Ad aprile ci siamo dilettati con una investigazione in piena regola e per farla siamo andati nell’Inghilterra del primo Novecento. Abbiamo letto insieme “L’assassinio di Florence Nightingale Shore” Primo volume che la scrittrice Jessica Fellowes ha dedicato ai delitti Mitford. Di seguito potete leggere i commenti dei vari investigatori-lettori.
Daniele Chiari
Una lettura piacevole e leggera, un riuscito mix tra favolona sentimentale, romanzo storico e giallo, liberamente tratto da fatti realmente accaduti, che affronta in maniera sempre scorrevole e mai noiosa grandi temi come l’amicizia, la fedeltà, i dolori della guerra, mescolati a piccoli eventi della quotidianità, con una ambientazione storica precisa e attenta che riesce a far rivivere l’atmosfera dell’Inghilterra degli anni ’20; ricco di spunti per approfondimenti, è il testo ideale per una lettura condivisa, nonché per qualche ora di svago intelligente. Consigliabile.
Virzo Laura
Storia accattivante, molto ben scritta.
L’ambientazione storica fa rivivere un periodo in cui l’Inghilterra era alla guida del mondo occidentale, con molto realismo. Tramite gli approfondimenti abbiamo scoperto che molti luoghi menzionati esistono ancora oggi, pietre miliari della vita londinese. La miseria del popolino è la molla che spinge la protagonista a cercare una nuova vita, ma nel farlo si trova invischiata in un brutto omicidio, per cui collaborerà alla soluzione, dimostrando la sua intelligenza. Singolare la famiglia Mitford, crogiuolo di intelligenze e originalità
Isabella Novelli
Un libro molto ben scritto, con una bella ambientazione e un buon intreccio narrativo con sullo sfondo la Prima guerra mondiale appena conclusa. Una storia d’amore ed un giallo si intersecano creando un libro molto scorrevole e leggero che prende ad esempio i libri di Agatha Christie.
Un bel ritratto d’epoca, ambientato in posti che si possono visitare ancora oggi che affronta temi come: l’amicizia, l’amore, la guerra e i suoi orrori, lo scambio di identità, il romanzo epistolare, tutte queste cose insieme con una scrittura lieve intrisa di sentimentalismo. Il primo libro di una serie interessante sulle vicende della famiglia Mildford, piacevole e leggero, di puro intrattenimento che non conoscevo e che sono felice di aver letto in questa condivisa.
Valentina Ferrari
Ho trovato davvero godibile e intrigante questo giallo storico ambientato in Inghilterra, nell’immediato primo dopoguerra, più precisamente negli anni 1919, 1920, 1921.
Come si evince dal titolo, la vicenda ruota attorno ad un assassinio, quello dell’infermiera Florence Nightingale Shore, da poco rientrata dal fronte dove per anni si è dedicata alla cura e all’assistenza dei feriti. Quarant’anni infermiera, può finalmente godersi la pensione, quando, sulla carrozza di un treno partito da Londra, il 12 gennaio 1920, viene ferita a morte. Le indagini non portano all’individuazione di alcun colpevole, fino a quando non vi si impegneranno la giovane Louisa Cannon, cameriera e bambinaia presso la famiglia Mitford; la vivace e ribelle Nancy Mitford, la maggiore delle sorelle; e Guy Sullivan, poliziotto e conoscente di Louisa.
L’autrice è stata molto abile nel mescolare verità e finzione: sia la vittima che la stranota famiglia Mitford sono personaggi reali, così come reali sono le modalità dell’assassinio, sebbene storicamente il caso sia rimasto insoluto e non si sia mai dato un volto e un nome al colpevole.
Molto ben delineata l’ambientazione: l’Inghilterra dei primi anni Venti, la vita lussuosa e frivola della famiglia Mitford, il ricordo della Grande guerra ancora vivo nelle menti e nei cuori dei soldati che l’hanno vissuta, con tutti gli strascichi che essa ha portato con sé.
Mi sono piaciuti anche la modalità con cui l’autrice ha costruito l’indagine, tra indizi, false piste, sospettati, interrogatori … e i personaggi cui l’ha affidata.
Complessivamente lo ritengo un buon romanzo, brillante, vivace, ironico in molti passaggi, un mix di giallo storico e commedia, con numerosi dettagli su usi e costumi dell’epoca che gli approfondimenti dei vari lettori del gruppo hanno reso ancora più interessanti e curiosi e che, per questo motivo, ringrazio.
Essendo questo romanzo il primo di una serie, credo proprio che proseguirò leggendo anche i successivi.
Daniela Castagnino
ll romanzo è un giallo intrigante basato su un fatto di cronaca veramente accaduto e mai risolto, l’omicidio dell’infermiera Florence Nightingale Shore. La trama è inventata ed i personaggi sono in gran parte frutto di fantasia, però la numerosa famiglia Mitford è realmente esistita.
È una lettura leggera e piacevole, dallo stile lineare, un giallo di altri tempi con un intreccio che si risolve nelle ultime pagine.
L’ambientazione storica è ricreata benissimo sia per le atmosfere che per le accurate descrizioni dei luoghi e dello stile di vita dell’epoca. Queste descrizioni dettagliate hanno incuriosito e stimolato a fare intriganti approfondimenti.
Le tematiche trattate sono interessanti a partire dalle grandi differenze tra le classi sociali per arrivare ai profondi traumi fisici e psichici lasciati sui reduci dalla Prima Guerra Mondiale.
Sono rimasta abbastanza soddisfatta dal romanzo e probabilmente in futuro continuerò con la lettura degli altri episodi della serie.
Donatella Palli
Mi sono proprio divertita a leggere questo romanzo molto inglese (basterebbe notare i fiumi di tè che vi scorrono)
L’autrice ci trasporta in un’Inghilterra degli anni Venti, dove si soffrono ancora i postumi della Prima guerra mondiale e una eroica infermiera Florence Nightingale Shore viene barbaramente uccisa durante un suo viaggio in treno.
Le descrizioni degli ambienti, i personaggi, le abitudini, le differenze sociali, i costumi dell’epoca sono così perfettamente raccontati da rendere questo romanzo un vero e proprio documento storico. Tutto questo avviene quasi senza che il lettore se ne accorga tanto è rapito in quel mondo ricreato dove realtà e fantasia si fondono perfettamente.
Credo che denotino apprezzamento per il romanzo i tanti commenti e approfondimenti dei lettori di TSD.
Eliana Corrado
Una lettura che mi è piaciuta molto, un giallo storico forse un tantino atipico, in cui sia la componente gialla (a indagare non è il classico commissario/ispettore ma un poliziotto ferroviario e una ragazza spinta da curiosità giovanile) e la componente storica non è così palesemente predominante, ma c’è, ed è più affascinante perché “nascosta” in deliziosi dettagli e particolarità tutte da approfondire e scoprire. L’ambientazione molto british, un british che emerge anche nella vena di umorismo con cui la scrittrice permea la vicenda, è veramente godibile e ben resa. I personaggi sono perfettamente calati nella vicenda che vede protagonista l’assassinio su un treno di una infermiera (personaggio ed evento storici a tutti gli effetti) che torna a casa dopo aver prestato per molti anni il suo servizio sui campi di battaglia. Ma su quel treno viaggia anche una giovane che lo zio sta portando chissà dove a “scambiare” con un suo debito di gioco. La concomitanza di tutti questi fattori fa scattare una serie di indagini che porteranno anche nel mondo bene dell’Inghilterra.
Il giallo è godibile, si legge con facilità, e sicuramente continuerò la serie cui appartiene, curiosa di scoprire tutte le sorelle Mitford.
L’unica cosa che non mi è piaciuta e che mi ha deluso è la scelta fatta dalla scrittrice di cambiare il finale della storia rispetto alla realtà dei fatti accaduti. Cosa che, per me, non ha alcuna motivazione.
Silvia Lucia Mapelli
La particolarità di questo giallo ambientato nell’Inghilterra dei primissimi Anni Venti sta nell’alto tasso di agganci con la realtà storica non solo per quanto riguarda l’ambientazione, ma anche nella scelta di molti dei personaggi: i Mitford erano una famiglia dell’alta società londinese molto in vista tra gli Anni Venti e Trenta del secolo scorso, e lo stesso delitto attorno a cui ruota il romanzo non è invenzione dell’autrice ma, in effetti, la trasposizione di un fatto di cronaca nera realmente avvenuto (trasposizione fedelissima per quanto riguarda la dinamica dello stesso e invece romanzata nella misura in cui, in realtà, il colpevole non fu mai identificato).
Il vero punto di forza del libro sta, a mio modo di vedere, nella ricchezza dei rimandi storici disseminati tra le pagine: sono molto discreti perché si tratta (con l’eccezione dei cenni alla Grande Guerra terminata da poco) più di piccoli dettagli che di riferimenti a grandi eventi… Però sono proprio queste chicche che rendono vivida l’ambientazione.
Ho invece più riserve sulla costruzione della trama investigativa: si parte con estrema lentezza, l’autrice poi sorprende ed ingolosisce piazzando un buon plot twist… Per rovinare poi però quanto costruito con un finale dalla presa emotiva bassina – il che è un peccato, perché a posteriori ci si rende conto di come l’autrice, in effetti, abbia lavorato bene nel depistare il lettore distraendolo dai dettagli che contavano davvero.
In sintesi: lettura sconsigliata a chi cerca l’investigazione vera. Ma molto adatta a chi ama perdersi un po’ nel fascino dei tempi passati ricostruiti attraverso i piccoli dettagli.
Aggiungo in calce che questa era la mia prima esperienza di lettura condivisa, e l’ho trovata molto piacevole. Grazie a tutti!
Maria Marques
Londra, Victoria Station, 1920 i destini di due donne si incrociano. La prima, Florence Nightingale Shore, sale su un treno e consuma rapidamente gli ultimi istanti della sua esistenza. Louisa Cannion invece si lancia giù da un treno per sfuggire allo zio che vorrebbe cederla come “pagamento” per alcuni debiti contratto. Grazie all’aiuto di un agente della polizia ferroviaria, Louisa riuscirà a raggiungere Asthall Manor, nell’Oxfordshire, dove forse riuscirà a essere assunta come cameriera. Riuscita nell’intento, Louisa diventerà cameriera nella nursery della famiglia Mitford, stringendo un rapporto di amicizia con la figlia maggiore, Nancy. L’eco dell’assassino di Florence Nightingale Shore arriva anche nella campagna dell’Oxfordshire insinuandosi nella fervida fantasia di Nancy che la spingerà ad indagare coinvolgendo anxhe Louisa.
Una lettura gradevole, che però non mi ha particolarmente coinvolto. Interessante la ricostruzione della vita degli anni 20 in Gran Bretagna specialmente nelle ville di campagna della nobiltà inglese.
Maria Bellus
Tutto sommato un romanzo piacevole che si legge in modo scorrevole anche se in realtà ho dovuto leggere più di un centinaio di pagine prima che la storia cominciasse un po’ a decollare .I colpi di scena non sono molti e parecchio prevedibile il finale . Una storia vera al centro del romanzo , l’assasinio dell’infermiera di guerra Florence Nighitngate Shore che spesso viene messo un disparte per una descrizione pur bella del periodo storico e della vita dei personaggi come Louisa ,la famiglia delle sorelle Mitford. Realtà e finzione si mescolano molto bene con descrizioni accurate .Un romanzo che non mi ha entusiasmato .
Laura Pitzalis
Adoro l’ambientazione e lo stile alla “Downton Abbey” per cui non poteva non piacermi questo romanzo di Jessica Fellowes basato su un fatto realmente accaduto e mai risolto: l’aggressione su un treno dell’infermiera Florence Nightingale Shore, che morì pochi giorni dopo in ospedale.
Un giallo che si svolge in Inghilterra negli anni Venti, ma non aspettatevi serial killer, violenza, ambientazioni gotiche, conflitti a fuoco, inseguimenti e grandi colpi di scena, rimarrete delusi. Un giallo, certo, perché c’è un omicidio e le indagini per scoprire l’assassino, perché permette al lettore, di volta in volta, di partecipare alle indagini e di teorizzare ipotesi come si conviene nella migliore tradizione del giallo classico, quello deduttivo, con poca violenza ma una giusta gestione degli eventi che ci regala l’immancabile suspense. Suspence che rimane un po’ sullo sfondo nella prima parte del romanzo per poi emergere nella seconda accompagnandoci a un finale che ci riserva un considerevole colpo di scena che, però, non mi ha trovato d’accordo con la scelta della Fellowes.
Un giallo che sembra essere un pretesto dell’autrice per farci conoscere meglio la società inglese degli anni Venti, sullo sfondo della prima guerra mondiale. Lo fa, scelta che ho trovato vincente, amalgamando l’esistenza frivola e salottiera alle indagini, facendo interagire la vita di persone in difficoltà a quelle di chi è più agiato, di soldati tornati dal fronte, obbligati a vivere per anni in trincea e scampati alla morte quasi per miracolo, a quelli che non hanno potuto partecipare per motivi fisici e per questo visti come “mezzi uomini”.
Assistiamo all’evoluzione della società negli anni post- guerra, alla condizione delle donne in cerca della loro indipendenza, al volere assoluto dei nobili a rimanere aggrappati alle tradizioni.
E poi le pagine che parlano della guerra, dei soldati al fronte, della loro precarietà mentale dovuta agli orrori che devono subire quotidianamente, delle infermiere sul campo, del loro commovente supporto psicologico e del forte senso del dovere che le caratterizzano.
Tutto questo narrato dalla Fellowes con minuzia di particolari tanto che luoghi, abiti, ambienti e personaggi sembrano reali, come viaggiare su quel treno regionale, uno dei protagonisti del romanzo.
Ben caratterizzati i protagonisti nella loro “imperfezione”. Nancy è la tipica ragazzina aristocratica che se da una parte si propone come amica di Louise, sua cameriera, dall’altra con atteggiamenti e parole, sottolinea la differenza di ceto.
Louise, donna forte e combattiva con una grande voglia di riscatto e piena d’ideali, è a volte irritante con il suo perbenismo un po’ eccessivo e l’ansia che la tormenta in ogni occasione. Ė lei il filo conduttore del romanzo, lei insieme a Guy Sullivan, agente della Polizia Ferroviaria, il mio personaggio preferito e, forse, meglio riuscito del romanzo. Nonostante un forte senso d’inferiorità nei confronti di chi è partito verso l’inferno della guerra, causato dalla forte miopia che gli ha impedito d’arruolarsi, Guy è determinato a giungere alla soluzione di un caso all’apparenza insolubile e grazie al quale riesce a riscattarsi.
Con una prosa ricercata ma ammaliante e piacevole, Jessica Fellowes smussa l’asprezza del genere giallo ricreando atmosfere calde e affascinanti, crea storie nelle storie che s’incrociano e poi si fondono in perfetta armonia che tra balli, ricevimenti, indagini e interrogatori soddisferà non solo l’amante del genere giallo ma anche di quello storico.
Sabrina Poggi
Avevo già letto questo romanzo tempo fa, anzi in realtà ho già letto i primi tre della serie, ma ho approfittato della condivisa per rileggerlo in compagnia. La trama di fantasia si innesta solidamente nella realtà dell’epoca, visto che sia il delitto che dà il via al racconto, sia la famiglia Mitford sono assolutamente reali e costituiscono il nucleo intorno al quale si sviluppa tutta la narrazione. Il romanzo è presentato come un giallo, anche se a mio parere la trama poliziesca è la parte tutto sommato più debole del libro. Sono invece meglio riuscite le caratterizzazioni dei personaggi e soprattutto l’ambientazione, che offre uno spaccato della vita dell’aristocrazia, contrapposta a quella delle classi medio-basse, negli “anni ruggenti” del secolo scorso. Molti sono gli spunti offerti, che infatti hanno permesso di arricchire la lettura condivisa con i numerosi ed interessanti post su dettagli e curiosità.
Raffaellina di Palma
Il romanzo ha inizio da un fatto di cronaca realmente accaduto. L’anno è il 1920 e come ci rivela il titolo la vicenda ruota attorno all’assassinio di Florence Nightingale Shore, avvenuto proprio in quell’anno sul treno che, da Londra, doveva portarla a Warrior Square. I responsabili non furono mai trovati. Con questa storia, Jessica Fellowes, sembra voglia fare un omaggio a una donna coraggiosa che si prodigò aiutando molte persone durante la guerra: infatti, Florence era un’infermiera dell’ospedale militare del fronte. È appena finita la prima guerra mondiale. A Londra, come in tutte le città devastate dal conflitto si cerca, faticosamente, di ricostruire una “normalità”. Louisa e Florence, due donne determinate, ma provate dalla vita: senza conoscersi e senza mai incontrarsi direttamente sarà il caso a intrecciare le loro esistenze. Louisa Cannon , vive poveramente con la madre e lo zio dopo la scomparsa del padre, fino al giorno in cui lo zio la “vende” a un losco individuo per pagare un debito di gioco, ma lei in maniera fortunosa riesce a scappare. Proprio durante questa fuga conosce Guy Sullivan, un agente della polizia ferroviaria. Viene assunta come cameriera nella famiglia dei Mitford dove fa amicizia con Nancy, la maggiore delle sei sorelle. Tra le due ragazze si crea un forte legame, ma Louisa sente che restano ancora molte le differenze: lei una cameriera, Nancy, una ragazza dell’alta borghesia. Attraverso le due protagoniste si apre uno spaccato della società inglese tra gli anni venti – trenta che segna un momento di grande trasformazione nella società mondiale; con il timido esordio dell’emancipazione femminile si mettono in moto movimenti politici che porteranno alla seconda guerra mondiale. L’aristocrazia passa pesantemente sopra le disperate condizioni di vita nelle quali si dibattono le classi inferiori, dove un’inflessibile divisione sociale è vista come abituale seguito di quelle condizioni. Altro tema importante affrontato in questa storia è l’esperienza e il trauma psicologico di chi ha vissuto in prima persona le mostruosità della guerra. Un tema poco trattato. L’autrice ha saputo mixare, egregiamente, i personaggi reali ai personaggi di fantasia, facendo emergere i lati più oscuri dell’animo umano. L’atmosfera ottocentesca è ben strutturata, in alcuni passaggi anche con una buona dose di suspense. Molti sono stati gli spunti trovati durante la lettura sui luoghi nei quali si svolge la vicenda: uno scambio che ha reso più piacevole l’approfondimento della condivisa. Grazie a tutti!
Michela Vallese
Ho votato questo libro perché la trama e l’ambientazione mi piacevano un sacco. L’inizio però non è stato così appassionante. Successivamente invece, più riferimenti trovavo a fatti e personaggi realmente esistiti, più mi coinvolgeva. Un giallo non così scontato come sembra, tanto che ho proseguito con la lettura del successivo romanzo della serie!
Fabiola Madaro
È il primo libro che leggo di questa autrice, ma devo dire che lo stile mi ha subito conquistato. Un giallo storico, ma allo stesso tempo un libro leggero e con contorni romantici, tutto amalgamato insieme in modo equilibrato e piacevole. L’ambientazione degli anni ‘20 e il fatto che le vicende raccontate sono liberamente ispirate a fatti realmente accaduti, hanno dato quel tocco intrigante in più. Ho trovato durante la lettura davvero tanti spunti di approfondimento. La trama è originale e i personaggi tutti molto ben caratterizzati. I luoghi raccontati, molti dei quali visitabili ancora oggi, mi hanno fatto tornare la voglia di camminare per le strade di Londra.
Ultima nota positiva è la presenza di lettere che fanno entrare nella mente e nel cuore della sfortunata infermiera assassinata, su cui ruota naturalmente tutto il romanzo.
Non era il libro che ho votato, ma la lettura si è rivelata piacevole e divertente… a riprova che leggere un libro insieme è sempre un’esperienza imperdibile!
Sabrina Corti
Ingredienti:
Un fatto storico realmente accaduto (la morte di Florence Nightingale Shore)
Una ambientazione storica in fermento per i recenti progressi industriali e per la nascita di grandi traguardi civili (l’immediato primo dopoguerra).
Un luogo ricco di fascino e di storia (Londra e la campagna inglese)
Un delitto irrisolto (gli assassini di Florence non vennero mai trovati).
Una serie di personaggi ben costruiti, alcuni realmente esistiti (le sorelle Mitford)
Una scrittrice documentata, preparata e dalla scrittura fluida e accattivante (Jessica Fellowes)
Procedimento:
Miscelate con cura gli ingredienti partendo dall’assassinio di Florence, una infermiera in ritiro dal lavoro che viene trovata morta su un treno poco fuori Londra.
Aggiungete, in parallelo, la storia di una donna (Louisa Cannion) che, dallo stesso treno si getta per sfuggire alle grinfie dello zio paterno che vorrebbe venderla per saldare un debito di gioco.
Alternate le due narrazioni lasciando che si amalgamino insieme alla meravigliosa descrizione dei colori della Campagna dell’ Oxfordshire, alla rappresentazione della vita quotidiana della nobiltà inglese ma anche delle zone popolari di Londra.
Aggiungete, via via, gli altri personaggi del romanzo ognuno dei quali conferirà alla narrazione un personale tocco (piccante, amaro, dolce, salato ..).
Inserite un ingrediente segreto (che neppure voi conoscete) e lasciate che i profumi di questo romanzo vi coinvolgano e terminate la cottura.
Gustatevi questo romanzo sul divano, preferibilmente accompagnati da una tazza di tè, con un gatto acciambellato sulle ginocchia ed un cane che vi mette il muso tra i piedi.
Bel romanzo. Curato e scorrevole.
Luigia Amico
Non sono una appassionata del genere giallo quindi difficilmente riesco a farmi catturare dalla narrazione al 100%, ma devo dire che questo romanzo ci è riuscito al 70%. Ottima l’ambientazione e la ricostruzione storica degli anni 20, periodo che tra l’altro adoro. I personaggi mi sono sembrati ben caratterizzati e calati perfettamente nel contesto narrativo; l’autrice è stata davvero brava a miscelare fatti realmente accaduti con altri nati dalla sua fantasia. Il finale mi ha lasciato un po’ perplessa, ho avuto l’impressione di leggere una conclusione troppo “cinematografica” e sinceramente inverosimile. Un romanzo che mi sento di consigliare a chi ha voglia di trascorrere qualche ora in relax senza alte pretese.
Roberto Orsi
A prima vista e senza approfondimenti online sembrerebbe un classico giallo storico nato dalla fantasia dell’autrice, ma cercando notizie sui protagonisti e grazie alle note finali al romanzo, il lettore scopre che il tutto si basa su un fatto di cronaca realmente accaduto nel 1920 in Inghilterra.
L’infermiera e reduce di guerra, Florence Nightingale Shore venne trovata senza vita sul vagone di un treno a Victoria Station e le lunghe indagini non portarono mai alla scoperta di un assassino.
Jessica Fellowes inserisce personaggi di fantasia in un impianto perfettamente reale e realistico e immagina una possibile evoluzione di quel giallo con le indagini della polizia ferroviaria e del Met che portano alla scoperta del colpevole.
Sorprende la grande quantità di dettagli storici, principalmente legati a usi, costumi, tradizioni, modi di dire del tempo, disseminati nel testo. Località, ambienti e strade sono perfettamente ricostruite e riproposte per donare la giusta atmosfera al romanzo. L’indagine sulla morte dell’infermiera Florence ha un momento di flessione nella parte centrale, lasciando più spazio alle vicende di Louisa Cannon e Nancy Mitford, una delle sei sorelle della famiglia nobile inglese al centro dei romanzi. Nancy e Louisa seguono le indagini da vicino e non si arrendono alla mancanza di volontà della polizia di arrestare il killer. Con l’aiuto e l’astuzia di Guy Sullivan, che continua a indagare anche dopo essere stato allontanato dalla polizia ferroviaria, le due ragazze trovano la via giusta portando a galla una verità che affonda le radici ai tempi della Grande Guerra in cui Florence fu infermiera per le truppe britanniche.
Il romanzo è interessante, leggero e divertente dal punto di vista del giallo, con capitoli molto brevi e una scrittura lineare.
Trama
Il 12 gennaio 1920 linfermiera Florence Nightingale Shore arriva a Victoria Station nel primo pomeriggio, in taxi, un lusso che ritiene di meritare a un passo dalla pensione e dopo una vita di sacrifici. Il mezzo di trasporto si intona, infatti, alla sua pelliccia nuova, regalo che si è concessa per il compleanno e che ha indossato per la prima volta solo il giorno precedente. Dopo aver acquistato un biglietto di terza classe per Warrior Square, Florence Nightingale Shore si accomoda nellultimo vagone, dove attende che il treno si metta in movimento. Poco prima della partenza nel suo scompartimento entra un uomo con un completo di tweed marrone chiaro e un cappello. È lultima volta che qualcuno la vedrà viva.
Il giorno stesso, sulla medesima tratta, la diciottenne Louisa Cannon salta giù da un treno in corsa per sfuggire allopprimente e pericoloso zio, che vorrebbe sanare i propri debiti «offrendo» la nipote a uomini di dubbia reputazione. A soccorrerla è un agente della polizia ferroviaria, Guy Sullivan, un ragazzo alto e allampanato, gli incisivi distanti e gli occhiali spessi e tondi che gli scivolavano sempre sul naso. Affascinato dalla determinazione della giovane, Guy si offre di aiutarla a raggiungere Asthall Manor, nella campagna dellOxfordshire, dove la ragazza deve sostenere un colloquio di lavoro come cameriera addetta alla nursery presso la prestigiosa famiglia Mitford.
Louisa riesce a farsi assumere, divenendo istitutrice, chaperon e confidente delle sei sorelle Mitford, specialmente della sedicenne Nancy, una giovane donna intelligente e curiosa con un talento particolare per le storie, talento che le permetterà poi di essere una delle più sofisticate e brillanti scrittrici britanniche del Novecento.
Sarà proprio la curiosità di Nancy a spingerla a indagare, con laiuto di Guy, sul caso che sta facendo discutere tutta Londra: quello dellinfermiera assalita brutalmente sulla linea ferroviaria di Brighton.
Basato sul vero omicidio, rimasto irrisolto, di Florence Nightingale Shore, questo è il primo romanzo di una serie di avvincenti gialli ambientati nellInghilterra degli anni Venti e Trenta, con protagoniste le sei «leggendarie» sorelle Mitford.