Recensione a cura di Roberto Orsi
“La gigantesca orifiamma con la croce uncinata veniva illuminata tutte le sere dal fascio di luce dei fari proiettato dal basso verso l’alto. La tenebrosa svastica. Nera come un ragno tozzo e velenoso con quattro zampe belle grosse, un ragno che era diventato un vessillo.”
Una recensione atipica quest’oggi. Non le considerazioni su un singolo romanzo ma un’occasione per raccontarvi una intera trilogia, “Il ciclo del Sole Nero”, saga del duo di scrittori Éric Giacometti e Jacques Ravenne.
I due autori, come dagli stessi confermato nell’introduzione al primo romanzo “Il trionfo delle tenebre”, durante delle ricerche in Russia nel 2016 per la registrazione di un documentario per la TV francese legato al mondo degli archivi massonici depredati dai nazisti e recuperati successivamente dai russi, si imbatterono in un trattato francese di alchimia del Diciasettesimo secolo. Un volume rimasto nascosto per molti anni, studiato dai nazisti all’epoca del regime attratti dagli insegnamenti filosofici ed esoterici della massoneria.
Un’occasione imperdibile per approfondire la ricerca e costruire su di essa una vicenda che potesse dare vita a un thriller esoterico a tutti gli effetti.
Proprio di questo genere parliamo oggi. Si tratta di tre thriller storici che ruotano attorno agli anni ’30 e ’40 del secolo scorso, quando il continente europeo fu sconquassato dai regimi totalitaristici, dal secondo conflitto mondiale e dalla follia collettiva che investì come un’onda nera popolazioni indifese, minoranze etniche, fasce più deboli della società.
La vicenda ruota intorno al simbolo più temuto di quel tempo: la svastica. Una croce a quattro bracci di uguale lunghezza, terminanti ciascuno in un prolungamento ad angolo retto verso destra.
Il simbolo originale che discende da popoli remoti, in età antica, parrebbe prima ancora della civiltà egizia, raffigurava la croce uncinata con i prolungamenti verso sinistra, e non verso destra come invece venne stilizzata dal regime nazionalsocialista. Non si tratta di una differenza di poco conto.
Da sempre considerato “simbolo della vita, del ruolo vivificante del principio supremo dell’universo, il Dio del Cielo, in relazione all’ordine del mondo; rappresenta l’attività (il Verbo greco, l’Oṃ indù) del principio dell’universo nella formazione del mondo, il centro eterno dell’universo che si dispiega temporalmente”. Un simbolo positivo, quindi, adottato nelle culture religiose più antiche, di origine eurasiatica di matrice indoeuropea.
Adottata dal partito nazionalsocialista tedesco, la svastica cambia “direzione” e viene rappresentata con i prolungamenti verso destra. Da immagine positiva si trasforma in negativa. Da simbolo del Bene, passa a rappresentare il Male.
“In nome del Bene che sogna per il suo popolo farà dilagare il Male. Un Male come l’umanità non ne ha mai conosciuti”.
Un Male non comune, ma come lo definiscono gli autori della trilogia, “un male come l’umanità non ne ha mai conosciuti”. Qualcosa che va oltre ogni comprensione e immaginazione. La violenza che si abbatte sull’Europa a opera di generali, gerarchi, militari e poliziotti del Reich, fa rabbrividire ancora oggi.
Giacometti e Ravenne ce la raccontano attraverso tre romanzi d’avventura in cui i servizi segreti di paesi come Germania, Inghilterra, Francia e Russia si scontrano alla ricerca di quattro sacre antiche reliquie: quattro svastiche capaci, se riunite, di sprigionare una forza incontrastabile e determinante per le sorti della Seconda Guerra Mondiale. Quatto svastiche disperse nel mondo dai signori dei popoli dell’antichità.
Riti esoterici e credenze mistiche legate al mito ancestrale della razza ariana la fanno da padrone nella narrazione del duo francese.
L’esistenza di un continente perduto, Iperborea, culla della razza ariana, è un chiodo fisso per Heinrich Himmler, Reichsführer e uno tra gli uomini più potenti del nazismo dopo Hitler. L’organizzazione Ahnenerbe da lui voluta e fondata insieme a Herman Wirth e Walter Darré nel 1939 ha come obiettivo quello di dimostrare la discendenza pura e ariana della razza tedesca. Ogni possibile collegamento, ogni documento, opera o reliquia che possa collegare il popolo tedesco alle conoscenze primordiali capaci di spiegare i misteri del creato o sprigionare una forza soprannaturale, finisce nel mirino degli studiosi dell’Ahnenerbe.
Una lotta all’ultimo sangue per impossessarsi delle sacre reliquie e di tutto quello che questo comporterebbe. Corse contro il tempo tra Spagna, Francia, Creta, Russia, Inghilterra, tra personaggi doppiogiochisti, agenti segreti sul filo del rasoio, dove pochi centimetri nell’esplosione di un colpo di pistola possono significare vita o morte.
Nel corso della trilogia si assiste all’ascesa del Führer Adolf Hitler, fin dalla sua gioventù di soldato al fronte nella Prima Guerra Mondiale e successivamente in una Germania devastata che ha raggiunto un fondo dal quale può solo rialzarsi. Un terreno fertile per ideologie nazionaliste, capaci di fomentare la voglia di rivalsa e di riscatto di un popolo che si considera vessato, in una posizione che non gli è consona.
Da qui nasce il sentimento di appartenenza così forte e distinto del popolo tedesco che si identifica con quell’uomo di origine austriaca, forse anche lontano dai canoni tipici ariani, eppure capace di risollevare le coscienze e diventare un Dio, tra venerazione e paura.
“É più di un culto della personalità, è venerazione. Una venerazione che spinge i popoli a immolarsi al loro Dio”.
Tra i personaggi principali sicuramente Tristan Marcas, un francese trafficante ed esperto di Storia dell’Arte che viene coinvolto dal Reich alla ricerca delle svastiche perdute. Un personaggio dal passato oscuro che il lettore scopre durante la lettura. Affiancato da personaggi femminili come Erika Von Essling, ereditiera e archeologa tedesca, e Laure, francese con discendenza legata ai catari, Tristan si ritrova molto spesso in situazioni ad alta adrenalina e pericolo.
Non mancano anche personaggi realmente esistiti come Winston Churcill, gli stessi Hitler e Himller, Göring e Hess.
Parte molto interessante e particolare quella giocata dallo scrittore ed esoterista Aleister Crowley, ancora oggi da molti considerato una figura controversa e fonte di ispirazione per il satanismo moderno.
“Le tenebre dell’ignoranza oscurano il mondo. Ci hanno tolto il nostro destino, ci hanno tolto la memoria, ci hanno rubato la forza, hanno fatto di noi degli uomini senza futuro, senza speranza…”
Tre romanzi ricchi di azione e colpi di scena. Una scrittura fluida e mai prolissa che mette al centro del palcoscenico inseguimenti, enigmi e sparatorie, senza perdere di vista la prospettiva storica ed esoterica della vicenda.
Il trionfo delle tenebre
1938. In un’Europa sull’orlo dell’abisso, un’organizzazione creata da Heinrich Himmler, l’Ahnenerbe, saccheggia luoghi sacri in tutto il mondo alla ricerca di quattro reliquie a forma di svastica rappresentanti i Quattro elementi: secondo un’antica profezia risalente ai tempi di Federico Barbarossa, chiunque riuscirà a impossessarsene otterrà il potere di dominare il mondo intero. Karl Weistort, colonnello nazista appassionato di esoterismo e direttore dell’Ahnenerbe, vuole entrare in possesso delle reliquie per far trionfare le tenebre e dar vita al regno eterno del Terzo Reich.
Dopo una spedizione in Tibet dove in un santuario buddhista viene ritrovata la prima svastica, Weistort organizza, alla ricerca della seconda preziosa reliquia, un’azione pericolosa e segreta che coinvolgerà in prima persona molti protagonisti della Seconda guerra mondiale, insieme a una serie di indimenticabili personaggi: Tristan, trafficante d’arte dal passato oscuro; Erika, un’affascinante archeologa tedesca; Laure, ultima erede di un castello legato alla secolare storia dei Catari; e ancora, un’unità di controspionaggio controllata direttamente da Winston Churchill e collegata alla massoneria britannica. La posta in gioco è altissima e tutti sono disposti a mettere a rischio la propria vita pur di avere successo.
La notte del Male
Novembre 1941. L’esercito del Terzo Reich è alle porte di Mosca e la Germania sta per vincere la guerra. Per Himmler, capo delle SS, la vittoria sarà definitiva se riuscirà a impadronirsi di una svastica sacra scomparsa in Europa. Per Churchill è dunque assolutamente necessario trovare questa reliquia prima dei nazisti. Tutti si rivolgono a Tristan Marcas, agente segreto con un passato oscuro. Al centro di questa guerra occulta tra le forze del Bene e del Male, Laure, combattente della resistenza francese, ed Erika, archeologa tedesca, si scontreranno in una lotta spietata. Da Berlino a Londra, dalla misteriosa Creta all’Italia di Mussolini, chi vincerà questo duello tra luce e ombra? E se la verità si trovasse nei segreti proibiti di un certo Adolf Hitler?
La reliquia del caos
Sud Ouest Luglio 1918. La famiglia imperiale russa viene giustiziata dai rivoluzionari. Per salvarsi lo zar Nicola II sarebbe disposto a rivelare dove si trova la quarta svastica, ma viene ucciso prima di poterlo fare. Luglio 1942. Mai l’esito del conflitto mondiale è parso così incerto. Se l’Inghilterra sembra aver evitato ogni rischio d’invasione, la Russia di Stalin si sta piegando sotto i colpi degli eserciti di Hitler. L’Europa è a un punto di svolta. Attraverso la grande caccia alle svastiche, si scatena una guerra occulta nel tentativo di far pendere l’ago della bilancia: chi si impadronirà dell’oggetto sacro avrà la vittoria. Tristan Marcas, agente doppiogiochista dal passato oscuro, si mette alla ricerca di un prezioso reliquiario che contiene la svastica dei Romanov, arrivando a organizzare un furto rocambolesco al British Museum. A Berlino, Mosca e Londra, inizia un’incredibile corsa contro il tempo, che trascina in una spirale vertiginosa Erika, l’archeologa tedesca, e Laure, la giovane combattente della resistenza francese. Terzo capitolo de “Il ciclo del Sole Nero”, saga del duo di scrittori Éric Giacometti e Jacques Ravenne.