Recensione a cura di Roberto Orsi
“Due nobilhomini uccisi. Un terzo scomparso da giorni. Un grave attentato subìto da un membro autorevole dell’Inquisizione. Chi è l’inafferrabile assassino che sta turbando la pace della nostra città?”
“Un’Ombra si aggira tra le calli”, questo il titolo di un articolo di cronaca nera che appare sul gazzettino cittadino a firma di Duprè, nome d’arte dell’editore e tipografo Luciano Pasqui. Parole che rischiano di gettare nel panico la città di Venezia i cui nobili sembrano essere bersaglio prediletto di un efferato assassino senza scrupoli.
Tazio Renier è il primo nobile ritrovato tra i canali senza vita, Niccolò Michiel è la seconda vittima. Sebastiano Ettore Selvo è il nobile scomparso da qualche giorno senza lasciare traccia. Biagio Donà e Jacopo Priuli sfuggono a un attentato alla loro vita in cui a farne le spese è il barcaiolo che li sta accompagnando.
Una scia di sangue e attentati apparentemente inspiegabile. Chi sta minacciando la vita del patriziato veneziano? Quali sono i collegamenti tra questi misteriosi omicidi?
“Forse, i misteri del Sant’Angelo erano stati la sua ultima missione. Forse l’agente segreto che qualcuno chiamava il Leone di Venezia stava per svanire nel limbo dei fantasmi, cui, in realtà, era sempre appartenuto.”
Marco Leon, il Leone di Venezia torna sulle scene letterarie grazie allo scrittore Paolo Lanzotti dopo il successo de “I guardiani della laguna”. Il Responsabile degli Angeli Neri, il corpo speciale di agenti segreti al soldo dell’Inquisizione, insieme ai fidi Lorenzo Viani e Gabriele Fabia, viene coinvolto in una nuova indagine da Alvise Benedetto Geminiani, il “Duca”, colui che fortemente volle la creazione del degli Angeli Neri.
Dopo gli eventi di qualche mese prima, raccontati nel primo romanzo della serie, Marco Leon e la sua squadra, con l’insediamento del nuovo Inquisitore di Stato Biagio Donà, sembrano avere i giorni contati. Pare che l’intenzione del nuovo Inquisitore sia quella di smantellare il corpo di agenti segreti voluto dal predecessore. Eppure, quando lo stesso Donà è vittima dell’agguato in cui perde la vita il barcaiolo, deve necessariamente affidarsi a Marco Leon e alla sua squadra per scoprire cosa stia succedendo in laguna.
“La Repubblica, ormai ventre molle d’Europa, era impegnata solo a mantenere il precario equilibrio di una compiacente neutralità fra i colossi del momento.”
La città di Venezia nella seconda metà del XVIII secolo non è più quella dei grandi fasti economici e politici di un tempo. I grandi domini marittimi di due secoli precedenti sono scomparsi e della leggendaria città rimane solo l’opulenza e lo sfarzo nelle case dei nobili, le sontuose feste sempre oltre le righe, la musica e l’arte. Di contro, Venezia sta affrontando un lento declino che la vede sparire piano piano dalla scena politica internazionale, fagocitata dalle grandi potenze come quelle francesi, inglesi e austriache.
La pista più accreditata sembra da subito quella di un complotto perpetrato ai danni del patriziato veneziano e della Repubblica stessa, da parte delle grandi potenze che si affacciano ai suoi confini.
“In un angolo della darsena piccola, una vecchia galeazza in disarmo moriva semiaffondata nell’acqua scura, a ricordo di una gloria che non sarebbe tornata mai più. Quel fasciame che marciva tristemente, dimenticato da tutti, era forse un ammonimento del Cielo? Città di acqua e di sogni. Quella città dove tutto era eccesso, gioia e malinconia”
Le indagini di Marco Leon si snodano tra le calli veneziane mentre gli indizi si accavallano e si intrecciano come i canali d’acqua su cui la Repubblica vive appoggiata con l’aria sorniona. Un mosaico in cui le tessere che lo compongono sono state sparpagliate senza alcun nesso logico apparentemente. A Leon il compito di raccoglierle tutte e riordinarle per comporre un’immagine nitida. I personaggi coinvolti sono molti, tra nobili, segretari, camerieri personali, amministratori e barcaioli.
Alla vigilia di una delle manifestazioni più attese nella città di Venezia, la Sensa, meglio conosciuta anche come lo “Sposalizio col mare”, ancora oggi celebrata nel giorno dell’Ascensione del Signore per rinnovare il sodalizio eterno della città con l’acqua e quel mare che la vide protagonista nel corso dei secoli, l’Ombra delle calli semina il panico.
“Le ombre avevano cominciato a parlare. E lui, come sempre, si sentiva un ladro costretto a frugare nei cassetti delle emozioni e dei sentimenti altrui.”
Attraverso una scrittura fluida ma allo stesso tempo attenta ai dettagli storici che una città come Venezia, più di altre, regala in termini di magistratura e avvocatura dello Stato, di imbarcazioni, abbigliamento e arredamento, tradizione e costume, Paolo Lanzotti replica il prodotto di qualità che abbiamo già potuto apprezzare con “I guardiani della laguna”. Un giallo classico in cui chi indaga lo fa utilizzando l’intelligenza, l’acume e la grande capacità di valutazione dei fatti.
Dettagli sparsi nei fitti e ritmati dialoghi che si alternano a inseguimenti e appostamenti. Riannodare il filo non è un compito semplice per Marco Leon, costretto a seguire più piste sulle quali viene messo abilmente dall’Ombra stessa. Un abile e astuto assassino che sembra essere sempre un passo avanti. Cosa lo anima? Quali motivazioni più profonde lo spingono a incontrare Signora Morte?
A fare da corollario il rapporto tra Marco Leon e Lady Marion Bentham Bell, la giovane nobildonna inglese già conosciuta nel primo capitolo della serie, divisi tra cuore e ragione: da una parte il forte sentimento che spinge i due a volersi incontrare e amarsi, dall’altra la consapevolezza di un rapporto impossibile per la diversa estrazione sociale e la vita sul filo del rasoio condotta da Marco.
Un’indagine che non lascia spazio alle soste, incalzata dal susseguirsi di vittime, attentati e colpi di scena, fino all’epilogo finale in cui lo stesso Leon, in una scena che ricorda quelle di Agatha Christie nei suoi gialli più famosi, raccoglie tutti i personaggi (ancora in vita) in un’unica sala dando prova della sua grande abilità e smascherando il colpevole.
Trama
Venezia, 1753. In una gelida primavera, una serie di delitti e sparizioni colpisce importanti esponenti della nobiltà veneziana. La vicenda prende subito i contorni di un grande complotto internazionale per colpire il cuore della Serenissima. Marco Leon, agente segreto dell’Inquisizione di Stato, è chiamato a indagare, ma la posta in gioco è altissima: i nuovi magistrati dell’Inquisizione sono infatti decisi a sciogliere gli Angeli Neri, il corpo di agenti segreti che lo affianca da sempre nelle indagini. Quando l’inquisitore più deciso a eliminare gli Angeli, il nobilhomo Biagio Donà, subisce un attentato, Leon e i suoi uomini tentano di far luce sui fatti che stanno gettando nel panico la nobiltà della laguna. Questa volta gli Angeli dovranno combattere anche per la propria esistenza. Ma chi si cela dietro questa catena di delitti? Chi può avere interesse a minare le fondamenta della Repubblica? Si tratta di un complotto contro il patriziato o è solo quello che si vuole fare credere? E ancora, che ruolo ha il passato in tutta questa storia? Tra sparizioni e intrighi, vendette e interrogatori, Paolo Lanzotti ci riporta tra i canali della Serenissima in questa nuova indagine veneziana.