestramento ricevuto. 

Jacques Damato è il protagonista e l’eroe ma la sua debolezza lo ha fatto cedere e si è fatto raggirare e rubare alcuni pezzi d’arte proprio sotto il naso:

L’orologio indicava appena le 05,09 quando lei scese sorniona. Raccolse i suoi vestiti in silenzio e si diresse verso l’arma dio in punta di piedi.
Totò ronfava tranquillo sul fondo letto, dalla parte di Jacques. Alzò subito la testa.
Lei si bloccò, poi si diresse verso di lui e lo accarezzò teneramente. Lui contraccambiò scodinzolando, poi  si  rimise  a dormire. Eugenio si girò dell’altro lato del letto.
Aprì con cautela gli sportelli dell’armadio, prese l’involucro di pelle, poi uscì senza fare alcun rumore.
È stato più semplice di quanto immaginassi. Dmitry sarà fiero di me, pensò Ivanka Azarov.
Mentre cospargeva i sedili della BMW, con l’acetone che aveva portato nella borsetta, riassaporò col pensiero la nottata di sesso sfrenato con… Jacques Damato.
Veramente appagante. Woooom!

Per me la vera eroina è Nadia Piras, una donna con gli attributi che, zitta zitta, è la vera protagonista ed esempio da seguire, che alla fine è riuscita a smascherare e vincere i cattivi!

Tavole Eugubine

Mi ha colpito molto l’inizio perché ha parlato dei sanniti, popolo che ha abitato anche parte della regione, ed in seguito del Ducato di Urbino, dove ho vissuto anni stupendi della mia vita, quindi mi sono ritrovata in luoghi storici ben conosciuti.

Molto belle le illustrazioni, i disegni e i grafici del libro che alleggeriscono e accompagnano la lettura.

Interessanti gli approfondimenti di Massimo Cascato, in particolare quello inerente alla tortura bianca precedentemente citata :

La pratica descritta della tortura bianca (capitolo 2) è, purtroppo, vera. Altrettanto vere sono le testimonianze riportate da Amnesty International e Human Right Watch.

Trama
Interamna 265 a.C. – Aranth, ultimo Re degli Umbri. “Avvicinati figliolo e ascoltami attentamente. Dovrai consegnare questo prezioso involucro e questo messaggio a mio figlio ormai lontano. Sono trascorsi già tre lustri da quando Velthur è partito con tutta la sua famiglia e un pugno di valorosi guerrieri alla volta delle terre di origine dei nostri antichi Avi. Tu andrai da lui e gleli consegnerai. Un giorno, se il destino vorrà, con quel tesoro potrebbe ridare queste magnifiche terre ai suoi discendenti.” Troverà mai quel tesoro Velthur? Sembrerebbe proprio di no. Già nel Medio Evo vi si interesseranno ben tre Papi. Callisto III, Alessandro VI e Giulio II. Il ritrovamento di nove antiche tavole e di due fibule bronzee, nel 1444 da parte di una contadina di Gubbio, metteranno proprio Callisto III sulle sue tracce. Ma né lui, né i suoi due successori lo troveranno. Solo dopo 2500 anni, gli originali di quegli antichi reperti recuperati a Gubbio, salteranno improvvisamente fuori. A Odessa, in Ucraina. Intorno a questa nuova scoperta si scatena quindi un intrigo internazionale. Vede coinvolti i Servizi Segreti, l’Alto Clero e un potente oligarca russo: Dmitry Fomichev. È l’agente speciale Jacques Damato che contrasta il suo spietato tentativo di arraffare il tesoro degli antichi Umru. Grazie ai criptici indizi contenuti in quell’involucro Jacques troverà, nella Cappella Sistina, l’ultima tessera del puzzle…

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