Sapete che la Tomba del Conte Dracula, il leggendario e famigerato Conte Vlad III, potrebbe trovarsi a Napoli? Oggi per l’ultimo approfondimento del #MeseStorico targato TSD, un articolo molto particolare.
Ma chi era il conte Vlad III Dracul noto come Vlad Tepes l’Impalatore?
Nacque nel 1431 a Sighisoara in Transilvania, secondogenito di Vlad II Dracul principe della Valacchia e membro del Sacro Ordine del Drago, un ordine fondato nel 1418, con il compito di proteggere la cristianità del sacro romano impero dalle continue minacce della potenza Ottomana.
Vlad II venne assassinato insieme al figlio primogenito e Vlad III promise di vendicare il padre. Iniziò così la sua ascesa al potere che lo portà a diventare principe di Valacchia nel 1457. Grazie al sostegno dei Turchi intraprese numerose battaglie per la conquista della Transilvania con varie incursioni militari ripetute nel tempo. L’ultimo attacco fu uno dei più sanguinosi: morirono più di 20.000 persone.
Vlad III passò alla storia come un valoroso e sanguinario guerriero della Romania. Fiorirono anche molte leggende sulla sua crudeltà e sui presunti patti che avrebbe stretto con il Demonio.
Nel 1461 Vlad III dichiarò guerra ai Turchi che, nel frattempo, erano diventati nemici. Non avendo l’appoggio di nessun altro Sovrano fu costretto a scappare. Tentò, quindi, di entrare in Transilvania dove fu arrestato e imprigionato con una falsa accusa di alto tradimento. Dopo dodici anni di prigionia, una volta libero, tentò la riconquista della Valacchia ma morì nel 1476 proprio nella battaglia contro Basarab III nel tentativo di spodestarlo.
Le circostanze della sua morte non furono molto chiare, ne esistono diverse ipotesi: secondo la versione originale fu ucciso in battaglia dai turchi, ma altre fonti dicono che fu ucciso dai suoi ufficiali, che durante la battaglia colsero l’occasione di liberarsi del crudele tiranno.
La sua testa recisa venne portata come trofeo a Costantinopoli e il suo corpo venne sepolto in un monastero dell’isola di Snagov, vicino Bucarest.
Durante degli scavi archeologici nel 1932 la tomba ritenuta di Vlad III venne trovata vuota, o meglio, con all’interno solo ossa di animali bovini.
Gli archeologi effettuarono altri scavi nello stesso luogo e in una seconda tomba venne trovata una bara rivestita con un tessuto rosso, il corpo del defunto era di sesso maschile vestito con un abito di velluto con bottoni d’argento e d’oro. il volto coperto da un drappo di seta. Tra gli altri oggetti venne rinvenuto un anello con un turchese dove era scolpito un drago. A contatto con l’aria il corpo però si decompose senza che prima gli archeologi potessero vederne il volto o scattare delle foto.
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la tomba
La tomba di Dracula potrebbe risiedere nel vivace e colorito centro storico di Napoli all’interno del prezioso Complesso Monumentale di Santa Maria La Nova.
Nel 2014 il ricercatore Raffaello Glinni, dall’analisi di manoscritti italiani del XV e XVI secolo giunse ad ipotizzare che la principessa Maria Balsa, fuggita a Napoli nel 1479 a causa delle persecuzioni turche ed accolta nella città da Ferdinando d’Aragona, potesse essere la figlia segreta del conte Vlad Tepes. La principessa sposò Giacomo Alfonso Ferrillo.
I resti del padre morto in battaglia sarebbero stati prelevati da Maria per seppellirli quindi nella città partenopea della famiglia acquisita.
La grande tomba di marmo quattrocentesca gentilizia della Famiglia Ferillo, inserita nel complesso monumentale di S. Maria la Nova, e più precisamente nel Chiostro minore di S. Giacomo della Marca, rivela diversi simboli effettivamente estranei al nobile Mattia Ferrillo ufficialmente lì sepolto.
Sulla lapide della tomba risalta un gigantesco elmo da cavaliere sormontato da una testa di drago e fiancheggiato da due sfingi contrapposte. Gli studiosi sostengono che la lapide dovesse appartenere ad un cavaliere dell’Ordine del Drago di cui faceva parte il padre di Dracula, mentre le due sfingi opposte fanno probabilmente riferimento al nome della città egizia di Tebe, associabile anche a “Tepes” e richiamando quindi il nome di Vlad Tepes o Vlad Dracul.
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Un altro legame con la terra di cui fu principe il conte Vlad Dracula è uno stemma che rappresenta due delfini accoppiati, stemma della regione della Dobruja, zona della Romania attigua alla Valacchia, governata da Vlad Tepes e luogo in cui egli vinse la battaglia contro i Turchi. Lo stemma potrebbe quindi avere una valenza celebrativa di questa vittoria, come evidenzierebbe anche il guerriero rappresentato sulla parte superiore della tomba, con il simbolo dell’Ordine del Dragone.
Un altro mistero avvolge l’epigrafe crittografata posizionata dietro la lapide nobiliare e la sua decifrazione e ancora in fase di studio, ma le uniche parole attualmente decodificate sono proprio “Blad” (leggibile come Vlad) e “Balcano”.
Un mistero avvolge questa tomba che possiamo definire incomprensibile è che un’area a quadrilatero del marmo emani inspiegabilmente calore, come rileva la termocamera con cui la tomba è stata esaminata.
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Curiosità
Vlad III si conquistò la reputazione di uomo crudele e sanguinario che si diffuse in tutta Europa, ma ancora oggi è venerato come eroe popolare in Romania, per aver protetto la popolazione rumena.
Si narra comunque che ogni mattina i monaci del convento di Snagov andrebbero a pregare sulla tomba di Vlad con lo scopo di “farlo stare buono”.
Il soprannome di Tepes (Impalatore) deriva dalla sua abitudine di punire i malfattori e i nemici impalandoli, era in quel tempo una pratica molto usata.
Si narra che, nel corso della Pasqua del 1459, invitò i boiardi, che in precedenza avevano tramato contro di lui, ad un banchetto in segno di distensione. Alla fine, li fece impalare tutti, e i servi disgustati e inorriditi assistettero al macabro spettacolo di vederlo intingere del pane in un piatto contenente il sangue delle sue vittime.
Per la sua brutalità e per l’origine del suo nome Vlad fu celebre fonte d’ispirazione per lo scrittore irlandese Bram Stoker nella creazione del suo personaggio più famoso, il vampiro Conte Dracula, protagonista dell’omonimo romanzo del 1897.
Il chiostro piccolo di Santa Maria la Nova, una delle chiese più visitate della città di Napoli darebbe quindi ospitalità all’eterno riposo del personaggio storico su cui lo scrittore irlandese Bram Stoker ideò la sua novella gotica. Particolare è anche il fatto che lo stesso Stoker visse a Napoli nel 1875, insieme a suo padre.