…sparì?
Oggi verrà innalzata non soltanto dalla squadra di calcio vincitrice dei primi mondiali invernali della Storia, ma anche, figurativamente, dal personaggio storico dell’altro mondiale, l’History Word Cup targato TSD!
Ma se la coppa del mondo sparisse e non si trovasse più?
È quanto accadde durante la Seconda guerra mondiale, una storia degna di un thriller e quindi siamo proprio nel posto giusto per raccontarla.
Il protagonista di questo thriller storico è Ottorino Barassi, napoletano, classe 1898, la cui famiglia, a inizio Novecento, si trasferì a Cremona. Qui sviluppa la sua passione per il calcio, segue un corso per arbitri e ne ottiene l’abilitazione nel 1920. Il suo percorso lo porta a diventare prima Vice Presidente dell’Aia, poi Cassiere della lega serie A. Si trasferisce a Roma e nel 1933 diventa Presidente della FIGC e nel 1934 riceve il compito di organizzare, in Italia, il campionato mondiale di calcio (che allora era chiamato Coppa del mondo Jules Rimet, dal nome di colui che inventò la competizione). I mondiali furono vinti dall’Italia, così come 4 anni dopo.
Nel 1938, dunque, allo scoppio della seconda guerra mondiale, la coppa del mondo si trovava in Italia, precisamente a Roma, nelle sede di una banca. Da lì sarebbe uscita solo per passare alla nazione vincente dei successivi Mondiali.
Ma da lì, invece, mani ignote la fecero sparire.
La coppa Rimet venne prelevata dalla banca e consegnata a Ottorino Barassi, all’epoca Vicepresidente FIFA e segretario della Federcalcio Italia. Barassi, che non dimentichiamo era un funzionario pubblico in epoca fascista, non ci pensò su due volte e la portò a casa sua, in Piazza Adriana, vicino castel Sant’Angelo. Ma anziché metterla in bella vista, magari in salone, andò in camera da letto, prese una scatole di scarpe, ci tolse le scarpe e ci mise dentro la Coppa Rimet.
I tedeschi arrivarono a casa di Barassi: la coppa Rimet andava requisita, per essere fusa o, secondo le malelingue, per essere consegnata a Hitler in persona – amante delle cose esoteriche. Barassi dichiarò che la coppa era custodita al CONI, ma le SS non gli credettero e perquisirono la casa. Guaradrono ovunque, ma la scatola di scarpe con la Coppa Rimet tremante all’interno, non attirò la loro attenzione e fu salva.
Dopo qualche anno, nel 1946, lo stesso Ottorino Barassi la portò in Lussemburgo.
La coppa Rimet e i Mondiali di calcio erano salvi.
Ci fu un’altra circostanza in cui la coppa Rimet venne rubata davvero, ma avvenne nel 1966 e questa è un’altra Storia.