È sicuramente tempo di viaggi, di vacanze, e forse oggi, nell’era di internet, siamo soliti fare tutto da noi, prenotare volo/treno, pernottamento con formula di tutto incluso o solo colazione, escursioni ecc… magari ancora in pochi ci rivolgiamo alle agenzie di viaggio.
Ma se volessimo fare un viaggio nel tempo, e con TSD ne abbiamo fatti e ne faremo ancora molti, molto probabilmente ci rivolgeremmo alla agenzia di viaggi Thomas Cook. La conoscete?
Era il 1841 e Thomas Cook ideò, organizzò e vendette per primo il pacchetto all inclusive (treno/hotel/pasti); inventò anche la prenotazione senza anticipo, il prenota prima, il 7=6, il pacchetto famiglia, nonché le prime crociere sul Nilo, e il viaggio organizzato (in Italia in Europa e nel mondo).
Ma se forse qualcuno tra voi lettori sa chi era Thomas Cook (la azienda che portava il suo nome è fallita solo di recente, nel 2019), forse non tutti sanno che il primo pacchetto all inclusive è nato per mettere un freno al dilagante fenomeno dell’alcolismo.
Sapevate anche questo?
Andiamo con ordine.
Thomas Cook, classe 1808, nato a Melbourne, ma specializzato tipografo in quel di Leicester, si era unito alla Società della Temperanza, un gruppo religioso che si batteva per la moralizzazione dei costumi. Divenuto predicatore all’età di 20 anni, intraprese una vera e propria battaglia contro quella che, all’epoca, era la più grave piaga sociale che affliggeva soprattutto gli strati sociali più poveri: l’alcolismo. Si rese però presto conto che non bastavano le sue parole e i suoi “sermoni” da predicatore per distogliere le persone dalla bottiglia e che bisognava offrire una alternativa nella quale impiegare il tempo libero e trarne piacere.
L’illuminazione, se così vogliamo chiamarla, venne a Cook dall’espansione che in quegli anni stava avendo la ferrovia (come abbiamo avuto modo di vedere in uno dei nostri articoli durante il mese storco), ferrovia che consentiva di spostarsi “rapidamente” tra due o più località e quando nel 1840 venne inaugurata una nuova linea ferroviaria che passava proprio per Leicester, Cook pensò bene di ideare un viaggio come attività ricreativa. Consideriamo che il viaggio di piacere, all’epoca, era ancora una prerogativa delle classi borghesi e aristocratiche.
Il il 5 luglio 1841, il nostro tipografo-predicatore organizzò una gita collettiva in treno, la prima della Storia, da Leicester a Loughborough e pensò a tutto: biglietti, pasti, accoglienza. Un vero e proprio pacchetto “all inclusive” al prezzo di uno scellino (pochi euro di oggi). Stampò centinaia e centinaia di volantini che diffuse ovunque per promuovere il “viaggio”. E la sua strategia funzionò: al piccolo – 23 miglia appena – tour presero parte quasi 600 persone!
Cook aprì così la sua prima agenzia che, nemmeno a dirlo, portava il suo nome. I primi viaggi che proponeva includevano le città gallesi e scozzesi. Poi iniziò a stilare accordi con alberghi, ristoranti e associazioni locali che organizzavano eventi culturali, al fine di rendere i viaggi più appetitosi e completi. Eppure, dovette aspettare 10 anni per vedere affermato il suo nome (e quindi la sua agenzia di viaggi). Nel 1851, in occasione della prima Grande Esposizione Universale al Crystal Palace di Londra, Cook riuscì a portare a Londra, organizzandone trasporto e visita della capitale, più di 160.000 persone. Tanto che sulle colonne del Times fu espressa molta preoccupazione per l’ordine pubblico: mai fino ad allora erano arrivate in città così tante persone.
Consolidatosi in patria, Thomas Cook potè iniziare a espandere le sue rotte: traversate della Manica, crociere sul Reno con puntata a Parigi; e poi Svizzera e Italia. Per rendere i viaggi semplici e accessibili, Thomas Cook si inventò degli speciali assegni rimborsabili che consentivano ai viaggiatori di spostarsi all’estero senza dover cambiare moneta e senza tenere i soldi in tasca: gli antesignani dei traveler’s check lanciati dall’America Express nel 1891.
Da allora fu un enorme crescendo espansionistico dell’agenzia di viaggi di Thomas Cook, non solo in quanto a rotte di viaggi (che arrivarono anche in Africa e negli Stati Uniti), ma anche in fatto di business: Cook aprì prima un negozio a Londra, dove si vendevano valigie, bussole, cannocchiali, mappe, guide turistiche, e poi un albergo, il Temperance Hotel.
Nel 1879, all’apice del successo, Cook si ritirò, lasciando tutto il suo impero al figlio che aprì filiali in tutto il mondo e la Thomas Cook and Son crescerà a dismisura, fino a diventare un Gruppo.
Thomas Cook morì nel 1892, ma le sue idee, le sue invenzioni, le sue illuminazioni ebbero una eco senza pari, contribuendo a fare del turismo un fenomeno di larga diffusione.
Qualche curiosità
Thomas Cook fu soprannominato “Il Napoleone dei dei viaggi organizzati”.
Ideò i nostri moderni catologhi-brochure di viaggio, avendo dato vita al Cook’s Excursionist and Tour Advertiser, in cui erano sintetizzate le tariffe dei viaggi promossi dalla sua agenzia.
Realizzò il primo compendio degli orari di tutte le ferrovie europee, l’European Rail Timetable, raccolta tutt’ora edita.
Dopo di lui furono numerose le agenzie di viaggi che si aprirono e affermarono nelle varie parti del mondo.
Il primo tour operator in Italia fu, nel 1878, la Agenzia Chiari, fondata a Milano da Massimiliano Chiari, ed era specializzata in viaggi oltralpe.
Per approfondire
Masolino d’Amico torna a parlare di cultura anglosassone soffermandosi questa volta su un altro grande personaggio: Thomas Cook (1808-1892), fondatore della prima agenzia di viaggi, considerato l’inventore del turismo moderno. Ai suoi albori, il giovane Cook era un fervido battista, fanatico sostenitore della Lega della Temperanza, un’associazione filantropica che combatteva l’alcolismo e il consumo di alcol. Pur di tenere i suoi accoliti lontano dalla bottiglia organizzava per loro raduni con canti e preghiere. Nel 1841, sfruttando le nuove possibilità offerte dal treno, organizzò un viaggio cui parteciparono 540 persone. Il successo di questa iniziativa fu tale che decise di programmare viaggi sempre più lontani. La Scozia, Londra in occasione della Grande Esposizione al Crystal Palace, la Svizzera alla scoperta delle montagne, la Francia, l’Italia, e infine la Terra Santa, la destinazione più importante per un cristiano come lui.