Recensione a cura di Maria Marques
Un piccolo villaggio, poche capanne con un’unica dimora in pietra, sono i testimoni silenziosi di un efferato delitto. Un pastore, sul sentiero che conduce alla necropoli, scopre il cadavere di un ragazzo, orrendamente mutilato, gli sono, infatti, stati amputati i piedi. L’ucciso è Thefarie Lecne, erede di una famiglia nobile residente al villaggio, ma non solo, oltre al dolore per la sua perdita, i famigliari devono ancora subire il trafugamento del cadavere dalla stanza in cui era stato composto in attesa della sepoltura.
Al reato si aggiunge così il sacrilegio e, poiché la famiglia Lecne è influente, richiede l’intervento di una persona esperta, che abbia conoscenza delle leggi, perché faccia luce sul delitto e quanto vi gravita intorno, ma soprattutto per evitare una giustizia sommaria che finirebbe per rinfocolare lotte intestine.
Mi chiamo Aker Perkna, mexl rasna della città di Velzna, e sono ivi giunto per indagare direttamente su un deprecabile fatto che risulta essere ancora privo di colpevoli …
Aker Perkna non è solo un investigatore, ma come si presenta lui stesso, è un “mexl rasna” ovvero il magistrato supremo preposto all’amministrazione della giustizia di Velna, l’attuale Bolsena, inviato nel villaggio di Nulvis, accompagnato dal servo Vel.
In un piccolo agglomerato di case, in cui gli stranieri attirano occhiate curiose, Aker e Vel cercheranno di far luce sul delitto, ma, la ricerca del colpevole, farà emergere altri misteri che gli abitanti del villaggio nascondono. Nulvis non è quello che sembra, un idilliaco villaggio circondato da campi coltivati, lontano dalle grandi città e dal mare, Aker lo scoprirà quasi immediatamente e sarà costretto ad agire con tempestività per portare a termine il suo compito e assicurare alla giustizia tutti quelli che infrangono le leggi incominciando con lo esautorare lo zilath, il magistrato cittadino, il cui operato non risulta proprio cristallino. Altri delitti si sovrappongono a quello di Thefarie e sarà proprio Aker Perkna, con la sua autorità e le sue doti di acuto osservatore e conoscitore dell’animo umano che dovrà risolverli, ponendo domande scomode e soprattutto ascoltando anche quanto non è detto, consapevole che “Le parole, usate in modo ponderato, sono le armi migliori di uno stratega”.
Il protagonista, Akern Perkna ricopre quindi una carica elevata ma è anche il rappresentante di una civiltà raffinatissima, quella degli Etruschi.
La barba era curata, raccolta in un nodo cilindrico che, lungi dal farla pendere verso il basso la tendeva in obliquo, o capelli color nero corvino erano rilucenti, probabilmente con qualche olio o lozione profumata, e gli occhi, di un marrone penetrante, erano resi ancora più profondi ed espressivi da una linea scura tracciata sotto le ciglia.
Ogni suo gesto, atteggiamento riflette la civiltà cui appartiene, amante del bello, delle comodità, ma comunque violenta, come sono le sentenze cruente che è costretto a comminare.
Come in ogni giallo classico che si rispetti l’investigatore è coadiuvato da un aiutante, cui spiegare le tecniche deduttive messe in atto o con cui semplicemente condividere dubbi e perplessità. Anche in questo romanzo, la coppia è mantenuta grazie all’inserimento del personaggio di Vel che, con la sua semplicità e umanità stempera l’inflessibilità del suo padrone. Tra i due corre un debito di onore e Vel ricorda con rispetto quanto deve ad Aker: “Rimetterò il mio debito, in questa vita o nella prossima, lo giuro”.
Prendendo spunto dal ritrovamento in una necropoli etrusca dello scheletro di un giovane cui furono amputati i piedi, pratica inusuale nella cultura etrusca, l’autore Arsenio Siani, costruisce un giallo ambientato nel IV secolo a. C. Il luogo del ritrovamento l’attuale Casenovole, ricompare nel romanzo con il suo nome etrusco di Nulvis e, sebbene la ricerca del colpevole sia il filo conduttore principale, non mancano riferimenti alla società etrusca, ai rapporti che la stessa deteneva con i popoli confinanti, tra cui i Celti, l’emergente stato romano e naturalmente la presenza greca nel meridione. Attivi commercianti, abili artigiani e contadini, questa è la società etrusca che emerge dalle pagine del romanzo che riesce a trarre dall’oblio un popolo che ancora oggi presenta zone d’ombra che gli studiosi non sono ancora riusciti a illuminare.
Trama
Sono molte le cose che si celano dietro l’apparente tranquillità di un piccolo villaggio dell’antica Etruria. Quello che sembrava un giorno come tanti, viene scosso dal ritrovamento del corpo senza vita e con i piedi mozzati di un giovane ragazzo, appena fuori dalla necropoli della città. Nessuno ha idea di chi possa essere stato e perché abbia compiuto un gesto così atroce. L’arguto magistrato Aker Perkna viene convocato al villaggio, dove i signori che amministrano la città lo implorano di risolvere il mistero che avvolge quella terribile e sconvolgente morte. Cosa sta veramente succedendo? Riuscirà l’occhio attento di Aker a collegare le intricate fila della vicenda? Un giallo storico emozionante e spiazzante, questo è l’ultimo romanzo creato dalla penna di Arsenio Siani, autore best-seller particolarmente apprezzato dai suoi lettori per i suoi racconti coinvolgenti e suggestivi.