Nel mese di Marzo abbiamo letto il primo romanzo della serie “Il secolo dei giganti” di Antonio Forcellino. “Il cavallo di bronzo” apre il sipario sullo scenario meraviglioso del Rinascimento italiano. Il trait d’union è la genialità di Leonardo da Vinci. Leggiamo i commenti di chi ha partecipato alla lettura sul nostro gruppo Facebook Thriller Storici e Dintorni
Virzo Laura
Mi piace molto questo modo di raccontare la storia. Molto più storia che romanzo. L’approfondimento accurato fa entrare nel carattere delle persone e le rende vive. Riusciamo anche a comprendere se non giustificare, le motivazioni che hanno originato certi episodi, che per noi “moderni” sono inaccettabili. Proseguirò con la lettura dei seguiti
Giovanna Barbieri
Un romanzo corale, scritto molto bene, che abbraccia la politica, le strategie militari, le intrighi del Rinascimento. Troverete dipinti in modo molto dettagliato sia dal punto di vista psicologico sia dal punto di vista fisico (anche con le azioni) tanti personaggi che sono vissuti all’epoca: Leonardo da Vinci; il Verrocchio; Michelangelo; Lorenzo il Magnifico; Clarice Orsini; Piero il Fatuo (figlio di Lorenzo e Clarice, un personaggio abbastanza negativo, prepotente e per nulla dotato per la diplomazia, politica e governo della città); Savonarola; Ludovico il Moro; Cecilia Gallerani; la moglie di Ludovico: Beatrice d’Este (chiamata Eleonora per errore dello scrittore ); Rodrigo Borgia (papa Alessandro VI); Vanozza e Giulia Farnese; Cesare Borgia (cesellato in modo molto negativo, come un personaggio intrigante, prepotente, assassino e senza scrupoli morali) e Lucrezia Borgia. Troverete anche alcuni capitoli dedicati a Maometto II e a Bayezid II.
Breve stralcio dedicato a Leonardo:
“…non voglio dipingere le vostre fattezze come farebbe un qualsiasi altro pittore, voglio catturare la vostra anima, devo scrutarvi e studiarvi come faccio con le correnti dei fiumi, con le nuvole, per capire cosa vi muove e di che essenza siete fatta. “
Lo consiglio se amate i romanzi corali, scritti molto bene, ma che si leggono in modo scorrevole.
Laura Pitzalis
Forse ingannevole la menzione a Leonardo nel sottotitolo, perché si potrebbe pensare al solito libro sulla vita del genio da Vinci mentre è un intenso e affascinante panorama sul Rinascimento italiano, con tutta la sua storia politica, l’arte e le contraddizioni del periodo.
Con le vicende personali di Leonardo, il Leitmotiv del romanzo, Forcellino intreccia, infatti, le vicende dei numerosi personaggi, uomini di Stato, di Chiesa, artisti, che hanno fatto la storia di quel periodo e lo fa con una prosa perfetta e ricercata, scorrevole e mai noiosa anche se dettagliata, rendendo il romanzo un’unione perfetta di accuratezza storica e piacevolezza narrativa.
Una ricostruzione storica, con un andamento volutamente cronologico, che non ha un approccio nozionistico, dove gli avvenimenti sono trattati separatamente facendo perdere di vista l’unità d’insieme. Questo romanzo ha il vantaggio di mostrare la simultaneità e l’interazione di tutti i principali protagonisti del periodo rinascimentale, politici, ecclesiastici, artisti, rendendo a noi più chiaro come tali personaggi condividano le stesse situazioni e come tutti siano tra loro contemporanei.
Personaggi davvero indimenticabili grazie alla bravura di Forcellino nel caratterizzarli introspettivamente attraverso la loro mentalità e psicologia a cominciare da Leonardo, presentato prima come un ragazzo vittima dell’indifferenza del padre, poi come un uomo interessato non solo e non tanto all’arte quanto piuttosto alla scienza e alla conoscenza a tutto tondo. Di lui l’autore fa emergere sia la straordinarietà del genio sia i suoi difetti: lentezza, inconcludenza e dispersività, causa di seri problemi in ambito professionale.
Numerosi sono i personaggi che si muovono d’intesa con lui, e a ciascuno Forcellino dedica la giusta attenzione: i politici Lorenzo il Magnifico, Ludovico il Moro, Girolamo Savonarola, Cesare Borgia; i papi Niccolò V, Pio II, Paolo II, Sisto IV, Innocenzo VIII e Alessandro VI; i pittori e scultori Andrea del Verrocchio, Botticelli, Domenico il Ghirlandaio, Michelangelo e Raffaello. Questi artisti non sono mai citati come semplici comparse anzi è quando entrano in scena che si hanno le pagine più belle del romanzo, quelle ambientate nelle botteghe o quelle dove Forcellino scrive di arte, pittura, scultura, descrivendoci le opere in un modo così eccelso che ci sembra di assistere alla loro realizzazione.
Sublimi i personaggi femminili, tutte dotate di un carattere molto meno remissivo e debole di quanto siamo portati a credere, donne speciali per bellezza e intelligenza come Cecilia Gallerani, Giulia Farnese, Lucrezia Borgia.
Il finale è sospeso con Leonardo in partenza per Venezia, che ci lascia la curiosità non di come andrà a finire, che sappiamo perché descritto nei libri di storia, ma di come il Forcellino narratore e il Forcellino studioso ce la racconteranno nel prossimo volume della trilogia.
Raffaellina Di Palma
Il Rinascimento come nessuno l’ha mai raccontato: gli intrighi e le avventure di una delle più incredibili epoche italiane. Antonio Forcellino sa trasformare la grande cultura in una scrittura avvincente. Il Cavallo di Bronzo è il primo volume della trilogia dal titolo Il Secolo dei Giganti. Con questo romanzo, Forcellino, ha sollevato un velo per “mostrare” un entusiasmante e vivace scorcio del Rinascimento, non un freddo “resoconto tecnico”, manifestando un sentimento d’amore per un periodo storico importantissimo della storia italiana. Con questo romanzo ci porta nell’infanzia e nella giovinezza di Leonardo da Vinci, ci offre un’immagine ben diversa da quella che conosciamo attraverso i molti saggi scritti su di lui. Tesse abilmente la descrizione di un’epoca storica tra il 1447 e il 1503: i vari rovesciamenti politici sullo sfondo dell’Italia trascorso da Firenze a Milano passando per Roma. Non meno interessante è la descrizione del suo dualismo con Botticelli nella bottega del Verrocchio e in seguito quello con Michelangelo Buonarroti. L’arte si intreccia alla politica, alle lotte di potere tra Firenze e Roma, tra i Borgia, i Medici, e i Della Rovere e mentre nelle botteghe nascono i grandi capolavori, ai mecenati, diventa sempre più chiara la potenzialità della propaganda che si nasconde nelle opere d’arte. Fra delitti, ambizioni personali e passioni vietate, Antonio Forcellino ci fa respirare l’atmosfera delle botteghe nelle quali si formavano gli artisti, ci fa entrare nei luoghi intimi dei potenti. Ogni artista prova un sentimento paterno verso le proprie opere, ma per Leonardo, il mancato rapporto con il padre ebbe risvolti amari: una volta creati egli non si occupava più dei suoi capolavori, come suo padre non si era occupato di lui. Mi piace citare una frase che Antonio Forcellino ha rilasciato nell’intervista a TSD: ” È un lavoro molto vicino alla pratica dell’arte perché il restauratore si inserisce nel percorso storico dell’opera d’arte e in qualche modo si ricongiunge con l’artista che l’ha creata secoli prima.”
Emilia Minucci Guido
Concordo in pieno con quanto già scritto… Un bellissimo affresco di una parte del Rinascimento attraverso le vicende dei principali artefici, politici e artistici, di quel periodo così ricco di contrasti e creatività. Un viaggio tra storia e arte che Forcellino conduce, come sempre, con maestria.
Daniela Castagnino
Antonio Forcellino, grande restauratore e saggista, ha creato un affresco storico affascinante che immerge i lettori nella magnifica cornice del Rinascimento. Il romanzo è un viaggio nel mondo dell’arte con le magnifiche descrizioni delle opere e delle tecniche usate per realizzarle. Ma racconta anche il lato oscuro del periodo con giochi di potere, vizi, pregiudizi, corruzione e contraddizioni politiche e sociali; un’epoca che non fu solo un’irripetibile stagione di fermento creativo.
È un romanzo storico ispirato a figure e vicende storiche reali, la scrittura è coinvolgente, semplice e scorrevole. L’ho letto molto volentieri, ho già il secondo volume della serie che leggerò sicuramente.
Maria Bellus
Un bellissimo viaggio nel Rinascimento Italiano in compagnia di Leonardo. Dalla nascita del grande artista alla sua giovinezza. All’ombra dei Medici incontriamo personaggi storici che hanno fatto la storia, gli intrighi le alleanze i matrimoni di convenienza ,vediamo scorrere la vita di sette Papi ma soprattutto molto bella la descrizione di opere che lasciano con il fiato sospeso ,la vita nelle botteghe degli artisti gli incontri col Verrocchio ,Botticelli
Pinturicchio Michelangelo e Raffaello grandi artisti per grandi opere.
Un romanzo storico veloce, scorrevole scritto molto bene.
Donatella Palli
Il Cavallo di Bronzo di Antonio Forcellino è il primo volume de “Il Secolo dei Giganti” una serie di bei romanzi incentrati nel periodo che va dalla metà del XV secolo alla metà del XVI. l’autore, esperto restauratore delle opere del nostro Rinascimento, ha voluto inserire la storia delle grandi opere d’arte che resero questo secolo memorabile in un più ampio affresco della società coeva con approfondimenti storici, psicologici e biografici dei grandi capolavori. È proprio in questo periodo che ai mecenati diventa sempre più chiaro il potere di propaganda delle opere d’arte e come sia di grande prestigio per il proprio stato l’accaparrarsi gli artisti più importanti. Leonardo e poi Michelangelo, i grandi geni del periodo, si mostrano però recalcitranti a seguire le direttive dei loro padroni. Sembrano quasi non accorgersi dei conflitti continui che insanguinano la penisola persi nel loro mondo. Forcellino racconta questo difficile periodo storico con una prosa elegante e scorrevole che appassiona il lettore.
Clara Schiavoni
Non credo a quanto afferma lo scrittore Forcellino nella sua Nota d’Autore che il romanzo sia pura opera di fantasia, credo, invece, che nasca dal suo amore per l’arte e dallo studio del Rinascimento come, d’altra parte, informa di seguito.
Nell’umiltà tipica dei “grandi” lo vedo, a sua volta, come un gigante che dall’alto della propria statura osserva un intero secolo vedendolo scorrere nella sua epicità perché il periodo storico affrontato è proprio epico, e mai pesante: scorre con la calma di un fiume giunto in terre pianeggianti. E la vita di un secolo appare nelle sue trame temporali che disegnano, di periodo in periodo, orizzonti nuovi.
Grazie allo stile fluido di Forcellino mi sono sentita subito dentro il testo, con la sensazione di diventarne parte fisiologica, quasi per una empatia che realizza la magia del controtransfert così come Forcellino, ribaltando la narrazione saggistica, ha vissuto il suo transfert entrando nell’anima dei personaggi di cui ci fa conoscere ogni piega. E questa è una conoscenza intimista e profonda, come per il percorso di vita di Leonardo, fil rouge del romanzo.
Sullo sfondo i capovolgimenti politici che interessano Firenze con Lorenzo dei Medici, Milano con Ludovico il Moro, e la “lunga mano” dello Stato della Chiesa soprattutto con papa Alessandro VI e la velleità di conquista del figlio Cesare. Non manca la nota di colore di Gem Sultan, alias “Zizim”.
I personaggi che rappresentano i poteri temporale, spirituale, artistico si susseguono, interagiscono in un’Italia politicamente turbolenta dove i vari signori e capi di stato inseguono il proprio tornaconto fra alleanze, tradimenti e congiure evitando di pensare al pericolo ottomano.
Leonardo nasce un anno prima della caduta di Costantinopoli e del conseguente disfacimento dell’Impero Romano d’Oriente che porterà, negli anni a seguire, alla conquista di Otranto e al sogno del sultano Maometto II di conquistare Roma. Ma Leonardo è un artista e la sua preoccupazione è solo quella di avere un mecenate nei suoi spostamenti nelle varie corti, le quali conosceranno sia il suo genio straordinario sia la sua inconcludenza dovuta al tanto tempo speso sugli studi più disparati, approfonditi e trascritti con minuziosa pazienza certosina.
La descrizione delle botteghe e l’operare da parte di Andrea del Verrocchio, Botticelli, Domenico il Ghirlandaio, Michelangelo, Raffaello riempiono pagine di vita artistica reale, immediata, coinvolgente e sono pagine meravigliose: è qui, oltre che nella descrizione di alcune opere, che ci viene incontro Forcellino quale egli è: storico appassionato dell’arte aiutato dalla sua grande esperienza di restauratore di opere insigni. E la prosa poetica delle descrizioni di opere d’arte mi ha conquistata, per prima quella dell’angelo che “sembra dipinto con l’aria più che con i colori”.
Tra i vari personaggi femminili emergono Vannozza Cattanei, Giulia Farnese, Lucrezia Borgia, Cecilia Gallerani – il cui ritratto “Donna con l’ermellino”, opera di Leonardo, è stato scelto per la cover – risultano, sì, essere “donne custodite” da un dominus o da una domina, con vicende di vita segnate dal potere di quest’ultimi, ma, al contempo, Forcellino ce le presenta come protagoniste poiché hanno raggiunto la consapevolezza del proprio potere e agisce con acutezza abbandonando ogni forma di passività.
Il romanzo sembra avere un finale con Leonardo che si prepara a partire per Venezia ma sappiamo che Forcellino si apre al Cinquecento in una epicità fantasmagorica.
Eliana Corrado
Il libro narra il Rinascimento italiano, i suoi protagonisti e i suoi artefici. Che detto così sembra una cosa semplice, ma non lo è. È Forcellino a rendere “semplice” e agevole la lettura di questo magnifico periodo storico.
Una lettura molto interessante e piacevole. Con Forcellino entriamo in una galleria d’arte più che nello scriptorium di un romanziere: la storia del Rinascimento italiano, con tutte le casate e gli artisti che lo popolarono, è raccontata per quadri in cui l’autore ferma, come su una tela, il quadro storico dell’epoca. Non intreccia molto le trame e le storie, non c’è un vero e proprio tessuto narrativo, non un ordito, non tende un filo rosso fra le vicende, ma le presenta al lettore: ci rappresenta i Medici, con l’ascesa di Lorenzo il Magnifico, i Borgia, gli Sforza, Leonardo (la cui presenza non è così forte come farebbe pensare il “sottitolo” che occhieggia in copertina), Michelangelo, Botticelli e con essi le opere che, per commissione o per ispirazione personale, questi componevano. Ci racconta ciò che le ha prodotte e il come sono state realizzate, ci fa vedere il pensiero che era alla base della loro realizzazione così come fa con le azioni che ciascun rappresentante di casata, ciascuna famiglia metteva in campo per realizzare il loro progetto di potere.
Siamo nell’epoca d’oro del mecenatismo, con i Medici in testa in questo, e Forcellino non tralascia mai di descrivere – e lo fa in maniera eccelsa – le opere, tele o marmo, che ancora oggi possiamo ammirare e che sono colonne dell’arte italiana.
Forcellino non interpreta opere e/o azioni, non interpreta la Storia che si compì in quell’epoca, piuttosto lascia al lettore il compiere eventualmente questa azione. E per questo lui ha più il tocco dell’artista che del romanziere e fa del lettore uno spettatore che, davanti a un quadro, può o ammirarne la bellezza, i colori, la luce, le pose oppure chiedersi “chissà perché ha fatto proprio così, chissà perché ha usato proprio quel colore o tratteggiato quell’espressione”.
Unica nota, per il mio gusto personale, è che nel fare questo il romanzo resta “freddo”, privo di quell’emozionalità, di quella “pancia” che sicuramente avranno messo e avuto i protagonisti della Storia e dell’arte nelle loro azioni.
Costanza Marzucchi
Primo libro di una trilogia di romanzi dedicata ai maestri del Rinascimento, “Il cavallo di bronzo” ruota almeno nominalmente attorno alla figura di Leonardo da Vinci, autore del progetto di realizzazione della statua di bronzo dedicata a Ludovico il Moro. La storia del Maestro Da Vinci è naturalmente presente ma attorno a questa figura, non sempre centrale, ruotano i grandi protagonisti dell’epoca, come Lorenzo il Magnifico e i Borgia, Cecilia Gallerani, Clarice Orsini, Giulia Farnese e Lucrezia, oppure Lucrezia Donati. L’autore ha una prosa elegante e assolutamente godibile, che rende davvero avvincente questa opera, che ripercorre abbastanza fedelmente la storia dell’epoca. La ricostruzione è frutto della documentazione, non senza delle attualizzazioni, delle licenze e delle raffigurazioni calibrate sul gossip d’epoca. Questi elementi non appesantiscono affatto la trama ma la rendono ancora più interessante, soprattutto per gli appassionati di storia. E’un libro che merita sicuramente, per la qualità e la potenza delle descrizioni, uno dei punti forti del romanzo.
Eufemia Griffo
È stata una lettura travolgente, entusiasmante, un balzo indietro nel tempo, attraverso le vite e le vicende di personaggi illustri. È questo uno dei periodi storici che più amo, e sul quale vertono la maggior parte delle mie letture. Approcciarsi agli anni in cui vissero Leonardo, Lorenzo il Magnifico e i Medici, Michelangelo, la dinastia dei Borgia e tutti i protagonisti di questo splendido romanzo, e farlo partendo dalla vita dell’artista nato a Vinci, è stato, a mio avviso, una scelta molto fortunata. Se è vero che da una parte, il titolo del romanzo induce a pensare che il vero protagonista del primo libro della trilogia di Forcellino sia Leonardo, dall’altra, l’autore ha utilizzato il cavallo di bronzo come un focus per mettere in luce tutta una serie di personaggi e le loro complicatissime vicende. E lo fa, senza mai annoiare il lettore, anzi, trascinandolo in una girandola di eventi che all’apparenza sembrano slegati tra loro, ma che invece, sono interconnessi da un lungo fil “rouge”.
Forcellino è stato una autentica scoperta, e ha la grazia di saper narrare, senza mai appesantire il romanzo. Sicuramente leggerò gli altri tre libri de “Il secolo dei giganti” che da tempo ho nella mia libreria. La dinastia che mi interessa maggiormente è sicuramente quella medicea, ma finalmente, ho approfondito anche quella dei Borgia sulla quale avevo letto molto poco.
Maria Marques
Ogni tanto capita di incontrare un libro che non è quello che mi aspettavo, caso vuole che uno sia stato questo. Mi aspettavo un romanzo su Leonardo, come indicava il sottotitolo, basato sulla sua esperienza milanese al servizio del duca Ludovico Sforza e sul cavallo di bronzo, immane scultura mai completata. Ho incontrato tutto questo, ma anche molto altro. Seguendo come filo conduttore, la vita del grande artista fiorentino, Antonio Forcellino porta in scena quel periodo tra 1400 e 1500 ricchissimo di avvenimenti politici, di alleanze, di equilibri che ha visto riunite sotto lo stesso cielo personalità come Lorenzo de Medici, Rodrigo Borgia, Giuliano della Rovere, il sultano Bajazet, Carlo VIII. È un secolo dove gli ambiziosi avanzano su un palcoscenico, dividendo le luci con gli strateghi, i fini politici e gli artisti. Il ricostruire in modo romanzato le vicende, non toglie veridicità agli avvenimenti, semmai li porta in primo piano, quasi si stesse osservando un opera teatrale, dove gli scenari mutano rapidamente:Firenze, Roma, Milano, Costantinopoli. In tutto questo mondo, scivola, enigmatica la figura di Leonardo, e di tutti gli artisti che condivisero con lui il periodo, da Botticino, al Verrocchio, a Michelangelo. Ognuno ha la sua storia che si sfiora o si scontra con quella di Leonardo, mentre emergono dalle pagine le descrizioni delle opere d’arte di cui questo secolo fu prodigo e soprattutto, ricco di mecenati.
Un libro che incanta per la ricostruzione storica, per l’intreccio della trama che in realtà è stato scritto dalla Storia ma che è difficile tradurre in uno scritto armonico e per nulla didascalico.
Roberto Orsi
Antonio Forcellino con questo romanzo apre la sua serie sul Rinascimento. Nei quattro libri affronta un periodo storico diverso e incentra la narrazione sui grandi personaggi, politici e artistici, che hanno calcato la scena di quel tempo. Ne “Il cavallo di Bronzo”, volume 1 della serie “Il secolo dei giganti”, l’artista di riferimento è Leonardo Da Vinci che si mette al servizio di Firenze prima e di Milano dopo.
La narrazione si apre sul 1452, anno di nascita di Leonardo, nel piccolo paesino toscano di Vinci e prosegue fino agli albori del XVI secolo, affrontando un cinquantennio turbolento per la nostra penisola. Leonardo vive in un periodo in cui l’arte la fa da padrona, i grandi mecenati d’Italia fanno a gara per accaparrarsi gli artisti e le opere migliori. Firenze, Roma, Napoli, Milano, Venezia: sono solo alcune delle città che in questi anni sbocciano nello splendore e la riscoperta dell’arte, in quel passaggio da Medioevo a Rinascimento che convogliò gli sforzi di tutti verso il bello e la magnificenza. Ma fu anche un periodo di lotte, guerre intestine, tradimenti, avvelenamenti, omicidi. È il periodo dei Borgia, dei Medici, degli Sforza, degli Orsini e i Colonna, degli Aragonesi e degli Angiò. Delle guerre d’Italia con la discesa di Carlo VIII e Luigi XII, i re che si succedettero al trono di Francia.
Forcellino racconta tutto questo in un romanzo completo dal punto di vista storico. Racconta le vicende così come furono, non ha bisogno di edulcorare o modificare (se non per alcuni avvenimenti ancora oggi permeati da un alone di mistero). Fu un periodo così pieno di avvenimenti che il romanzo si scrive da solo. E si legge con una fluidità incredibile, grazie alla capacità dell’autore di rendere facile ciò che è complicato. Forcellino, da restauratore e storico dell’arte, eccelle nei passaggi che raccontano le opere, i colori, le sensazioni che affreschi e sculture donano prima agli artisti e poi agli osservatori. Il suo metodo descrittivo permette di visualizzare le opere, le rende uniche attraverso le parole e ne evidenzia i tratti salienti con quella passione che lo contraddistingue. È qui, a mio parere, il punto di forza del romanzo che invece perde un po’ di empatia e calore nelle vicende prettamente storiche. Nel complesso un libro che gli appassionati di questo periodo storico non possono mancare di leggere.
Antonella Lanzo
Bel libro, (e bellissima quadrilogia), le descrizioni delle varie opere d’arte molto interessanti, mi è piaciuta molto la descrizione data alla creazione dei colori. Grandi personaggi hanno caratterizzato quel periodo, ho notato però che Forcellino ha solo accennato all’ Inghilterra e ai Tudor. La mia non vuole essere polemica.
Luigia Amico
Apri le pagine del libro e vieni investito da un’ondata sublime di arte e Storia trattate con estrema preparazione e capacità narrativa e descrittiva.
In questo primo volume, Forcellino fa un dono prezioso al lettore: narra le vicende che hanno caratterizzato il Rinascimento e riesce a catturare l’attenzione senza annoiare e senza appesantire, un periodo storico sicuramente molto importante e anche difficile per alcuni versi.
Il suo romanzo è un tributo ai grandi artisti e personaggi che hanno animato le scene di quegli anni così significativi per la storia della nostra penisola.
È anche e soprattutto un omaggio alle opere d’arte che ancora oggi fanno emozionare e ci riempiono di orgoglio attraverso soggetti che sembrano prendere vita sotto i nostri occhi e sussurrare di fasti e lotte tra le grandi signorie del tempo.
È un romanzo da assaporare e gustare in ogni sua sfumatura; quella di Forcellino è una prosa scorrevole, empatica e concisa. Si resta avvinti dalle atmosfere rinascimentali e dalle descrizioni che l’autore elabora in maniera chiara e precisa.
È un libro che permette di leggere con gli occhi e di osservare con la mente.
15 aprile 1452. In un piccolo borgo fuori Firenze nasce il figlio illegittimo di Ser Piero da Vinci: Leonardo. È un bambino precoce, curioso e geniale, e quando diventa allievo di Andrea del Verrocchio, il più grande esperto di arte fusoria di Firenze, la sua vita e la sua arte si intrecciano con le lotte di potere tra la Signoria e Roma, tra i Medici, i della Rovere e i Borgia. Mentre nelle botteghe si creano i più grandi capolavori del Rinascimento e si studiano armi innovative in grado di contrastare l’invasione turca, ai mecenati diventa sempre più chiaro il potere di propaganda nascosto nelle opere d’arte. Fra loro non ci sono solo uomini, ma anche donne straordinarie: consapevoli del loro potere seduttivo, profondamente intelligenti e colte, Giulia Farnese, Isabella d’Este e Lucrezia Borgia travalicano i limiti del ruolo in cui erano state costrette per imporsi sulla scena politica e intellettuale del secolo.