Il salottino di TSD oggi ospita Simona Bertocchi! Autrice nata a Torino, toscana di adozione, vive a Montignoso, provincia di Massa Carrara; delle sue due terre ha preso l’elegante rigore sabaudo e la creatività istintiva toscana.
Dopo diversi romanzi storici ambientati in epoca rinascimentale, con “La casa del melograno” hai deciso di cambiare completamente epoca e impostazione. Un romanzo che racconta le vicende dei Martini, famiglia fiorentina del XIX secolo. Come è nata l’ispirazione per questo libro?
Intanto grazie per l’opportunità che mi dai di parlare di questo romanzo. Ho scelto di cambiare epoca perchè dopo tre volumi centrati sul Rinascimento sentivo il bisogno di visitare altre epoche.
C’è un fil rouge però che unisce i miei libri: cerco sempre periodi della storia che segnano forti cambiamenti.
Credo anche che, avendo scritto questo libro durante il periodo che ha obbligato tutti noi a chiuderci e subire, volevo parlare di evoluzioni, trasformazioni, coraggio e quale periodo migliore del Risorgimento raccoglie queste azioni?
La scelta della saga famigliare, invece, è stata casuale: ho iniziato raccontando la storia di due fratelli di una ricca famiglia fiorentina del 1800 e nella stesura pretendevano il loro spazio tanti altri personaggi con le loro storie ed ecco che è nata l’epopea dei Martini.
Ne approfitto subito con la prima risposta per ringraziarti personalmente per avere scritto la postfazione del testo. Cercavo una persona preparata e appassionata dei temi storici, qualcuno che non usasse termini giornalistici o uno stile accademico e ho immediatamente pensato a te, Roberto Orsi. Grazie ancora.
Le generazioni di Martini si susseguono nell’intreccio narrativo del romanzo e ritroviamo situazioni che si presentano spesso nelle dinamiche famigliari. Cosa accomuna le famiglie di quel tempo a quelle di oggi?
Nel Risorgimento il popolo era parte attiva del cambiamento, voleva entrare nella storia, essere partecipe di una rivoluzione culturale, muoversi verso il progresso. La borghesia aveva messo in ombra l’aristocrazia e si prendeva la scena; anche l’arte, la musica, la letteratura lanciavano messaggi e assumevano posizioni. Oggi sono tutti tramortiti da una comunicazione impazzita che si muove in tante direzione, ognuno subisce le decisioni, ha pensieri incanalati perché non ha una base culturale che rende determinati.
Su quale impianto storico hai basato il tuo racconto?
Come per gli altri libri ho studiato il periodo storico che volevo narrare attraverso molte documentazioni bibliografiche, recandomi sui luoghi interessati, cercando testimonianze da esperti e studiosi di quel periodo.
Trattandosi di un romanzo storico ho raccontato la storia attraverso le vicissitudini della famiglia Martini, i cui membri hanno reagito in modo diverso a quell’epoca, alcuni diventano rivoluzionari, altri sperano in un ritorno dei Lorena, altri ancora appoggiano la carboneria. Nella storia si alternano addii e ritorni, fughe, lutti, amori travagliati e legami consolidati.
I personaggi intrecciano la loro vita con gli eventi che torreggiano sullo sfondo: gli ultimi granduchi degli Asburgo-Lorena, Mazzini, Garibaldi, Cavour, il re delle Due Sicilie… i giganti della politica dell’Ottocento.
Sono uomini dallo spirito impetuoso e sensibile, quelli della famiglia Martini. E sono donne coraggiose, forti che vogliono il loro ruolo nell’Italia che si sta formando, che tessono la trama degli affetti della famiglia.
Grande protagonista è soprattutto Firenze che tratteggio con grande attenzione grazie a un lungo studio sulla storia risorgimentale della città dell’Arno seguita da storiografi ed esperti dell’epoca.
Il melograno nel giardino dei Martini assiste all’evoluzione e al cambiamento all’interno della famiglia. Perché hai scelto proprio questa pianta? Cosa simboleggia per te?
Il melograno è simbolo di fertilità e prosperità, è una pianta forte con molti rami carichi di fiori e frutti e mi ha sempre dato l’idea di famiglia.
Il rigoglioso melograno che domina il giardino di casa Martini, nel centro di Firenze, è testimone del succedersi di diverse generazioni. Dai patriarchi Fulvio e Fedora, ai loro figli, e poi ai nipoti, e ancora oltre. Uomini e donne fioriscono, inseguono sogni e amori, combattono e soffrono in una danza impazzita che è la vita.
I personaggi femminili del romanzo hanno un ruolo molto importante. Sono il segno di una società che cambia, che vede le donne prendere lo spazio che compete loro e lanciarsi anche nell’avventura imprenditoriale. Un tema che rimane ancora attuale possiamo dire.
Voglio essere sincera. Non tutte le donne di quell’epoca hanno avuto l’opportunità delle donne dei Martini. Nina, Ginevra, Rosa e altre ancora sono tenaci, intelligenti, hanno avuto la possibilità di ricevere una cultura, sono economicamente sicure, per loro è stato più facile sfidare una società che le voleva relegate in secondo piano.
Purtroppo per molte il cammino non era ancora cominciato e per tantissime ancora adesso non è finito.
Sei reduce dal “Salone Internazionale del Libro 2022”: che esperienza è stata?
Posso dire “oltre le aspettative”? È una frase che si dice così raramente ma è quello che è stato.
Il mio editore (Giovane Holden Edizioni) dopo avere letto il manoscritto ha fatto di tutto per pubblicare in tempo il volume per il Salone del Libro di Torino.
Al Salone ho incontrato i book blogger e i giornalisti, mi sono confrontata con altri colleghi autori di romanzi storici, ho accolto il pubblico e quando ho visto la sala della presentazione piena e la gente in fila per l’autografo … c’è voluta molta forza per essere travolta dall’emozione.
Tra l’altro ero al salone con 2 libri e anche la nuova edizione di L’Ultima rosa di aprile è andata molto bene. Ho fatto una mia piccola statistica e ti dico che la storia di Simonetta Vespucci piace molto alle adolescenti.
La cosa più importante ed emozionante è stato però vedere finalmente la gente riprendersi il suo tempo e le sue passioni.
Sappiamo che stai lavorando a un progetto molto interessante nella tua città, in cui il Romanzo Storico sarà protagonista. Cosa puoi dirci in merito?
Sei il primo blogger a cui lo dico e lo faccio con grande orgoglio.
Tra qualche giorno lanceremo un progetto molto ambizioso: il 21-22 e 23 Ottobre 2022, nella città di Massa, si svolgerà il festival del romanzo storico con grandi nomi dell’editoria tra cui Daniela Piazza, Carla Maria Russo, Marco Buticchi, Carlo Martigli e altri ancora. Ci saranno più appuntamenti durante il giorno nei luoghi storici e più rappresentativi della città di Massa e il coinvolgimento di personaggi in costume d’epoca per attirare gli appassionati dei romanzi storici.