“Amo scolpire, non è il mio vero lavoro, però scavare il legno per estrarre un fiore, una figura o una farfalla mi procura una gioia profonda. Mi sento il padrone di un reame da sogno.”
“Le dame del Faubourg” è il primo libro di una serie scritta da Jean Diwo che abbraccia diversi secoli di storia francese. Il romanzo prende spunto dalla nascita del quartiere del Faubourg nella città di Parigi, noto ancora oggi per le botteghe di artigiani e la grande tradizione legata alla lavorazione del legno.
Il racconto ha origine dalle vicende del capostipite della famiglia Cotton il quale ebbe il grande merito di avviare una tradizione secolare. Di ritorno dal suo tour in tutto il paese di Francia, Jean si stabilisce nel sobborgo di Sant’Antoine dove viene accolto da una famiglia locale.
La vita del sobborgo ruota attorno a quella del monastero retto da una badessa molto sensibile alla bellezza e all’arte. Con l’appoggio della prima “dama del Faubourg”, così vengono chiamate le badesse che si succedono alla guida dell’abbazia, il primo protagonista della saga avvia la propia impresa di lavorazione del legno. Dalle sue mani scaturiscono creazioni che diverranno simbolo del quartiere stesso e della grande capacità degli artigiani locali.
“Per lui il legno era come l’aria, il fuoco o l’acqua: un elemento vitale, un materiale carico di magia che la mano dell’artigiano rianimava, restituendo a quelle assi secche la libertà degli alberi nella luce del mattino”
Grazie alla concessione di re Luigi XI, gli artigiani del Faubourg ottengono indipendenza e una forte autonomia rispetto alle corporazioni locali. Ciò permette loro di liberarsi, fin da subito, delle restrizioni e imposizioni della corporazione ed esprimersi con la massima libertà e inventiva sotto la direzione e la protezione delle badesse dell’abbazia.
L’arte dell’intaglio e dell’intarsio del legno assume una grande importanza e il piccolo quartiere di Sant’Antoine con il tempo vede crescere il numero di artigiani e di botteghe impegnate nella lavorazione.
Questo romanzo di 789 pagine raccoglie tutte le vicende dei personaggi che animano per oltre tre secoli il sobborgo. Un quartiere che a quei tempi si trovava ancora al di fuori delle mura della città di Parigi. Il lettore assiste a una vera e propria epopea attraverso gli occhi degli uomini e delle donne che resero grande il Faubourg.
Storie di amore e passione animano la vita dei tanti personaggi ai quali Jean Diwo ha voluto rendere omaggio e grande onore. Seppur non risulti facile seguire tutti i gradi di parentela, i matrimoni e le alleanze tra le famiglie, si rimane invischiati nelle vicende con un senso di attaccamento via via maggiore. Con il procedere nella lettura cambia la società di riferimento del romanzo, si assiste al passaggio dei secoli in un susseguirsi continuo di generazioni.
“Ogni mese portava la sua parte di disgrazie: la guerra tra i principi con Condè e de Coligny a capo dell’esercito ugonotto; le battaglie nelle province; l’assedio di Parigi; l’assassinio del duca di Guisa; la pace di Amboise; la morte di Montmorency alle porte della capitale; la pace di Longjumeau; il divieto, pena la morte, di esercitare la religione riformata”.
Non tutti i giovani delle famiglie del Faubourg seguiranno le orme dei predecessori. C’è chi si dedicherà principalmente al commercio, chi alla produzione delle stoffe, ma sempre con il cuore rivolto alle origini. Anche coloro che abbandoneranno il Faubourg non rinunceranno a tornarci in almeno una fase della loro vita.
L’autore inserisce le vite di personaggi di fantasia all’interno del contesto storico più fedele alla realtà. La storia di Parigi rivive e pulsa tra le pagine di questo romanzo che ha venduto milioni di copie in Francia e che la casa editrice “21 lettere” ha riportato al pubblico italiano in questa edizione tradotta da Luisa Rigamonti. Un lavoro importante di riscoperta dei grandi classici stranieri che ci permette di vivere storie bellissime e indimenticabili.
Gli avvenimenti che segnarono la storia di Francia sono riportati nel romanzo come episodi che riflettono la loro luce sulle vite di uomini comuni. Il contrasto anche violento tra cattolici e ugonotti, la notte di San Bartolomeo, la pace di Abbas, gli editti di Nantes, le battute e le vicende che porteranno a uno degli avvenimenti più importanti della storia dell’umanità: la rivoluzione francese. Il romanzo si chiude proprio alla vigilia della presa della Bastiglia, il 14 luglio 1789 (il numero di pagine del romanzo sembra quindi non essere casuale). Nonostante il grande numero di personaggi la scrittura di Diwo incanta per la sua semplicità e fluidità, con indubbiamente un grande merito da indirizzare all’opera di traduzione in Italiano affidata a Luisa Rigamonti.
La lavorazione del legno e la creazione di mobili, sedie, letti e credenze impreziosite da lavorazioni e abbellimenti decorativi, lasciano un segno nella storia dell’uomo. Creazioni che supereranno la linea del tempo rimanendo quali simboli imperituri dall’ingegno dell’uomo.
Sorprende la dedizione dei personaggi del romanzo che molto spesso mettono in primo piano l’amore per la loro attività, coadiuvati e supportati dai personaggi femminili a cui l’autore dona un ruolo non di secondo piano. Donne dall’animo gentile e dalla volontà ferrea che in diverse occasioni agiscono da sprone per i mariti e i figli, soprattutto nel momenti più difficili.
Mentre il Faubourg amplia i propri confini e le proprie capacità l’autore coinvolge il lettore con episodi che si distaccano dal corpo principale. Ecco allora i viaggi in Italia, nella culla del rinascimento a Firenze di Dennis e Anna; la missione a Venezia per carpire il segreto degli specchi perfetti prodotti a Murano.
Pagine di grande riflessione e di profonda intimità tra i protagonisti si alternano a capitoli più avventurosi, come quelli legati ai primi esperimenti di volo dei fratelli Mongolfiere, una delle grandi conquiste dell’uomo nel diciottesimo secolo.
Le dame del Faubourg, pur rimanendo all’ombra delle loro celle giocano un ruolo primario all’interno della narrazione. Rimangono un punto focale attorno a cui ruotano le vicende.
Senza la loro intercessione e dedizione nei confronti degli artigiani e le battaglie combattute per mantenerne l’indipendenza, il sobborgo di Sant’Antoine probabilmente non avrebbe avuto lo stesso successo. La propensione per la bellezza delle creazioni artigianali rendono possibile la creazione di ricchezza e il mantenimento di uno stato sociale benestante e florido per tutto il sobborgo.
Tre secoli di storia affrontati dal romanzo diventano un viaggio per il lettore che si trova ben presto affascinato dalla lavorazione degli artigiani che misero il loro ingegno al servizio della collettività. Da semplici artigiani, nel corso del tempo le famiglie dei Cotton e le altre protagoniste del romanzo si avvicinano alla classe borghese parigina che animava i circoli culturali e letterari del tempo.
Jean Diwo ha riportato su carta un affresco totale della storia francese dove i colori del mogano esaltano l’unione di intenti e la perseveranza nel raggiungere gli obiettivi prefissati. I legami tra i personaggi sono forti e robusti come il legno che lavorano. Anche nelle difficoltà ritrovano quel senso di appartenenza che riesce a spingerli oltre l’ostacolo.
Un romanzo storico che affronta la storia dell’uomo, il progresso, il divenire e la capacità di adattarsi ai solchi disegnati dal destino.
“Ti voglio dare una ricetta di vita che mi ha aiutato in diverse occasioni negli ultimi due anni, che non sono sempre stati facili: quando non si può fare altro, bisogna collaborare con l’inevitabile. Così riesci a sopravvivere, aspettando il giorno in cui potrai intravedere una via d’uscita e sperare di ritrovare la felicità.”
Trama
Col fagotto in spalla e il bastone da apprendista, Jean Cottion arriva alle porte di Parigi in una giornata di sole del regno di Luigi XI. Dopo aver lavorato alle dipendenze di maestri falegnami di tutta la Francia, si presenta alla porta di Pierre Thirion del Faubourg Saint-Antoine per l’ultima tappa del suo tour. Come una vena nel legno, il racconto si dipana attraverso i secoli in un vivace sobborgo parigino dove si intrecciano le vite delle badesse di Saint-Antoine-des-Champs, dei loro amici maestri mobilieri e di artigiani, nobili, borghesi… ma soprattutto delle donne di tutti i ceti sociali, famiglie unite dall’amore per il legno, materiale vivo e nobile. Le dame del Faubourg è il primo volume di una trilogia.