Narrativa recensioni

Recensione “Il sangue del drago” – Claudia Renzi

Roma, 1634. Lo scultore Gian Lorenzo Bernini riceve una lettera che getta ombre sulla morte del cardinale Stefano Pignatelli, avvenuta undici anni prima. Si parla di avvelenamento: diceria o assassinio? L’artista, impegnato in innumerevoli commissioni da portare a compimento, non può tuttavia ignorare ciò di cui è stato messo a parte, anche in virtù di una muta promessa fatta a un suo mecenate, il cardinale Scipione Borghese, anch’egli morto da poco. Come può ora, dopo anni, risalire alla verità?

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Recensione “L’ultimo respiro del tramonto” – Luca Vanoli

Capodimonte, Anno Domini 1664.
Ro, l’intraprendente figlia del conte Cardelli, si ribella all’idea che Renzo Tanielli, il giovane figlio di un suo fittavolo, debba marcire in prigione per qualche furtarello di poco conto. Non esita perciò a intercedere presso il Tribunale di Viterbo per ottenere la sua custodia, sfidando il parere contrario del suo consigliere e dei suoi familiari.

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Recensione “Julie” di Ida Amlesu – Sonzogno Editore

Costruito come una piece tetrale (con tanto di divisione in Atti e Intermezzi) che catapulta il lettore nella Francia tra fine Seicento e inizio Settecento e che vede protagonista una persona, una donna, un’esule, un cavaliere: Julie d’Aubigny, (sposata de Maupin), figlia di Gaston d’Aubigny, un maestro d’armi che addestrava i futuri paggi del Re, di famiglia decaduta, ma pur sempre nobile. Istruita dal padre come un maschio nelle arti della spada, e cresciuta come una dama dal Conte d’Armagnac, che ne fa il suo giullare e la sua amante.

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Recensione a “Sotto mentite spoglie” – Patrizia Pesaresi

L’autrice padroneggia con vera maestria il genere a cavallo tra il mistero e il giallo, così come è padrona della lingua italiana; col suo stile sobrio e limpido conduce il lettore fin sulla scena del libro, dei fatti resi in maniera molto simile alla scena di un film vero e proprio. La finzione dentro la finzione: è questo forse l’aspetto più interessante del libro.

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Le dame del Faubourg – Jean Diwo

Col fagotto in spalla e il bastone da apprendista, Jean Cottion arriva alle porte di Parigi in una giornata di sole del regno di Luigi XI. Dopo aver lavorato alle dipendenze di maestri falegnami di tutta la Francia, si presenta alla porta di Pierre Thirion del Faubourg Saint-Antoine per l’ultima tappa del suo tour. Come una vena nel legno, il racconto si dipana attraverso i secoli in un vivace sobborgo parigino dove si intrecciano le vite delle badesse di Saint-Antoine-des-Champs, dei loro amici maestri mobilieri e di artigiani, nobili, borghesi…

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