Eleonora d’Aquitania è sicuramente una delle donne più importanti e potenti del XII secolo. Fu regina addirittura per due volte, prima di Francia e poi d’Inghilterra. Ebbe una vita ricca di avvenimenti, tra cui la partecipazione a una crociata, fu al comando di eserciti e diede alla luce due dei sovrani medievali più famosi: Riccardo Cuor di Leone e Giovanni Senza Terra.
Non fu una vita facile la sua: una donna intelligente e colta, libera e spregiudicata, sfacciata per certi versi.
Ma procediamo con ordine e proviamo a riassumere in questo articolo le tappe della sua vita.
la giovinezza
Eleonora nacque tra il 1122 e il 1124 in Aquitania, uno dei territori più fiorenti dell’epoca a livello economico, militare e culturale. Sotto l’egida del nonno Guglielmo IX, la corte divenne il fulcro della letteratura cortese in lingua d’oc. È il tempo dei grandi trovatori, i poeti che cantavano le gesta eroiche e romantiche dei cavalieri feudali del tempo, e la loro totale devozione verso le figure femminili, di cui lo stesso Guglielmo IX fu un esponente di spicco.
Eleonora venne quindi cresciuta in un ambiente fervido, culturalmente aperto e florido dal punto di vista economico. Si trattava di uno dei pochi territori feudali in cui anche le donne potevano ereditare e governare. Fu così che, nel 1136 alla morte del padre Guglielmo X, Eleonora ereditò il ducato di Guascogna e Aquitania, visto che il fratello maggiore e primogenito era già deceduto. La nostra diventava in questo modo una delle donne più ambite di tutto il continente.
Il padre, Guglielmo X, aveva giocato d’anticipo e presagendo una situazione simile l’aveva già promessa sposa al principe di Francia Luigi VII Capetingio, detto il Giovane.
Il primo matrimonio
Fu un matrimonio oltremodo vantaggioso per la corona di Francia, a livello politico, strategico ed economico. La grande dote di Eleonora e i tanti territori sotto il suo dominio conferirono enormi ricchezze alla corona di Francia. Eppure, i caratteri dei due sposi erano irrimediabilmente contrapposti. Devoto, austero e razionale lui, impetuosa, colta, amante del lusso e della ricchezza lei.
Poche settimane dopo il matrimonio, Re Luigi VI morì improvvisamente, lasciando il regno di Francia alla coppia di principi. Luigi VII non era stato cresciuto per diventare re. Essendo secondogenito la carriera a cui era destinato era prettamente ecclesiastica. L’inaspettata morte del fratello, dopo una rovinosa caduta da cavallo, lo portò sulla strada del trono di Parigi distogliendolo da un futuro da monaco.
Il contrasto tra il nuovo re e la regina Eleonora continuava a crescere. Alcuni atteggiamenti di quest’ultima la posero in cattiva luce nei confronti della corte che la colpevolizzava di una cattiva influenza sul re. A tutto questo si aggiungeva l’impossibilità fino a quel momento da parte della regina di donare un erede a re Luigi VII.
La seconda Crociata
Spinta dall’invito di Bernardo di Chiaravalle, Eleonora nel 1146 convince il re a prendere parte alla seconda crociata per la riconquista di Gerusalemme. Tra gli eserciti in partenza dall’Europa c’era anche quello comandato dalla regina stessa.
Le truppe giunsero nel 1148 ad Antiochia, dove ritrovarono lo zio della regina Raimondo da Poitiers, governatore del territorio. Il ricongiungimento tra zio e nipote alimentò i pettegolezzi della corte e degli eserciti crociati. Non si sa se effettivamente i due ebbero un rapporto incestuoso, ma la fama libertina della regina e la repentina ripartenza da Antiochia di re Luigi lasciano un forte dubbio su quanto possa essere successo.
Il contrasto si acuì maggiormente con il passare del tempo. Eleonora avrebbe voluto tornare subito in Francia e abbandonare la crociata, ma il re la convinse a rimanere oltremare. Il re, ritenendola una peccatrice, cercava un modo per disconoscerla e annullare il matrimonio. Addirittura, il pontefice Eugenio III dovette intervenire per riconciliare gli sposi.
La tregua durò pochissimo: la nascita della seconda figlia femmina fu il giusto pretesto che permise a Luigi VII di ripudiare ufficialmente Eleonora, incapace di concedergli un erede al trono. Nel 1152, il matrimonio tra re Luigi VII Capetingio ed Eleonora d’Aquitania venne quindi annullato per presunta consanguineità.
Il secondo matrimonio
L’annullamento del matrimonio con Luigi VII restituì i territori dell’Aquitania a Eleonora, privando quindi la corona di Francia di un’area di influenza molto importante.
A questo si sommava la minaccia da parte di una famiglia di vassalli del ducato di Normandia, sempre più intraprendente: i Plantageneti.
Per proteggere i suoi territori, all’età di 27 anni, a Eleonora parve naturale porsi sotto la protezione dei Plantageneti stessi. Dopo solo due mesi dall’annullamento del matrimonio, nel 1152 Eleonora sposò Enrico II Plantageneto.
Il nuovo marito era molto diverso dal precedente, sembrava possedere tutte le caratteristiche che difettavano a re Luigi: fascino, cultura e grande ambizione.
Solo un anno dopo Enrico II ereditò il trono d’Inghilterra ed Eleonora fu nuovamente regina. Con questo nuovo sodalizio e i territori di appartenenza, i Plantageneti diventavano davvero una minaccia per re Luigi VII. Oltretutto, Eleonora diede a Enrico II otto figli di cui cinque maschi.
Un matrimonio sicuramente appassionato e intenso, ma anche tumultuoso. La continua infedeltà di re Enrico e i tanti figli illegittimi sparsi per i territori d’Inghilterra e non solo, non potevano essere accettati dalla regina. Anche in questo caso si arrivò allo scontro molto presto.
La congiura contro Enrico II
Come anticipato nell’introduzione all’articolo, Eleonora diede al mondo due dei re più famosi del medioevo: Riccardo Cuor di Leone e Giovanni Senza Terra. Il primo dei due nel 1173 organizzò un complotto contro il padre, che avrebbe dovuto portarlo al trono d’Inghilterra. Alleatosi con i fratelli Enrico il Giovane e Goffredo, e dopo aver chiesto aiuto alla corona francese nella persona di Filippo Augusto, Riccardo procedette al colpo di stato. L’impresa fallì, il complotto venne sventato e anche Eleonora fu catturata insieme ai figli dalle truppe di Enrico II. Il re la fece imprigionare in uno dei suoi castelli in Inghilterra e sorvegliare a vista per evitare qualunque tipo di contatto.
Le fonti storiche sono discordanti in merito alla reale partecipazione di Eleonora a questo complotto: la regina spinse il figlio a ribellarsi al padre o semplicemente mantenne una posizione neutrale?
La prigionia di Eleonora durò quindici anni e permise a Enrico II di neutralizzare il suo potere, eliminando il rischio che la stessa Eleonora potesse fomentare ulteriori ribellioni per impossessarsi del trono d’Inghilterra.
Nel 1189 Enrico II morì lasciando il trono a Re Riccardo Cuor di Leone ed Eleonora recuperò la sua libertà ritrovando il potere a corte. Riccardo, un re poco presente in Inghilterra, lasciò molto spazio alla madre a cui affidò la reggenza del trono.
Eleonora fu una sovrana illuminata, capace di gestire il regno con grande capacità e abilità politica e diplomatica, riuscendo a risolvere situazioni anche molto spinose.
Gli ultimi anni di vita
La tragica morte di Riccardo nel 1199 durante un assedio fece crollare la salute di Eleonora che si ritirò a vita privata nel monastero di Fontevraud, nella Francia Occidentale dove morì nel 1204.
La sua effige funeraria sembra essere un memorandum della sua vita: la sovrana, composta e regale, è raffigurata mentre regge un libro tra le mani, simbolo della cultura poetica cortese che l’ha accompagnata in vita. Protettrice e musa di poeti, ma anche autrice di versi arguti, Eleonora d’Aquitania rappresenta il simbolo di una donna colta, indipendente, intelligente e controversa, pronta a sfidare le regole per trovare il proprio spazio all’interno della società feudale, e in grado di affascinare ancora oggi a distanza di molti secoli.
suggerimenti di lettura
Colta e bellissima, ambiziosa e spregiudicata, Eleonora d’Aquitania vive in un’epoca, il XII secolo, in cui le donne sono ridotte al silenzio e all’obbedienza. Ma lei è determinata a ribellarsi a ogni costrizione: partecipa alla seconda Crociata; divorzia dal primo marito – Luigi VII, re di Francia – e, nello sconcerto generale, sposa Enrico II d’Inghilterra, di undici anni più giovane; diventa la musa dei trovatori nella sua «Corte d’amore» a Poitiers, dove si cantano la passione e la sensualità; tratta come pedine di un gioco politico i due figli più amati, Riccardo Cuor di Leone e Giovanni. Il mondo la odia e la teme, ma non riesce a fermarla: sulla sua strada, Eleonora lascerà vittime innocenti e cuori straziati, in un turbine che finirà per travolgere lei stessa. Dalle nebbiose città inglesi all’Oriente delle Crociate, dalla Terrasanta al lusso della corte bizantina, Elizabeth Chadwick dipinge il ritratto di una donna straordinaria per la sua modernità, che ha amato, tradito, sofferto e lottato contro rivalità, odi e pregiudizi, proprio come una donna di oggi.
Di ritorno dalla catastrofica seconda crociata, Eleonora d’Aquitania e suo marito Luigi VII si separano. Persa la corona di Francia, ma ripresi i suoi possedimenti, poche settimane dopo l’annullamento del matrimonio Eleonora s’imbarca per l’Inghilterra per abbracciare il suo futuro consorte, Enrico II. Nel dicembre 1154 viene incoronata, assieme a Enrico II, regina d’Inghilterra nell’Abbazia di Westminster. Sposa irreprensibile, negli anni turbolenti trascorsi a corte dà alla luce otto figli, futuri eredi della monarchia. Ma lei, donna ambiziosa e volitiva, non si accontenta del suo ruolo di madre e di moglie silenziosa: ambisce al trono. Dopotutto Enrico la tradisce, la fa soffrire, ed è sempre più debole a causa dei contrasti interni al regno. Ma nonostante il sostegno dei figli, il prezzo che Eleonora dovrà pagare per strappargli il potere sarà molto alto…
Sullo sfondo del Medioevo si dipana la vita tumultuosa di una regina che ha lasciato il segno nella Storia, ma anche di una donna sola, fiera e a lungo osteggiata.
Inghilterra, 1176. Imprigionata nel castello di Sarum dal marito, re Enrico II, per aver appoggiato la rivolta scatenata contro di lui dai tre figli, Enrico, Goffredo e Riccardo, Eleonora d’Aquitania, donna dallo spirito fiero e indomito, è costretta a vivere isolata tra le fredde mura della fortezza, lontana dai suoi affetti e dal suo mondo regale.
Dopo la morte del consorte, Eleonora può finalmente riconquistare lo scettro, diventando Regina Madre e governando da sola l’Inghilterra, anche in seguito all’incoronazione a Westminster del figlio, Riccardo Cuor di Leone, impegnato di lì a poco nella Terza Crociata in Terrasanta.
Ma le tensioni tra i figli di Eleonora per il potere e per la spartizione delle terre s’intensificano a tal punto da trasformarsi in violente lotte fratricide. Il coraggio, la forza e la determinazione della regina sono messi a dura prova. Riuscirà Eleonora a sedare le ostilità tra i figli e a garantire alla figlie un futuro nelle più prestigiose corti d’Europa? Ma soprattutto, potrà finalmente trovare la pace che il suo nobile animo, in fondo, ha sempre desiderato?.
Nipote del primo trovatore Guglielmo IX, figlia di quel grande mecenate che fu per i trovatori Guglielmo X, sovrana lei stessa d’Aquitania e del Poitou e poi regina prima di Francia e poi d’Inghilterra, madre di due re d’Inghilterra, Riccardo Cuor di Leone e Giovanni Senzaterra, Eleonora d’Aquitania continua a interrogare gli storici e tutti coloro che cercano di capire per quali vie privilegiate nel XII secolo si sia creata e diffusa una cultura, una letteratura e una poesia che hanno dato un’impronta incomparabile all’Europa e di cui la moderna società europea, con le sue contraddizioni ma anche con la sua straordinaria ricchezza intellettuale, culturale e morale, è figlia.
È il 1137 quando Eleonora, figlia del duca d’Aquitania, ritrova la propria voce. Il suo silenzio era iniziato cinque anni prima, il giorno in cui, ancora bambina, aveva subito un indicibile oltraggio. Ma ora non può più tacere: suo padre Guglielmo è stato assassinato a Compostela. Di lui non è rimasto che un corpo scempiato, la pelle di uno strano colore blu. E lei, a tredici anni, è la duchessa d’Aquitania, di quella terra prospera che le ha dato la vita ma che le toglierà tanto, persino il suo vero amore. Perché per Eleonora non c’è più tempo per pensare ai propri desideri. Ora la sua unica missione è vendicare l’assassinio del padre e, al tempo stesso, proteggere la sua terra dalle mire del re di Francia, Luigi VI.
Convinta che dietro la morte di Guglielmo ci sia proprio il re, accetta di sposarne il figlio, il fragile Luigi VII, così da poter accedere a corte e, insieme alle sue fedeli spie, i “gatti aquitani”, indagare da una posizione privilegiata. Ma quando anche il sovrano francese muore in circostanze simili a quelle di suo padre, Eleonora capisce che dietro quegli omicidi c’è molto di più, una verità che arriva dal passato, da sempre custodita da una figura rimasta nell’ombra…
Tra battaglie, passioni, vendette e segreti, la storia di una donna forgiata dalla sofferenza, protagonista di un secolo dalle cui ceneri sorgerà la futura Europa.
Aliénore ha quindici anni e, all’improvvisa morte del padre, eredita la corona di uno dei territori più ricchi d’Europa: il ducato d’Aquitania. È cresciuta alla scuola del nonno, il potentissimo Guglielmo il Trovatore, famoso per le stravaganze, gli eccessi e l’immoralità dei comportamenti. Da lui Aliénore eredita non solo la stupefacente bellezza, ma anche la concezione della vita e i tratti del carattere, inclusa la spregiudicatezza e la forte sensualità. Come Guglielmo, è colta, intelligente, determinata, ama la vita e sa goderne i piaceri.
Luigi, secondogenito del re di Francia, ha diciassette anni. È cresciuto in convento, sotto le cure assidue di Sugero, abate di Saint Denis. È animato da una religiosità profonda e, per certi aspetti, ossessiva. Desidera solo fuggire il mondo e le sue tentazioni, per chiudersi nella pace della clausura. Ma la morte improvvisa del fratello primogenito lo costringe ad assumersi responsabilità per le quali né lui si sente portato né gli altri lo reputano all’altezza.
A Luigi, per ragioni politiche, viene imposto di sposare Aliénore d’Aquitania.
Mai coppia fu peggio assortita, almeno all’apparenza.
La regina irriverente è la storia del loro matrimonio, tempestoso, sorprendente e animato da continui colpi di scena.
Philippa di Tolosa, sventurata seconda moglie del duca Guglielmo IX d’Aquitania, riversa il suo rancore nelle pagine di un diario che viene tramandato a figli e nipoti, passando per le mani della celebre Eleonora, regina di Francia e Inghilterra.
Seguiamo così le vicende del casato di Poitiers nei secoli delle Crociate, della ribellione dell’imperatrice Matilda contro Stefano l’Usurpatore, delle faide familiari tra Enrico I Plantageneto e i suoi figli, Giovanni Senza Terra e Riccardo Cuor di Leone.
Un romanzo corale, frutto di un’accurata ricerca, che dà voce a personaggi storici ritenuti marginali, vissuti tra XI e XIII secolo nei regni di Francia, Inghilterra, Stato Pontificio e Terra Santa.