Recensione a cura di Sabrina Poggi
Tirolalleru, lalleru, lallà, questa Calabrisella morire mi fa.
Un libro che incuriosisce già dal titolo, diviso in sezioni che fanno riferimento alle fasi della vita della protagonista, ma anche alle sue numerose “morti”.
La vicenda prende il via nei primi anni del Novecento a Ievoli, piccolo paese della Calabria dove si vive di fatica e del poco che offre la terra e dove le donne non hanno altra scelta che sposarsi e fare figli.
Così anche Assunta, la madre della protagonista che dà il titolo al romanzo, si ritrova ad appena quattordici anni sposata ad Antonio, marito e padre padrone, perfetta incarnazione del “maschio” dell’epoca, soprattutto nei piccoli centri del Sud.
Per fortuna della donna, l’uomo si allontana prima per combattere nella Grande Guerra, poi per andare a cercare fortuna in America, sparendo per anni senza dare notizie di sé o inviare denaro alla sua famiglia.
[L’emigrazione] smantellava il tradizionale concetto del patriarcato. In fin dei conti, Assunta o qualsiasi altra donna riuscivano a fare tutto da sole, dunque a che accidenti serviva un marito?
Assunta accudisce la casa ed i figli, concepiti durante i brevi soggiorni di Antonio in paese. Tra questi spicca la più grande, Stella Fortuna, bellissima e intelligente, abile in tutto quello che fa e desiderosa di primeggiare, ma soggetta a incidenti rocamboleschi che la conducono più volte a un passo dalla morte fin dalla più tenera età. Alla malasorte di Stella, la madre può opporre solo foglie di menta e scongiuri contro il malocchio, convinta che sia l’invidia per questa figlia tanto bella e tanto vivace ad attirare le disgrazie.
Nonostante tutto, Stella cresce e vive quasi in simbiosi con la sorella Concetta, altrettanto bella, ma meno brillante e più indifesa, una creatura da proteggere e facile al pianto. Nonostante la povertà e il duro lavoro a cui tutti sono costretti fin dall’infanzia, la famiglia riesce a tirare avanti e a raggiungere persino un certo benessere, ma il ritorno di Antonio deciso a ricomporre la sua famiglia in America scombina completamente le carte in tavola.
Ci si imbarca su una nave sapendo che, in un modo o nell’altro, è per sempre. Ma capire cha cosa significa per sempre… be’, è una cosa da cui il cuore cerca di proteggerci.
Nonostante la contrarietà delle donne, la volontà del capofamiglia si impone e tutti partono per gli Stati Uniti, e Stella sfugge all’ennesima morte!
Inizia per tutti una nuova vita, il lavoro non manca e si scoprono comodità sconosciute, come il bagno in camera o la luce elettrica, però ci sono anche grandi difficoltà: bisogna imparare una nuova lingua, ottenere la cittadinanza, adattarsi a un nuovo stile di vita. La comunità italiana resta un punto di riferimento e se per un verso all’interno di questa ci si supporta e ci si aiuta a vicenda, per l’altro questa coesione rende difficile uscire da questa cerchia ristretta e integrarsi nella nuova patria.
Colpisce la dicotomia tra la vita al paese e quella in America, la prima sicuramente più misera e dura, ma guardata sempre con nostalgia, tanto che nei momenti più bui il pensiero di Stella tornerà sempre tra gli uliveti e i monti di Ievoli.
Intanto i giovani crescono e Concetta, ribattezzata Tina per avere un nome più consono alla nuova vita, cerca nel matrimonio la sua realizzazione. Invece Stella, nonostante i corteggiatori, continua a opporsi a quello che sembra l’unico destino per le donne, orripilata alla sola idea del matrimonio.
«E se non sono come le altre donne, mamma?» Le mancò il respiro prima di riuscire a terminare la frase.
«Sì che lo sei. Noi donne siamo tutte uguali.»
Sembra sul punto di prendere le redini della propria vita, ma alla fine, convinta con le cattive molto più che con le buone, deve capitolare e accettare il matrimonio con Carmelo, onesto e lavoratore, ma incapace di comprendere questa donna così particolare.
Avrà una numerosissima prole, figli che cresceranno un po’ selvaggi, ma che si integreranno sempre più con lo stile di vita americano, fino a dare origine a nuove generazioni, a cui spetterà la narrazione della storia di Stella, che morì sette o forse otto volte e della sua numerosa famiglia.
Fhilj picciuli, guai picciuli; fhilj randi, guai randi (proverbio calabrese)
Il libro è raccontato dal punto di vista del “narratore onnisciente”, che spesso strizza l’occhio al lettore e lo stuzzica con accenni alle vicende future; nel corso della lettura si scoprirà chi narra la storia e quale è il suo rapporto con Stella e la sua famiglia.
Tutta la trama è sorretta da magistrali personaggi femminili, mentre gli uomini sono visti piuttosto negativamente. La scrittura è scorrevole, anche per merito di una buona traduzione e la lettura è piacevole, una bella saga familiare che merita l’attenzione del lettore.
Trama
Ievoli, Calabria, anni Venti. Per Stella Fortuna la morte è sempre stata parte della vita. La sua infanzia è costellata di inaspettati, quasi mortali incidenti avvenuti nei modi più strani. Pentole di melanzane bollenti, porte che sembrano stregate, animali impazziti… Tutte le volte, Stella è stata davvero troppo vicina alla morte. Anche la madre è convinta che sua figlia sia sotto l’influenza del malocchio. Nel piccolo villaggio in cui vivono, Stella è considerata strana perché è bellissima e intelligente, eppure sfrontata e fredda come il ghiaccio. La ragazza usa tutta la sua forza per proteggere Tina, la sorellina, molto più debole e meno dotata di lei. Ma il carattere indomito di Stella provoca le ire del padre Antonio, un uomo che pretende assoluta obbedienza dalle donne, e il cui più grande apporto alla famiglia consiste nella sua prolungata assenza. Quando i Fortuna, poco prima della Seconda guerra mondiale, decidono di emigrare, Stella e Tina devono affrontare insieme l’ostilità del Nuovo Mondo. E Stella capisce che dovrà combattere la sua stessa famiglia per essere indipendente. Ma nessuno sopravvive a così tante quasi morti senza un motivo… Juliet Grames, ispirandosi alle vicende della sua famiglia, di origini italiane, ha scritto un esordio che è una piccola gemma, venduto in quindici paesi nel mondo. Una saga familiare tra Vecchio e Nuovo Mondo intrisa di realismo magico e con una protagonista indimenticabile che ha stregato stampa e librai indipendenti. Un’epopea travolgente. Una storia di sorellanza, segreti inconfessabili e sogno americano. Una donna che combatte con tenacia contro il suo stesso destino.