No, non è recente, nessuno di quelli da noi vissuto ultimamente è annoverato (ancora) come l’anno peggiore. E nemmeno il quinquennio 1941-1946, seppur sarebbe oltremodo papabile a vincere l’Oscar come “anni peggiori”.
Dobbiamo andare indietro di molti e molti millenni, fino al 536 dopo Cristo.
È questo l’anno considerato il peggiore che l’uomo abbia mai vissuto, l’inizio di uno dei peggiori periodi al mondo, almeno così ha dichiarato a Science Magazine l’archeologo e storico medievale della Harvard University, Michael McCormick.
Tutto iniziò con con una eruzione vulcanica (qualcuno dice del Krakatoa), forse anche più di una, da qualche parte nell’emisfero settentrionale che provocò l’innalzamento di una misteriosa polvere che come una nebbia oscurò il Sole per 18 mesi; le temperature estive in Europa precipitarono a 2,5 ℃, mentre in Cina nevicò.
“Il Sole emetteva la sua luce senza splendore, come la luna, durante tutto questo anno, e sembrava estremamente simile al sole in eclissi“, così scriveva lo storico bizantino Procopio.
Facile immaginare le conseguenze di questi eventi: i raccolti iniziarono ad appassire, la gente iniziò a morire di fame e scoppiarono numerose guerre. Questo, però, è solo l’inizio.
Nel 541 arrivò la peste in Egitto, la cosiddetta peste di Giustiniano, che fece tra i 50 e i 100 milioni di morti, in pratica un terzo della popolazione dell’impero bizantino; in Perù una grave siccità afflisse la popolazione della cultura Moche e le temperature restarono basse per circa un secolo.
Non ci furono segni di ripresa economica fino al… no, forse meglio se questo non ve lo raccontiamo, ma ci vollero tanti tanti anni perché le cose cambiassero.
Non prendetevela con TSD. Noi non profetizziamo, noi ci limitiamo solo a osservare e raccontare la Storia.